EDIZIONE 2001

IL PERCORSO

COLLETORTO (CB) - S. GIULIANO DI PUGLIA(CB) - BONEFRO (CB)

LE CARATTERISTICHE

- lunghezza Km 9.5
- quota partenza 500 m. slm
- quota arrivo 600 m .slm
- quota max. 720 m. slm
- quota min. 375 m.slm

 

 

IL RACCONTO
di

Claudio Di Cerbo

Foto a cura di ALFREDO CIAMARRA

L'ITINERARIO
di
Enza Santoro

L’incontro avviene a Colletortonella splendida piazzetta racchiusa da quinte edilizie di origine antica e storica: la chiesa Madre dedicata a S.Giovanni Battista, il palazzo Marchesale e sul lato la Torre Angioina ancora dotata di beccatelli.
E’ stata recentemente restaurata e vi si può accedere per ammirare dall’alto la visione completa del paese, le piantagioni di ulivo, parte qualificante del paesaggio e, oltre la valle de lFortore, in lontananza le terre del Gargano.

La Torre Angioina è stata scelta come simbolo della cartolina con annullo speciale postale. L’interessante novità è scaturita dalla fertile fantasia di Michele, e Michele riceve anche la prima delle accortezze delle quattro giornate da parte del gentil sesso; giustamente gli viene offerta da una gentile e accorta signora, che ha percepito la situazione, lo sgabello per la “risalita” verso lepunesse per affiggere il manifesto illustrativo del percorso della giornata predisposto dalla Sezione di Italia Nostra.
Qualche veterano delle precedenti camminate non è presente, mancano: Giovanni, Rosalba, Rocco, Gino, Mimmo, Padre Antonio, Anna ed Antonella, la giovane signora dalle entusiasmanti movimenti da “pitonessa” e la ”marziana” per le notevoli performances atletiche, mancano poi i giovani “bersaglieri”; s’ incontrano nuovi volti che esprimonola voglia di iniziare i primi passi. La esuberante coppia Erminio ed Enrica, invertendo i fattori il prodotto non cambia, non ha difficoltà a farsi spazio. Dopo il saluto del Presidente della Provincia, natio del posto, il Sindaco ed il prof. Mucciaccio, ci guideranno ad ammirare le bellezze architettoniche del paese e le antiche case con le facciate degli edifici in pietrame.
Nel fresco androne dalla volta a vela del palazzo marchesale viene servita la tipica pietanza del posto a base di peperoni ed è proprio un “piatto di rinforzo”, come si dice dalle parti dell’isernino, a base di peperoni, già assaporato l’anno scorso nella prima giornata di Jelsi. Non ci sono però le due amiche della longilinea dottoressa Silvana??, che avevano gustato, ognuna ed all’alba, tre piatti di “ciabotta”, e qualche bicchiere di buon vino. Quest’anno si sente la loro mancanza perché nella pentola qualche peperone ancora riesce a galleggiare nel saporito condimento.
Dopo la necessaria degustazione, la partenza da Colletorto è immediata, paese noto per l’olio insieme ad altri del Basso Molise.
Il sindaco ci lascia all’inizio del tracciato in discesa, che si snoda lungo una stradina interpoderale, poi interrotta dalla statale; in basso, sulla sinistra, si imbocca il sentiero che risale, verso il colle. Sono presenti i Cavaliere Triventini sui loro splendidi esemplari, le loro criniere e le code cavalline formano un connubio con le criniere umana quasi a volere rafforzare la simbiosi tra uomo e amato animale, simbiosi che diventerà perfetta con la pioggia a Duronia.
I Cavalieri vigilano dall’alto su tutto e su tutti, e non sfugge al loro occhio attento e vigile la situazione e che la fila dei partecipanti si è già “diluita”.
La salita, uno strappo di poco più di 500 metri ci riporta in quota; da qui si scende in lunga fila lungo i campi ormai arati, godendo della visione completa dell’abitato di S. Giuliano, isteso lungo il crinale e le cui case ne fanno parte integrante.
Il percorso è stato breve ma vario per il paesaggio che, alla periferia di S. Giuliano di Puglia s’impreziosisce della vigna ben curata ed ordinata di Michelangelo che, incontrato durante i sopralluoghi per la individuazione del tracciato, ci offrì da gustare dell’ottimo vino.
Si scende poi a valle utilizzando una stradina fiancheggiata da siepi di rovi sino alletto asciutto del vallone Grande, 375 m, che si percorre per un centinaio di metri prima di arrivare ai piedi dell’erta finale.
E’ uno strappo che fa risentire qualche effetto su chi deve vincere la forza di gravità, sono fatiche non indifferenti, ma quando si giunge alle prime case, incoraggiati dall’alto dagli spettatori locali, c’è questa volta un vero rinfresco: una “storta” che spruzza acqua su tutti.
E’ una sosta dovuta per ricomporre il gruppo e ritemprare le membra all’ombra. Il giovane Sindaco ci accoglie, poi tutti insieme visitiamo il paese apprezzando la schietta e gentile ospitalità dei paesani che offrono, affacciandosi con riservatezza dagli usci, fette di cocomero e birra e si visita l’azienda che produce prodotti biologici, con l’assaggio di pesche al naturale e di saporita marmellata.
Si oltrepassa l’ingresso della cinta muraria e poco dopo è accattivante, per noi di “Magna Molise”, il profumo che si percepisce all’avvicinarsi alla chiesa parrocchiale con lo splendido portale.
Voltato l’angolo, come si usa dire, alcuni stand occupano la piazza e la gradinata della chiesa, sono la fonte degli odori ma accontentano anche l’altro senso, quello visivo per la varietà, dei profumi e dei coloridelle decine e decine di prodotti: dai sott’olio, ai formaggi, dai latticini freschi a quelli passiti,dai dolci alle paste secche, alle frittelle; nota di colore danno le olive nere e verdi, la frutta secca e fresca, un insieme meraviglioso di colori di sapori e di odori. Non sono stati messi lì per accontentare solo la vista e l’olfatto ma anche l’altro senso: il sapore. Oltrepassato l’arco della torre colombaia, posta di fronte alla facciata della chiesa, entriamo nelle piazzetta e le bellezze artistiche svaniscono per cedere il posto al sapore del cibo tradizionale locale, anche questa è cultura.
La marea di Maglie Verdi prende posto ai tavoli protetti dal soledalla cortina edilizia della corte rettangolare e da ombrelloni per assaporare la squisita pasta e fagioli offerta con grazia. Ad Amedeo rimane anche il tempo per l’assaggio della ventricina.
La frase “rispettiamo i tempi” non viene nemmeno mormorata, ci si può soffermare, tra un dolce ed un limoncello, a chiacchierare con il Sindaco a cui vanno i ringraziamenti in rappresentanza dell’impegno di tutta la popolazione. Intanto Michelangelo ed il gruppo di canto popolare, allietano il nostro udito, accompagnando il chiacchierio, con le note della fisarmonica.
Si ascoltano le parole del Sindaco, che, entrato pienamente nello spirito del Cammina Molise, fa notare che nel territorio sono presenti anche altre “chicche” minori diffuse come fontanili, caseggiati rurali, cappelline ed edicole religiose.
Al suono dell’organetto l’allegria si diffonde fra i partecipanti ed Amedeo che si esprime in vorticose e sinuose danze con grazia che non fa rimpiangere, le movenze aggraziate dell’ infermiera sempre sorridente.
Si riparte, con qualche grammo in più, accompagnati anche dalla guardia municipale, si percorre il largo viale di ingresso e imboccato un sentiero sterrato tra campi ancora con la stoppie si arriva sino al passo. Salendo il panorama si apre con la visione in primo piano dell’abitato di San Giuliano, in secondo piano il centro di Colletorto esullo sfondosi perde nella caligine il paesaggio pugliese.
Una volta sulla cima si percorre il crinale in direzione del bosco con un tracciato panoramico; sulla destra in piano c’è l’abitato di Bonefro, che si nasconde poco dopo oltre il bosco sino a quando si scorge la cabina del metano che indica l’inizio del sentiero.
E’ un sentiero in terra battuta, ripido, ombroso perché costeggia il bosco sulla destra; nella parte finale piccoli pannelli illustrano la vegetazione presente in zona. Il sentiero ci conduce sulla strada statale al di sotto dell’abitato, ma imbocchiamo subito, sulla sinistra, l’altro sentiero che sale all’area attrezzata, distante qualche centinaio di metri, per trascorrere la serata allegramente degustando salsicce arrostite. L’arrivo al paese è sull’imbrunire, nella scuola ci riceve l’Amministrazione Comunale. Poi c’è l’interessante visita guidata al palazzo marchesale ed al centro storico.


In un paesaggio brullo, che fa rimpiangere quello verde primaverile dei campi coltivati a grano, ravvivato a tratti dalle distese verde argenteo degli uliveti, si elevano su alture collinari i paesi della 1° tappa:
Colletorto, S.Giuliano, Bonefro; si ergono come vedette nella vallata, quasi a perpetuare una funzione di vigilanza e difesa del territorio, un territorio ricco per le risorse del terreno e, soprattutto, per la laboriosità e l’intrapendenza degli abitanti, impegnati in una riorganizzazione efficiente delle aziende agricole.
E’ il Presidente della Provincia Chieffo a dare il benvenuto ai Marciatori e ad esprimere apprezzamento per l’iniziativa, di cui sottolinea lo spessore culturale, ed è il Sindaco a porgere il saluto e ad illustrare alcune peculiarità interessanti della cittadina.
La piazza Giuseppe Verdi è gremita di collecortesi che acclamano alla manifestazione mentre le divise della ‘Pro loco’ si muovono premurose.
Appassionato Cicerone è il Preside Antonio Mucciaccio che, con loquela sciolta e con dovizia di citazioni letterarie, illustra la storia e mostra i tratti significativi del luogo.
Insolita la colazione del mattino, ricca di specialità locali: una gustosa peperonata, salsiccia piccante ed ottimo pane e pomodoro.
Satolli e soddisfatti i marciatori iniziano la marcia, in un percorso che si fa sempre più faticoso e che ha il culmine nella salita rapidissima che porta all’ingressodi S. Giuliano, dove una pompa di acqua corrente dona refrigerio agli accaldati ed assetati. L’accoglienza gioviale continua per tutto il paese; generosamente le Signore offrono bibite fresche e i laboratori di prodotti biologici invitano all’assaggio.
A Bonefro, la visita del paese è guidata dal Sig. Giustiniano Pappone che mostra tutta la sua passione di cultore di storia locale con la puntualità di chi cura il dettaglio ed ama la notizia precisa e documentata.
L’accoglienza al palazzo marchesale si realizza in un’atmosfera di festa e di euforia; oltre alla squisitezza ed alla varietà delle pietanze offerte con generosa cordialità, colpisce la partecipazione corale di tutto il paese che rivela un forte senso di ospitalità e l’orgogliosa consapevolezza del proprio benessere.

Foto a cura di COSTANTINO CIRELLI
     
Foto a curadi GIANFRANCO ZERBESI
   
 
Copyright: A.C. "La Terra"

Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!