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Duronia,quale futuro?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DURONIA

provincia di Campobasso

 
Provincia
CB
C.A.P.
86020
Altezza s.l.m.
918
Superficie kmq
22
Abitanti
538
Santo Patrono
S. Nicola
Data del S. Patrono
06 Dicembre
Tel. Municipio
(+39) 0874769134
Fax Municipio
(+39) 0874/769168
Tel. Guardia medica
(+39) 087476412
 

 

 
 


A) Finalità ed obiettivi

La disgregazione sociale del Paese ed il difficile rapporto dei Cittadini con la propria Amministrazione sono progressivamente aumentati di pari passo nel corso degli anni ed hanno condotto alla situazione di attuale degrado. Questa situazione deve essere superata.
Occorre recuperare la condizione necessaria a far coagulare le forze e le risorse esistenti e quindi produrre, tutti insieme, uno sforzo di rinnovamento.
L'obiettivo primario quindi del gruppo PER DURONIA è mutare profondamente il rapporto tra Cittadinanza ed Amministrazione.
Per fare questo occorre che la nuova Amministrazione in primo luogo faccia in ogni circostanza chiarezza sui suoi atti e susciti sul suo operato momenti di confronto con la Cittadinanza
L'esercizio Amministrativo deve essere vicino alle esigenze dei singoli Cittadini, ma deve anche perseguire con rigore l'equità dei suoi atti nel rispetto profondo della Legge.
La trasparenza, l'equità, il rispetto della Legge, l'uso oculato delle risorse economiche sempre indirizzate all'interesse collettivo devono essere gli strumenti con cui l'Amministrazione dovrà ricercare la propria credibilità e con essa la propria autorevolezza.
E' con questi stessi strumenti che Essa poi deve cercare di rasserenare la vita sociale del Paese superando le lacerazioni del passato.
Tanto più Essa sarà ferma in questi proponimenti tanto più riuscirà a ristabilire la serenità nei rapporti sociali.
L'obiettivo del gruppo PER DURONIA è anche quello di stimolare l'istaurarsi di rapporti sociali, culturali ed economici tra le popolazioni dei paesi vicini nella convinzione che un nuovo possibile sviluppo debba scaturire dalle risorse ambientali che sono patrimonio comune di tutto il territorio dell'alto Molise.
Per questo l'Amministrazione dovrà qualificare il suo intervento nei livelli amministrativi sopracomunali in cui essa stessa partecipa: Unione dei Comuni e Comunità Montana. Questo intervento deve essere deciso e non sottomesso alle ragioni di pura opportunità.
Si dovrà abbandonare la sterile ricerca di visibilità personale e di acquisizione di posizioni nella gestione spartitoria delle risorse e si dovrà con fermezza perseguire in tali ambiti amministrativi l'obiettivo di salvaguardare le stesse risorse affinché esse non sfuggano alla logica di un uso accorto al servizio effettivo delle popolazioni.
L'integrazione dei servizi con i Comuni patner, quando sia possibile, deve essere ricercata con impegno non solo per ottimizzare i servizi stessi ma anche per favorire sul territorio l'aggregazione delle popolazioni.
Il ritardo economico che ha accumulato tutto il territorio dell'alto Molise, spesso dovuto alla latitanza pubblica ed alla assenza di iniziativa privata, è particolarmente significativo a Duronia.
Nella consapevolezza di questo ritardo e delle difficoltà attuali ad esso dovuti, la nuova Amministrazione dovrà impegnare molte energie per arrestare il decadimento e cogliere una inversione di tendenza.


B) Ambiti di intervento

1. Funzione amministrativa e gestione del personale
2. Gestione urbanistica e gestione del territorio
3. Linee di sviluppo e sostegno alle attività produttive
4. Affari sociali
5. Cannavine e cimitero

1) Funzione amministrativa e gestione del personale

Nel rispetto dei suoi obbiettivi, l'impegno del gruppo PER DURONIA è quello di usare nell'esercizio amministrativo la massima chiarezza soprattutto sulle risorse disponibili e sulle sue destinazioni. Esso intende favorire la partecipazione della popolazione alle scelte utilizzando lo strumento delle Assemblee popolari e dei referendum consultivi. Le Assemblee popolari saranno promosse soprattutto in concomitanza di Consigli Comunali particolarmente rilevanti
Nel funzionamento degli Uffici Comunali l'impegno del gruppo PER DURONIA è quello di valorizzare la professionalità sia dei dipendenti e sia dei collaboratori esterni.
L'efficienza e la produttività degli Uffici non possono essere disgiunti da una sana gestione del personale.
Ad esso dovrà essere chiesto l'impegno per un corretto funzionamento degli Uffici, ma dovrà essere garantito il rispetto della loro dignità di lavoratori e l'adozione nei loro riguardi di criteri di equità.
Al personale sarà richiesto di interpretare la volontà della nuova Amministrazione di realizzare un riordino del funzionamento degli Uffici per renderli effettivamente al servizio del Cittadino e dei suoi diritti.
In tale ottica la nuova Amministrazione si impegna a semplificare per quanto possibile l'accesso agli atti da parte del Cittadino ed a semplificare il suo dialogo con i responsabili dell'Ufficio.
Per realizzare questo la nuova Amministrazione deve utilizzare ampiamente lo strumento della delega e costituire una gestione il più possibile collegiale tra gli Amministratori stessi.


2) Gestione urbanistica e gestione del territorio

L'assetto urbano e l'assetto del territorio sono fondamentali non solo per una maggiore qualità della vita delle popolazioni ma anche per una iniziativa che voglia cogliere le opportunità offerte dal turismo.
Il gruppo PER DURONIA è consapevole dell'attuale limitatezza del fenomeno turistico sostanzialmente legato a ragioni affettive. Ritiene tuttavia che si debba cogliere subito l'obiettivo di potenziare tale fenomeno favorendo un soggiorno più lungo degli ospiti abituali. Occorrerà poi pensare a questi ospiti come veicoli per attrarre al Paese nuovi arrivi tra i loro conoscenti ed amici. Tutto questo deve servire a breve a rivitalizzare il Paese stesso
E' indubbio che per cogliere questo obiettivo occorrerà intervenire anche con altri strumenti come quello di organizzare delle manifestazioni di richiamo ma è anche indubbio che deve essere posto molta attenzione all'aspetto degli ambienti urbani e naturali per rendere più efficace la loro fruizione e piacevole il soggiorno.
Capitolo qualificante di questo intervento deve essere la revisione dello strumento urbanistico e la riconsiderazione della zonizzazione. L'Amministrazione si deve dotare di norme più incisive nella tutela dell'assetto urbano sia negli interventi edificativi e sia negli interventi di recupero conservativo
Il patrimonio architettonico deve essere recuperato e salvaguardato nella tradizione della pietra locale. Gli edifici sia pure di non particolare valore storico ed artistico devono essere valorizzati con gli altri elementi urbanistici quali piazze e strade seguendo i modelli propri della cultura e della tradizione del borgo. E' con questo che in futuro si potrà offrire un sito di interesse turistico.
L'impegno per il recupero e la salvaguardia degli ambienti deve includere le borgate. Esse non sono corpi separati del territorio ma devono far parte di un'unica realtà. Per questo occorrerà anche rendere più funzionale la comunicazione delle borgate con il centro storico recuperando le necessarie risorse. La qualità di tutti i servizi deve essere poi identica per le borgate e per il centro storico.
Sul territorio è fondamentale anche poi che la nuova Amministrazione acquisti consapevolezza del suo valore ambientale e sappia in primo luogo dotarsi di un metodo di salvaguardia. Troppo spesso si è verificato fino ad oggi il degradato dell'aspetto naturale dei luoghi in una colpevole indifferenza.
Nella realtà dei piccoli centri dell'Alto Molise la fruibilità degli ambienti urbani è strettamente connessa con la fruibilità dell'ambiente naturale.
Per questo la nuova Amministrazione deve porsi anche altri obiettivi. Deve essere ristabilita la fruibilità dei luoghi di interesse naturalistico. Primi tra tutti le fonti, la pineta e la civita. Deve essere ristabilita la percorribilità dei vecchi sentieri e là dove possibile, sfruttando l'iniziativa regionale sulla sentieristica, crearne dei nuovi.
La nuova Amministrazione deve poi sapersi collegare a tutte le iniziative del mondo associazionistico che operano sul territorio per riscoprire e tutelare i valori dell'ambiente ed in modo particolare a quelle impegnate a riscoprire e valorizzare i tratturi con la loro storia.
Sarà anche necessario riconsiderare l'impatto ambientale delle scelte fatte nel passato sulla collocazione della discarica e del depuratore. Queste scelte da sempre hanno suscitato delle perplessità. La nuova Amministrazione intende affrontare il problema nel rispetto delle competenze degli Enti sopracomunali.
Sarà anche un impegno forte della nuova Amministrazione valorizzare il suo patrimonio archeologico.
Su di esso nel passato la latitanza e l'indifferenza dell'Amministrazione non hanno permesso un intervento efficace. L'iniziativa volontaria, sia pure ammirevole, non ha potuto supplire alle carenze. E'un impegno della nuova Amministrazione di esercitare una forte istanza presso il Ministero dei Beni Culturali affinché questo patrimonio archeologico sia valorizzato e costituisca una risorsa per il territorio.

3) Linee di sviluppo e sostegno alle attività produttive

La sempre maggiore difficoltà di vivere nei grossi centri urbani e uno sviluppo non sempre governato e finalizzato ai reali bisogni dell'uomo rende più evidente oggi l'opportunità per i piccolo centri di costituire isole dove l'individuo possa rigenerarsi con soggiorni periodici e ritrovare una dimensione di vita più umana.
Questa opportunità può costituire la ricchezza futura del territorio. Occorre da subito imparare a farne tesoro e a pensare ad essa in termini di sviluppo.
A prescindere dalle iniziative regionali annunciate in questa direzione con sempre maggiore convinzione ed a prescindere dalla possibilità che esse a breve portino frutto è necessario comunque che la nuova Amministrazione si impegni in tre direzioni.
Un primo impegno deve essere quello di favorire, promuovere ed organizzare iniziative e manifestazioni culturali, le quali devono riappropriarsi delle migliori tradizioni della cultura contadina dei nostri padri.
La riscoperta delle tradizioni insieme alla fruizione dell'ambiente esercitano sempre più un forte richiamo. Da questo occorre ripartire per rilanciare il Paese ed una sua immagine attraente.
La seconda direzione in cui la nuova Amministrazione si dove impegnare è una intensa ed efficace attività promozionale sui valori naturalistici, paesaggistici e climatici del territorio oltre naturalmente alla promozione delle attività di intrattenimento da essa stessa organizzate.
La terza direzione in cui essa si dovrà impegnare è quella delle strutture ricettive. Oggi il Paese ne è completamente sprovvisto. Né è possibile pensare a breve ad un intervento pubblico od a delle iniziative private di forte impegno che risolvano il problema.
Per altro è difficile pensare che nella realtà attuale consistenti investimenti possano essere giustificati dalla prospettiva di produttività. Occorrerà comunque guidare l'iniziativa privata per favorire il recupero di vecchie dimore e loro trasformazione in piccole strutture ricettive. In questo l'Amministrazione deve ricoprire un forte ruolo di impulso, di indirizzo e di sostegno per permettere l'accesso a varie forme di finanziamento oggi esistenti.
La nuova Amministrazione inoltre per cogliere gli obiettivi di rilancio di un'offerta di soggiorno attraente deve ricostituire ed utilizzare uno strumento indispensabile di promozione turistica: la PRO LOCO. Intorno ad essa poi deve far rinascere iniziative di impegno volontario, che devono coinvolgere tutta la cittadinanza. Significativa è per il Paese l'esistenza della Banda Cittadina e di Associazioni Culturali e Sportive, le quali dovranno avere il pieno sostegno della futura Amministrazione comunale
E' necessario anche non trascurare le opportunità economiche offerte dai settori tradizionali del territorio: l'agricoltura e l'artigianato.
Entrambi i settori hanno seguito il generale decadimento del Paese. I suoi addetti a tempo pieno sono praticamente scomparsi. La situazione è agonizzante sotto l'aspetto produttivo. La carenza di addetti rende difficile un recupero economico.
Tuttavia gli stessi settori costituiscono ancora una notevole potenzialità legata al territorio. Per l'agricoltura ciò è tanto più vero quanto più si pensi alla sempre maggiore esigenza di usare prodotti alimentari sani.
L'Amministrazione deve cogliere ogni occasione per stimolare un processo di riconversione dell'agricoltura, sia pur lento e difficile, verso una produzione di qualità. E' il solo mezzo per ridare oggi all'agricoltura del territorio la possibilità di essere realmente produttiva.
Particolare attenzione occorrerà porre sulle attività di raccolta dei funghi e del tartufo, oggi ancora limitate ed occasionali ma che potrebbero costituire delle opportunità economiche. In questo l'Amministrazione deve favorire l'iniziativa locale proteggendola dalle scorribande incontrollate e indirizzare l'attività stessa verso forme di redditività.
Negli ultimi anni si è visto l'affermazione di iniziative imprenditoriali di piccole dimensioni lontane dai modelli produttivi complessi e di massa. Questo deve far supporre che anche sul territorio dell'alto Molise possano nascere iniziative produttive di un nuovo artigianato. La capacità di produrre seguendo le diverse e mutevoli esigenze della società è ciò che premia.
Lo sviluppo di queste micro attività devono far pensare a nuove forme di artigianato evoluto che con la qualità possa essere accolto anche in mercati lontani senza che la distanza sia uno svantaggio competitivo.
Per altro lo sviluppo di tali attività non ostacola la conservazione dei valori naturalistici e paesaggistici del territorio. Occorre abbandonare l'attesa di grossi insediamenti produttivi pubblici destinati solo a dissipare risorse ed occorre al contrario pensare di rivitalizare progressivamente il tessuto economico con piccole attività.
La nuova Amministrazione ha l'obbligo di non illudersi e di non illudere con attese di miracoli e con speranze di interventi assistenziali dello Stato. L'Assenza sempre più accentuata di forze lavorative soprattutto giovanili rende ogni intervento di recupero economico molto difficile.
Occorre che maturi soprattutto nei giovani la consapevolezza di poter cogliere sul territorio le opportunità di lavoro con la propria iniziativa e con una rinnovata capacità del fare. E' evidente quindi che sarà la formazione a vincere la scommessa di un nuovo sviluppo
La nuova Amministrazione deve essere vicino, deve indirizzare e deve soccorrere tutti i giovani che volessero crescere con vere attività produttive.
Essa poi non deve dimenticare le realtà occupazionali esistenti. Il Centro di Recupero Psichiatrico, insieme alla Cooperativa che lo gestisce, è una realtà positiva del Paese. La nuova Amministrazione deve sostenere questa realtà senza nessuna riserva e deve rispettare in ogni caso i lavoratori che nel tempo hanno maturato una professionalità preziosa per il futuro dell'iniziativa stessa.

4) Affari sociali

La società si fonda su alcuni principi fondamentali tra i quali la solidarietà verso i suoi elementi deboli. La pubblica Amministrazione senza un'iniziativa solidale non contribuisce al progresso della sua comunità.
La nuova Amministrazione consapevole di questo intende riordinare l'intervento sociale dell'Ente per renderlo più vicino alle esigenze della popolazione rifuggendo da quella prassi ricorrente che spesso vede nella gestione di queste iniziative solamente un mezzo di esercizio clientelare.
L'abbandono del territorio da parte della popolazione attiva, il calo demografico e l'allungamento della vita hanno prodotto su tutto il territorio dell'alto Molise ed in particolare a Duronia un notevole invecchiamento della popolazione.
Per questa ragione l'intervento amministrativo a sostegno della condizione degli anziani deve assumere particolare rilevanza.
La qualità della vita delle persone non più giovani dipende da alcune condizioni. La salute e la possibilità di curarsi in modo efficace, le condizioni economiche adeguate, la vicinanza affettiva dei figli e l'esistenza di relazioni sociali che facciano superare il pericolo dell'isolamento.
Giovano poi al loro benessere alcuni servizi che servono a risolvere le loro esigenze materiali.
L'Amministrazione del Comune in questa iniziativa sociale per gli anziani è un elemento importante della filiera di soggetti istituzionali con cui Essa condivide la responsabilità della loro condizione. La ASL, la Regione, la Provincia, Enti ed Associazioni varie.
L'Amministrazione deve utilizzare le conoscenze dirette delle singole situazioni del proprio territorio per integrare il più possibile gli interventi di questi soggetti e per interpretare attivamente un ruolo di riferimento.
L'integrazione degli interventi insieme all'efficacia dei servizi resi dall'Ente stesso sono gli strumenti con cui la nuova Amministrazione deve realizzare il riordino dell'impegno sociale.
Le risorse disponibili sono limitate e per questo occorre che esse siano tesorizzate al massimo. La forma associata tra più Comuni non comporta automaticamente una maggiore efficacia. Occorre mutare il modo di affrontare il problema.
L'assistenza agli anziani si è concretizzata nel passato per lo più in un generico ed indiscriminato aiuto "domestico"
In questo poi si è voluto vedere spesso l'opportunità di occupazione per cooperative incaricate del servizio senza valutare a pieno le esigenze degli anziani stessi.
Questi hanno bisogno non solo di aiuto "domestico" ma anche di molti altri aiuti. E' in questa direzione che occorre potenziare l'impegno.
Le cooperative devono essere guidate a nuove forme di professionalità più efficaci per gli anziani attraverso le quali per altro esse possono meglio difendere la loro occupazione.
Occorre poi che la nuova Amministrazione faccia molto per la vita sociale dell'anziano. Per altro questo è un impegno che richiede poche risorse economiche. Nel passato non si è fatto nulla per favorire la loro vita di relazione.
In una mutata condizione dove si sia superata la disgregazione del Paese non sarà difficile per coloro che sono già avanti negli anni ma ancora attivi essere inseriti all'interno di attività sociali ed all'interno di iniziative associazionistiche. Oltre tutto sarà possibile utilizzare il loro impegno per trasmettere ai giovani non solo l'esperienza delle tradizioni ma anche il senso della continuità.
Anche i giovani poi, nonostante l'esiguità del loro numero, devono essere al centro dell'iniziativa sociale della nuova Amministrazione. Essa, consapevole che la possibilità di un nuovo sviluppo passa necessariamente attraverso un salto generazionale ed attraverso una rinnovata capacità del fare, deve sostenere la formazione dei giovani ed il loro crescere.
Anche per essi occorre pensare a momenti di aggregazione sociale e culturale che siano di sostegno alla loro maturazione. Occorre stimolare la loro crescita con impegni non solo sul piano sportivo ma anche sul piano civile e culturale.
Il terzo obiettivo dell'iniziativa sociale della nuova Amministrazione deve essere il sostegno alle persone in difficoltà economiche. Le risorse disponibili sono limitate e non sufficienti alle esigenze. In ogni modo esse vanno utilizzate con criteri di equità.
E' su questi criteri che deve nascere una nuova fiducia tra la popolazione e la sua Amministrazione lontana da ogni sospetto di macchinazione clientelare che nel passato ha impoverito la forza morale del Paese.
La nuova Amministrazione deve poi sostenere un'altra realtà meritevole. L'attività del Parroco e delle Suore arricchisce il Paese di due iniziative che necessitano di sostegno. Un centro di riposo per anziani ed un asilo per i bambini in età prescolare.
Pur nella limitatezza delle risorse la nuova Amministrazione dovrà venire incontro alle esigenze di queste iniziative prevedendo per esse convenzioni agevolate per l'erogazione dei servizi.

6) Cannavine e cimitero

In queste due vicende l'Amministrazione uscente ha interpretato in modo inadeguato il dovere di agire con chiarezza e con il rispetto delle Leggi. Queste vicende sono state lo specchio di un degrado amministrativo.
La nuova Amministrazione deve risolvere questi problemi con urgenza e deve soprattutto dare prova del cambiamento.
Occorrerà recuperare tutta la verità amministrativa delle due situazioni sulle quali troppo si è fatto per confonderle. Tale verità deve essere chiarita alla Cittadinanza.
Sulle soluzioni da adottare poi occorre che la nuova Amministrazioni sappia confrontarsi con la Cittadinanza stessa.
Riavviare lo stabilimento ad una nuova produttività, qualora le condizioni della fonte e degli impianti lo consentano, e completare l'ampliamento del cimitero riordinandolo nel rispetto delle normative devono costituire per la nuova Amministrazione il solco che, nella storia del Paese, separi nettamente il passato dal futuro.

 

"Duronia, quale futuro?", dopo l'ennesima elezione a sindaco di Luigi Petracca nella tornata elettorale del novembre del '93, fu il mio primo articolo su Duronia, pubblicato sul supplemento del n°0 de la vianova. Avevo tentato, attraverso una lettura del territorio sotto il profilo urbanistico, di tracciare un possibile futuro socio-economico del paese. Sono passati ben otto anni e rileggendo l'articolo prendendo a specchio la realtà del paese mi accorgo che il tempo inesorabilmente è passato invano. Tempo perso per chi ha avuto la responsabilità di amministrare, tempo perso purtroppo per il comune.
Eppure l'Amministrazione comunale, paradossalmente, in tutti questi anni ha potuto disporre di fondi cospicui, fondi UE del Patto per il Matese prevalentemente. Interventi "a pioggia", come si dice, spesi incautamente che hanno finito spesso per rovinare zone di alto pregio ambientale (vedi le case popolari nel centro storico o la copertura dei campi di bocce sul tratturo) o per soddisfare politiche clientelari (vedi i fondi PIT). Tanti miliardi spesi, nessun posto di lavoro in più, nessuna iniziativa imprenditoriale, nessuna iniziativa sociale o culturale, un paese, da tutelare e valorizzare per i suoi alti pregi ambientali, umiliato invece da interventi che hanno deturpato l'esistente ed hanno offeso la memoria storica di tante generazioni di duroniesi.
E' mancato in definitiva il progetto e le occasioni perse sono state tante.
Oggi Duronia ha una nuova amministrazione comunale, negli intenti alternativa alla gestione ultratrentennale di poche famiglie rappresentate sempre dallo stesso Sindaco.
Che fare, dunque? Per Duronia quale futuro?

Premessa.
E' necessario fare una premessa politica di ordine generale. Bisogna essere convinti, come io lo sono, da una parte della essenzialità di una riorganizzazione dello Stato, che dia sicurezza e garanzia al cittadino, dall'altra dell'importanza che il cittadino diventi partecipe cosciente e vigile delle scelte di chi è chiamato a governarlo. Insomma la politica deve essere partecipazione, deve restituire dignità all'individuo, per reintegrarlo, soggetto attivo, nell'ambito istituzionale e territoriale: quindi decentramento politico e amministrativo, sociale, culturale ed economico dalla città alla campagna, e recupero dell'individuo nella sua dimensione umana.
La realtà locale deve essere intesa come momento di massima coscientizzazione civile dell'individuo. Nonostante la globalizzazione e l'informatizzazione galoppante, che vogliono consegnare l'uomo al terzo millennio come cittadino del mondo, la convinzione predominante rimane che l'individuo riesca a trovare la sua dimensione umana nel suo "habitat naturale", inteso come luogo in cui nasce (il posto di origine), si forma (la scuola, la famiglia), lavora (i campi, la fabbrica, l'ufficio), si confronta (la piazza, la parrocchia o la sezione di partito o di associazione), trascorre il suo tempo libero. Ogni realtà locale, seppur piccola, storicamente ha rappresentato questo "habitat".
E' in questo "habitat" che bisogna creare le condizioni urbano-ambientali necessarie per uno sviluppo possibile. In sintesi: il consolidamento strutturale e la conservazione storica e culturale del patrimonio edilizio dei nostri piccoli centri devono essere mirati a ricreare l'habitat originario, a far rivivere la piazza. Occorrono spinte energiche per ricreare botteghe artigianali e attività di piccolo commercio; servono spazi e situazioni, dove è possibile produrre cultura, dove è possibile la socializzazione e il divertimento. Il paese non dovrà essere solo il "monumento" recuperato, ma dovrà tornare ad essere il luogo dove si risiede e si produce. Il territorio deve essere tenuto sotto uno stretto controllo idro-geologico, magari evitando di lasciarsi affascinare dalle "grandi opere" o di ingrossare il serpaio delle stradine interpoderali ed infittendo colture mirate che rendano di nuovo produttivi i campi abbandonati o rimettendo in uso antichi sentieri. L'ambiente, nella sua interezza, paesaggistica e storico-culturale, deve essere tutelato e valorizzato.

Nell'ambito e nel rispetto del Programma politico che la nuova amministrazione comunale di Duronia intende realizzare nei prossimi cinque anni, nella qualità del professionista che negli anni ha imparato a ben conoscere il territorio in cui è nato ed opera intendo qui dare il mio contributo per la traccia di un piano di sviluppo del paese. Ho ripreso l'articolo del 1994, sopra citato, e, tenendo per buona l'impostazione della lettura del territorio sotto il profilo urbanistico, l'ho rielaborato in considerazione delle modificazioni avvenute in questi anni nell'ambito legislativo regionale e delle esigenze programmatiche dell'ente locale.

Non facciamoci impressionare dal termine. L'Urbanistica è, molto semplicemente, la scienza che regola lo sviluppo del territorio.
E' importante far rilevare come la scienza urbanistica, se da una parte studia quegli aspetti disciplinari che possano eventualmente meglio orientare le molte azioni di carattere politico, legislativo, amministrativo e tecnico che continuamente vengono a modificare la realtà di un territorio, dall'altra utilizza questi studi nella definizione della politica urbana nei suoi vari aspetti, e particolarmente nella pratica della redazione dei piani regolatori generali, dei piani particolareggiati,dei programmi di fabbricazione, dei regolamenti edilizi, e così via..
Sapete che i piani urbanistici, sopra elencati sono sì redatti da tecnici (architetti o ingegneri), ma su incarico di amministrazioni pubbliche: questo impone che professionista ed amministratore, l'uno per le competenze tecniche l'altro per gli orientamenti di politica programmatica, concorrono all'attuazione dello strumento urbanistico.
A Duronia è in vigore dal 1985 un Programma di Fabbricazione, variante ad un precedente Programma vigente dal 1968, il quale purtroppo presenta carenze tecniche rilevanti: tutti quelli (tecnici, imprese, cittadini committenti), che in qualche modo hanno avuto a che fare con il settore edilizio, ne sanno qualcosa. Indici di edificabilità 'fluttuanti', che si prestano ad ogni tipo di interpretazione, zone edificatorie mai ben definite, mancanza di norme certe per le zone agricole, inclusione in zone edificabili di aree tratturali già destinate ad attrezzature sportive o alla viabilità, aree di sviluppo artigianale in zone del tutto avulse (esempio: la zona artigianale è collocata nei pressi della borgata Casale, mentre la zona-servizi è ubicata dentro il bosco di Lamecupe), assenza assoluta di norme che regolano l'attività edilizia nel centro storico, assenza di qualsiasi previsione programmatica di fruizione ambientale mirata e quindi di tutela per le aree più caratteristiche del comune, quali le due pinete, i boschi, il tratturo, le sorgenti, la Civita, … e così annotando: sono queste, tra le tante, le pecche più visibili. Sinceramente si, ha 1'impressione che questo Strumento urbanistico sia stato redatto nello spazio di una notte e da qualcuno che Duronia l'abbia vista solo in cartolina, per altro in bianco e nero.
Doveva essere una priorità assoluta da parte delle Amministrazioni comunali che si sono succedute a Duronia nell'ultimo quindicennio quella di dotarsi di un Programma di Fabbricazione efficiente, invece gli interessi purtroppo sono stati altri
Nell'ambito di una visione programmatica, sociale ed economica, più legata ad uno sviluppo agrituristico ed ad un rilancio dell' artigianato e del piccolo commercio che non ad un improbabile sviluppo industriale o agricolo, le speranze per un possibile recupero del degrado e del caos urbanistico nel comune di Duronia sono riposte, non v'è dubbio, nella volontà politica di impostare in maniera del tutto nuova una programmazione urbanistica legata ai veri interessi della cittadinanza, che sono quelli di uno sviluppo occupazionale locale, della salvaguardia dei beni ambientali e storico-archeologici, di una corretta, armonica e contenuta espansione edilizia, del recupero del patrimonio edilizio esistente, delle forme consortili da trovarsi con i comuni viciniori per la fruizione di servizi e la gestione di possibili risorse comuni.

Esaminiamo ora, pur nella brevità della esposizione dovuta al carattere puramente informativo di questo articolo, quali possono essere le linee guida di uno strumento urbanistico che si proponga come obbiettivo quello di consegnare Duronia ad un futuro migliore.
Per rendere più facile la comprensione di problemi, altrimenti poco digeribili, esemplificherò la esposizione delle seguenti argomentazioni usando la classificazione per zone d'intervento, proprie della disciplina urbanistica, in cui viene diviso il territorio comunale.
Le zone urbanistiche, propriamente dette, di norma sono:
A)zone pubbliche di interesse generale;
B)zone residenziali;
C)zone produttive;
D)zone di tutela e salvaguardia.

Zona per zona, analizziamo allora queste possibili direttrici programmatiche.

A)ZONE PUBBLICHE DI INTERESSE GENERALE

Verde pubblico, sportivo ed attrezzato

Lo sport deve essere inteso, in un paese come Duronia, come una attività capace di aggregare e socializzare, ma anche di offrire una risposta alle esigenze di tempo libero organizzato dei giovani ed anche degli anziani. Duronia ha poi una vocazione sportiva particolare: negli anni passati si è sempre distinta per le sue gloriose avventure calcistiche. Sul campo sportivo, nato ai piedi del paese sull'aia di Rione del Pozzo, chi tra i Duroniesi, almeno negli ultimi cinquanta anni, può dire di non aver mandato un calcio al pallone?
Dato come impegno prioritario da parte dell'Amministrazione quello di concordare con i comuni vicini le opere di cui fruire in maniera consortile, quali sono allora gli interventi che andrebbero previsti nelle zone a verde sportivo? l'elenco potrebbe essere il seguente:
· potenziamento ed ampliamento degli impianti esistenti ed impegno formale da parte dell'amministrazione comunale di farli funzionare con iniziative adeguate (società sportive, scuola calcio, tornei, ritiri, etc.);
· creazione di strutture anche nelle borgate più rappresentative;
· Soluzione architettonica per il recupero ambientale dell'impianto di copertura dei campi di bocce sito a ridosso della fascia fratturale in zona "la Taverna" all'ingresso del paese;
· individuazione di una zona pedemontana (es. Sterparone) adeguata per l'installazione di un campo da golf, di sicuro richiamo, perchè non esistente in zona, per appassionati ed operatori della disciplina.

Rispetto ad altri paesi limitrofi, a Duronia negli ultimi trenta anni, per quello che concerne il verde pubblico attrezzato, è stato fatto assai poco. L'unico intervento di un certo rilievo è stato quello del rifacimento della villetta comunale, per altro solo iniziato e mai completato, col risultato che le previsioni progettuali ne risultano completamente stravolte, e la sistemazione dell'area attrezzata prospiciente la sorgente Cannavine.

Gli interventi da proporre potrebbero compendiarsi nel seguente elenco:
- villetta comunale: a) completamento dei lavori, b) ampliamento verso la zona Agip, c) sfruttamento della parte in pendio verso il tratturo per organizzare uno spazio-anfiteatro;
- zona S.Tommaso: naturalizzare l'ambiente, eliminando alcune brutture (ringhieracce di risulta, ex-voto di pessimo gusto, parcheggi, etc) e creando un belvedere, usando pietra a secco per le delimitazioni (in alcuni tratti già realizzate), con la risistemazione della croce in legno;
- dentro il paese e nelle borgate più rappresentative: attrezzare aiuole e fioriere, installare panchine, fare opera di convinzione per fiorire balconi e finestre;
- Spazio giochi per bambini: individuare spazi sicuri da attrezzare più prospicienti al centro abitato con la convinzione che il gioco dei bambini deve comunque essere garantito non solo in spazi riservati, ma possibilmente in ogni spazio fruibile pubblico, proponendo il paese intero come 'parco giochi', dove la libertà e la fantasia dei bimbi meglio possono e devono esprimersi;
- fascia tratturale, che corre a valle del paese e che si estende fino al 'colle della Taverna': preoccuparsi di ottenere le dovute concessioni per una manutenzione a 'prato all'inglese' di tutta la fascia, salvaguardandone comunque la funzione primitiva che è quella della transumanza;
- parco della Rimembranza: mandare in porto un progetto, da anni depositato sul Comune e mai realizzato, che prevede la sistemazione del parco con una nuova concezione degli spazi atti ad essere fruiti in maniera aperta e non chiusa, come è adesso;
- proporre uno studio delle essenze arboree, entro la tradizione e la natura del luogo, per piantumazioni, anche ad alto fusto.


Viabilità e Sentieristica

I problemi inerenti la viabilità tout-court sono tanti: vanno dal caos estivo alle difficoltà di collegamento con le frazioni, dal disordine dei materiali impiegati nei rifacimenti viari interni alla segnaletica. Per una corretta risoluzione di questi, si dovrebbe attuare la seguente programmazione:
- ripristinare e potenziare i collegamenti carrabili con le borgate ed assicurarne la manutenzione;
- contrastare la costruzione di nuove strade interpoderali: le tante, un serpaio orribile, che già esistono, sono sconquassate e per lo più inutili e non fanno altro che alimentare il dissesto idrogeologico ed ambientale;
- definire un piano di traffico per il periodo estivo: organizzare parcheggi alla periferia del paese e gli incroci nella zona 'la Taverna';
- mettere a punto una segnaletica efficiente ed esaustiva;
- restituire la dignità di piazza agli spazi pubblici di San Rocco e Colle della Croce e soprattutto del Monumento, ridotto con un recente intervento ad una improbabile prosecuzione della villetta comunale con recinti che creano problemi sia al traffico carrabile che a quello pedonale;
- studiare un piano generale di sistemazione delle strade interne al paese, con la individuazione di lastricati appropriati, nel rispetto dell'uso tradizionale dei materiali caratteristici locali: devono scomparire il cemento, l'asfalto o altri elementi che mal s'accompagnano con un assetto viario interno così concepito (es.:il porfido o altre pietre scure); in questo quadro bisogna senz'altro prevedere il ripristino della scalinata di Via Roma e di parte della scalinata della salita del Nervo, quella sotto l'Arco, (orribilmente rovinata con un intervento di dieci anni fa);
- costruire, dovunque sia possibile, muretti in pietra locale per la delimitazione degli spazi pubblici, pedonali o carrabili, ed eliminare tutte le ringhiere; rivalutare i 'muraglioni', con interventi di pulitura e sabbiatura della pietra portante.

Per quello che concerne la sentieristica, si tratta, in pratica, di: a) costruire una rete collegata a quelle di altri paesi limitrofi, di dare ad essa punti di riferimento certi d'approvvigionamento idrico-alimentare e di pernottamento, di renderli cioè basi di appoggio del turista; b) segnalare i percorsi e di comunicare questa singolare ma importante opportunità di contribuire a scoprire, conoscere e vivere il "piacere" del Molise, le strade dei sapori, i tratturi, la memoria, la sacralità, i parchi della storia, della cultura e della natura di questa nostra Regione.
A Duronia bisogna incentivare gli sforzi per ripristinare i seguenti percorsi:
- unione di tutte le sorgenti pedemontane di Cannavine, Cannella, Sambuco, Fonte dell'Arciprete, Fonte degli Asini e Fonte Brecciarolo;
- unione, secondo i tracciati antichi ed ora abbandonati della tradizione contadina o dei rami tratturali, dei nuclei abitati più significativi che gravitano intorno al paese;
- unione dei boschi di Lamecupe, Selva e Porcino, ed individuazione di tratti interni per una migliore valorizzazione dell'area boschiva.

Attrezzature di interesse generale

1)Cimitero

Per quello che concerne le norme di polizia mortuaria e di igiene edilizia, il cimitero di Duronia è da considerarsi abusivo. Esiste in Comune un Progetto generale di ampliamento e sistemazione, una specie di piano regolatore del cimitero, regolarmente approvato, già dal 1984, dalle competenti autorità: fino a quando non verrà eseguita buona parte degli interventi previsti in questo progetto, il cimitero deve considerarsi di fatto fuori legge. Allo stato attuale nessuna categoria di lavori può essere eseguita all'interno dell'area ampliata del cimitero per il fatto che le precedenti Amministrazioni Comunali hanno con negligenza fatto scadere i tempi per le procedure d'esproprio. Compito primario quindi della nuova Amministrazione sarà quello di attivare al più presto le procedure per espropriare i terreni nella zona d'ampliare. I lavori che dovranno con urgenza poi essere eseguiti per sanare tutta la situazione saranno i seguenti:
- completamento del muro di cinta per delimitare tutta la parte ampliata: non si potrebbe altrimenti costruire alcunchè in questa zona, nè si potrebbe continuare a seppellire dentro la cappella della Congregazione del Purgatorio;
- costruzione di edifici comuni, quali l'ossario, la camera mortuaria, il deposito di osservazione, etc..
Per completare il quadro degli interventi, per altro tutti previsti nel progetto generale ed intesi a fare del cimitero un grande parco pur nel rispetto della sacralità del luogo, elenchiamo i più importanti:
- sistemazione del verde nelle aree destinate alle inumazioni e piantumazione di alberi ad alto fusto;
- previsioni di ristrutturazione delle tombe con tipologie comuni;
- costruzione di colombari comunali;
- adozione, nell' area ampliata, del piano di lottizzazione, già approvato, per permettere ai privati di costruire proprie cappelle;
- sistemazione stradale, con costruzione di parcheggi e rifacimento dei marciapiedi negli spazi adiacenti all' ingresso del cimitero.

2)Ambulatorio comunale

E' dagli inizi degli anni ottanta che il comune aveva avuto una promessa di finanziamento iniziale di 50 milioni per la realizzazione di un ambulatorio. Sono stati realizzati progetti a più riprese, a seconda degli umori degli amministratori: prima un progetto che prevedeva la realizzazione dell' ambulatorio in piazza Monumento, ma a quelli della 'Terra' non andava bene; poi un altro che ne prevedeva la costruzione in piazza S.Rocco, all'inizio della Salita del Nervo, ma quelli del Monumento e delle borgate si opposero strenuamente; ne fu redatto un terzo che prevedeva il riutilizzo di alcune stanze dell'edificio comunale che poi è andato finalmente in porto: progetto approvato, lavori realizzati, ma la destinazione d'uso, non so per quali oscuri meandri, da ambulatorio si è trasformata in sede municipale. Si è persa da sciocchi una occasione importante per dotare il comune di un servizio essenziale di pubblica utilità, che allo stato attuale viene esercitato in un locale dell'ex edificio scolastico, nel caos della polifunzionalità dello stesso e della fatiscenza strutturale..
Per il futuro è bene non ripetere gli errori del passato, dovuti, come abbiamo visto, all'inezia ed alla sprovvedutezza dell' Amministrazione; perciò è importante individuare da subito una zona, possibilmente di facile fruizione soprattutto per i cittadini anziani e delle borgate, adatta per la costruzione di questo servizio, cosicchè, qualora dovesse prospettarsi la possibilità di un nuovo finanziamento, si potrebbe procedere con speditezza alla sua realizzazione.

3)Centro Recupero Psichiatrico

Se questa struttura dovrà continuare a funzionare, è prioritario che i lavori del complesso vengano ultimati con la massima urgenza possibile. La situazione non è più sostenibile. Non si possono tenere, malati ed operatori, per anni in una situazione di precarietà logistica tale e pretendere poi, sia da parte dell'Amministrazione comunale che da parte degli Enti sanitari preposti, i risultati operativi ottimali che dovrebbero garantire la continuazione del funzionamento del Centro stesso.

4)Centro anziani

Si sa che la popolazione prevalente nel comune è costituita da anziani. Abbiamo detto prima come sia importante organizzare il tempo libero per essi, ma altrettanto importante è provvedere alla assistenza di quelli tra loro che più ne hanno bisogno. Per questo le iniziative, da mettere in programmazione dovrebbero essere le seguenti:
- potenziare le sovvenzioni per il Centro per sole donne di 'Villa Serena';
- individuare, in modi e tempi da studiare, come organizzare strutture per accogliere anche coppie ed anziani di sesso maschile;
- riorganizzare l'assistenza domiciliare, in maniera che questa non sia più frutto di una equivoca politica clientelare: si può pensare, ad esempio, alla costituzione di una cooperativa di servizi, che, fruendo anche dei contributi regionali previsti, possa mettere nel conto delle sue attività anche quelli dell' assistenza domiciliare agli anziani.

5)Centro sociale

Duronia non ha mai avuto una struttura di questo tipo. Negli anni passati è stata la Parrocchia che ha supplito a questa carenza, ma oggi purtroppo nessun servizio è a disposizione della collettività. Serve uno spazio pubblico dove è possibile incontrarsi (giovani ed anziani, uomini e donne), per socializzare, fare cultura ed anche, perchè no, divertirsi. Nell'immediato, ad esempio, potrebbero sfruttarsi i locali dell'edificio scolastico, allo stato attuale non più funzionante come plesso, o gli edifici abbandonati da anni, delle scuole rurali della borgate, previo idonee ristrutturazioni.

B)ZONE RESIDENZIALI

Zone degli insediamenti storici

Fa male rilevare come questa zona, la 'Terra' per intenderci, il nostro centro storico, contrariamente a quello che è accaduto in altri paesi, sia stata privata negli anni di ogni intervento mirato alla salvaguardia dell' esistente. La memoria storica della nostra 'povera architettura' rischia di svanire.
Un esempio di degrado per tutti. Uno dei luoghi tipici del centro storico (gli Archi della Terra, contrafforti in pietra che delimitano, in simbiosi con la roccia, sul versante Est la roccia del borgo medievale, da secoli suggestive testimonianze della memoria storica dei Duroniesi) è stato seriamente deturpato con un intervento di natura pubblica per la costruzione di alloggi popolari. In pratica sono stati demoliti tutti gli edifici in pietra siti sugli "Archi" per far posto ad un nuovo stabile, con ampliamenti volumetrici rispetto all'esistente, costruito in blocchetti in calcestruzzo, intonacato e coperto da tegole portoghesi. Con buona pace del "Recupero" che pure era previsto nelle clausole tecniche ed amministrative per aver accesso ai fondi (ERP).
Diventa impellente quindi da parte dell'amministrazione comunale intervenire, se si vuol salvare il poco che è rimasto e consegnare ai nostri figli il ricordo della Civitavecchia dei nostri padri.
In concreto le strade da seguire dovranno essere quelle che puntano al recupero ed alla conservazione del patrimonio edilizio esistente. Dovranno quindi essere adottate norme più restrittive per quello che concerne le cubature e le altezze. Dovrà essere reso obbligatorio l'impiego di elementi tipologici caratteristici dell' architettura locale: quali la pietra a faccia vista, soglie e portali lapidei, infissi in legno, cornicioni alla 'romanella', manto di copertura con coppi tradizionali, etc.
Bisogna poi adoperarsi per l'attuazione di leggi regionali che favoriscano il finanziamento di interventi sia pubblici che privati, come gia in altre Regioni avviene.

Zona di completamento

E' questa la zona che forma il panorama del paese e che si estende dall'Arco della Salita del Nervo fino alla provinciale per Bagnoli del Trigno: è qui che abita la maggior parte dei Duroniesi. Per limitarci al solo riassetto edilizio, la formulazione delle norme attuative dovrebbe curare i seguenti aspetti:
- adeguamento delle altezze, delle sopraelevazioni e delle coperture allo 'sky-line' panoramico;
- conservazione e recupero di edifici di particolare pregio;
- studio di un piano cromatico per la tinteggiatura degli intonaci esterni e dei manti di copertura;
- impiego, ove possibile, degli elementi tipologici, previsti anche nel centro storico;
- ampliamento della zona nella immediata periferia ed adozione delle stesse norme nelle borgate, dove esistono nuclei abitativi considerevoli.

Zone di espansione

Per rendere possibile una espansione edilizia in queste zone che non sia avulsa dal contesto urbanistico del 'centro' e che dia risposta adeguata alla domanda, che pur esiste, di nuove case, per sanare situazioni abnormi, altrimenti compromissorie di un auspicato sviluppo, le linee di massima da seguire potrebbero essere queste:
- ridefinizione delle zone, con una delimitazione che tenga conto delle aree più vocate e per l'esposizione e per la natura del terreno;
- contenimento degli indici edificatori, in maniera da non permettere grosse concentrazioni di cubature o realizzazioni di volumi eccessivi che contrastino con le preesistenze edilizie e le conformazioni naturali del terreno di insediamento;
- previsione di tipologie particolari, in sintonia con quelle che si dovrebbero adottare nelle zone di completamento;
- studio di piani particolareggiati o di lottizzazioni mirate, al fine di rendere il meno praticabile possibile qualsiasi iniziativa edificatoria 'spontanea' e permettere una realizzazione ragionata delle opere di urbanizzazione primaria.

C) ZONE PRODUTTIVE

Zone artigianali

Per uno sviluppo possibile di una economia artigianale, che potrebbe offrire nel prossimo futuro buone prospettive per lo sbocco occupazionale, bisogna innanzi tutto definire la politica per lo sviluppo di questo settore, la quale, e a parer mio è l'unica praticabile a Duronia e nelle zone limitrofe, dovrebbe articolarsi secondo queste due direttrici essenziali:
- ripresa ed incentivazione della produzione nello stabilimento per l'imbottigliamento di Cannavine, seguendo la strada della massima trasparenza e degli interessi della collettività;
- definizione di aree consortili attrezzate (sul tipo 'Fresilia', per intenderci, ma più contenute), per impianti medio-grandi (a Duronia una zona adatta potrebbe essere quella che comprende già lo stabilimento di Cannavine);
- favorire, con la individuazione di finanziamenti mirati, la creazione, all'interno stesso del paese, di botteghe artigiane, legate alla lavorazione del legno, della pietra, della argilla, del ferro, etc., e ateliers per confezioni e manifatture varie, dove oltre alla produzione sia possibile anche praticare l'insegnamento onde rendere possibile il perpetuarsi della tradizione attraverso la formazione di nuove maestranze.

Zone agricole

Dato per scontato che la conformazione delle nostre terre non è adatta per la incentivazione di colture intensive, bisogna adoperarsi per favorire le condizioni di sviluppo di attività legate prevalentemente all'agriturismo o al settore silvo-pastorale.
Per quello che concerne invece l'attività edilizia di tipo civile, sarebbe opportuno limitare la edificabilità esclusivamente all'interno dei nuclei abitativi esistenti, che sono già tanti, onde preservare la particolarità del territorio comunale, caratterizzata appunto da piccoli e frequenti insediamenti (nuclei o frazioni), immersi in un ambiente naturale, per lo più e per fortuna, ancora intatto.

Zone per attrezzature terziarie

Con ogni probabilità le direttrici programmatiche per uno sviluppo economico sostanziale dell'intera regione molisana per i prossimi decenni avranno come riferimento le attività terziarie: prime fra tutte il turismo e l' agriturismo. Di questo bisogna tener conto. Duronia, sappiamo, è legato ad altri paesi della zona a livello culturale, sociale, economico e territoriale: ogni intervento quindi che verrà messo in atto non può prescindere da questa realtà. Se quindi si dà come premessa che Duronia, inserita in questo quadro, non può che avere uno sviluppo economico incentrato su tale settore, nelle intenzioni programmatiche locali bisogna intervenire in maniera tale che ogni attività, di interesse sia pubblico che privato (edilizia, artigianato, piccolo commercio, iniziative culturali, sportive e ricreative, etc.), sia finalizzata a promuovere turismo.
Aree da destinarsi per attrezzature particolari, quali camping o altre strutture tipiche di accoglienza vacanziera, possono essere localizzate nella zona tra le due pinete o nei pressi di alcune borgate più servite, come S.Maria o Cappiello.
Una incentivazione marcata per questo tipo di sviluppo deve comunque essere data dalle risorse naturali che il territorio comunale per fortuna offre e che qui appresso sinteticamente esaminiamo.


D) ZONE DI TUTELA E DI SALVAGUARDIA

Zone di rispetto naturale

E' importante, in queste zone, operare senza stravolgere, rispettare e salvaguardare. Gli interventi da prevedere, posti in questa ottica, possono essere i seguenti:
- tratturo: a) ripristinare, per quanto possibile, il pascolo o addirittura la transumanza, se si individuano interessi comuni con altre realtà collegate; b) come già detto, trasformare la parte limitrofa al paese in parco, garantendo nel contempo e comunque un percorso preferenziale per il passaggio delle greggi;
- boschi: recuperare i boschi cedui e le pinete, per renderli accessibili e quindi vivibili, con opere di sfoltimento degli alberi e delle fronde, di pulitura del 'parterre', di costruzione di percorsi pedonali attrezzati e di aree di sosta;
- salvaguardia del panorama del paese: a)imporre norme edilizie di tutela dello 'sky-line', come sopra accennato; b)tutelare le parti scoscese di 'sotto il palazzo', di 'sotto S.Tommaso', dei 'morconi di Laura', etc..

Zone di rispetto archeologico

Conosciamo tutti l'importanza che riveste l'agro del comune di Duronia sotto l'aspetto archeologico. Conosciamo anche la risonanza che hanno avuto le scoperte degli ultimi anni, dovute alla azione encomiabile e volontaristica del locale 'Archeoclub'. Sappiamo pure che, grazie all'impegno di questo gruppo, i siti archeologici conosciuti ora in tutto il territorio (prima si sapeva solo della Civita) sono una quindicina, tutti risalenti al periodo sannita o al periodo romano (sia repubblicano che imperiale). E' evidente allora sottolineare la responsabilità che riveste l'impegno che prospetti gli interventi atti a tutelare tutte le zone interessate, per fruirne poi nel contesto più ampio degli interventi collegati alla tutela delle risorse naturali. In pratica le cose da fare potrebbero così essere compendiate:
- vincolare tutte le aree di particolare pregio storico e archeologico;
- sollecitare la Sovrintendenza Archeologica del Molise ad attivare una campagna di scavi;
- studiare una rete di percorsi attrezzati e di itinerari archeologici di collegamento con le zone dei comuni limitrofi;
- favorire la nascita ed il potenziamento di attività promozionali, quali circoli culturali, convegni, campi scavo, etc..

Zone di recupero delle sorgenti

Le fonti sorgive di Duronia sono una risorsa idrica e naturale che in molti ci invidiano. Questo patrimonio, rappresentato dalle sorgenti di Cannavine, la Fonte (fonte Brecciaro), fonte degli Asini, Cannelle, fonte Arciprete, fonte Sambuco, fonte delle Serre, per citare le più importanti, rischia purtroppo, per l'incuria dell'amministrazione comunale, di andare completamente disperso. Lo stato di abbandono in cui esse si trovano è sotto l'occhio di tutti. Fa rabbia tutto questo. Bisogna intervenire con la massima urgenza. E' necessario predisporre un piano di recupero che preveda:
- il ripristino idrico, strutturale ed architettonico di ogni fonte;
- la creazione di piccole aree di sosta attrezzate:
- la creazione a valle di Fonte Brecciarolo (ex lavatoio comunale) la costruzione a valle di un laghetto artificiale, per sanare il dissesto idrogeologico;
- il recupero dei sentieri di accesso;
- la piantumazione di opportune essenze per la salvaguardia dell'ecosistema;
- la sistemazione di una area attrezzata per camminatori a piedi e a cavallo;
- l'assicurazione periodica della manutenzione.
E' opportuno studiare anche, come già è stato fatto in qualche caso, nonostante le 'crepe' procedurali tecnico-amministrative (vedi Cannavine e Sambuco), la possibilità di sfruttare le risorse idriche a scopo commerciale o di approvvigionamento per il fabbisogno locale, salvaguardando lo stato naturale dei siti.


Chiudendo il discorso e per rendere completo il quadro, è necessario far cenno alle opere di urbanizzazione, le quali rendono agibile e funzionante ogni 'zona'.
Grazie ai finanziamenti statali dei decenni scorsi (vedi Casmez) e a quelli regionali più recenti, possiamo dire che il comune è egregiamente dotato delle opere più importanti: reti idriche fognanti, strade e pubblica illuminazione.
Finanziamenti recentissimi permetteranno a breve scadenza di ristrutturare la rete idrica nel centro e di costruire impianti di depurazione in alcune borgate. Detto questo non si può non tacere su gravissime disfunzioni di alcuni servizi o non rimarcare il fatto che ancora molte opere, altrettanto necessarie rimangono ancora da realizzare. Qui appresso sono elencati alcuni tra i lavori da portare in porto nei prossimi anni:
- individuare un diverso sito ove alloggiare il depuratore, attualmente ubicato a monte delle sorgente della Fonte, che, oltre a non funzionare, perchè da anni mai pulito, crea problemi di inquinamento alla falda acquifera della sorgente;
- attivare la discarica comunale ed assicurarne la manutenzione, cosi come previsto dalle normative vigenti;
- dotare di reti fognanti e idriche tutte le zone residenziali di espansione;
- riprogettare la pubblica illuminazione per il centro in funzione del riassetto urbanistico previsto ed assicurare una illuminazione funzionante in tutti i nuclei abitati del territorio comunale;
- creare sorgenti luminose artificiali per valorizzare siti particolari, quali il 'Castello', l'Arco e la Chiesa parrocchiale alla Terra, etc..

L'esposizione delle argomentazioni, atte a definire le linee guida di un possibile strumento urbanistico per il comune di Duronia, finisce qui. L'impegno mio e di tutti coloro che si sentono di condividere, politicamente e culturalmente, questa impostazione programmatica deve essere quello, energico e spassionato, della lotta senza quartiere ed a viso aperto per fare affermare questi concetti onde realizzare l'obiettivo che più ci sta a cuore: quello della rinascita di questo nostro piccolo-grande paese.

 

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