Valerio e la transumanza
di Nino Guidi –
Potrei caricarne molte altre di foto relative alla transumanza di Valerio terminata una settimana fa. Preferisco salvarne e riproporne due scattate da Domenico (n.d.r.: APS La Terra), uno degli organizzatori. Alto Molise, sessanta capre, sei pecore e una passione smisurata del suo pastore, della sua compagna Greta e del piccolo Zeno che si adatta senza scossoni impegnati per la necessaria trasferta da Capracotta a Duronia per superare i prossimi sei mesi freddi. Insieme a loro i pastori di Frosolone; Lupone, Mimì, Motore (soprannomi in maiuscolo quanto più veri di quelli anagrafici per i quali non saresti nessuno) fedeli compagni di questa storia e iniziatori di Valerio a questa vita nomade.
A seguire una scolaresca a salutare la partenza, il sindaco, tre cavalieri, e due foresti curiosi e appassionati, il video maker Francesco da Torino e il sottoscritto. Due giorni intensi, il pernotto in tenda, i tanti momenti di condivisione di tematiche ambientali e sociali quanto mai vere in “un mondo a parte“.
Già, davvero un mondo diverso. Abbiamo appena lasciato lo spiazzo dove è stato allestito il pranzo all’aperto del secondo giorno. il sapore della treccia di mozzarella fresca di mastro Lupone tarda a scomparire, alle spalle l’antico borgo di Civitanova del Sannio. Sulla strada un cippo che ricorda il poeta pastore Jurico. La memoria di ravviva e Valerio e Francesco rammentano un passaggio del film dove il bravo Antonio Albanese ci racconta il lato comico e tragico di “Un mondo a parte“.
La scuola citata nel film porta il nome dello stesso poeta pastore. Il professore che esalta la scelta del ragazzo di dedicarsi alla terra. I genitori angosciati per il quale vedono futuro incerto. Si affrontano i temi della Restanza, della Partanza. Il prof afferma con vigore la necessità di partire ma anche di tornare, di restare per ridare vita a quel mondo dove tutto non è pervaso dal profitto ma dove il benessere, inteso come qualità della vita e delle relazioni deve prevalere.
Con questi intenti Valerio ha scelto di andare anche molto lontano ma il richiamo alle radici, contro tutto e tutti, lo ha spinto a tornare e a rimanere. Poi “Il vento fa il suo giro” come aveva ben orchestrato nella trama alpina Giorgio Diritti e anche a queste latitudini le rivalità, gli equilibri difficili, gli usi civici e quelli privati, la politica miope rendono tutto più complicato. Poi li osservi durante la cena al Santuario a salutare la fine di questo breve e intenso viaggio. Valerio con le sue sessanta capre e una nuova famiglia da proteggere, Sandro arrivato da Barrea che di capre ne ha centonovanta e una proprietà importante sono due esempi di nuovi pastori moderni. Se li incontrassi per strada, in abiti civili, potresti pensare fossero normali abitanti con un lavoro ordinario. Sotto le vesti della domenica, due figure speciali, una grande profondità di pensiero che potrebbe misurarsi con quella di Cesidio e la volontà ferma di continuare in questo cammino di vita difficile ma affascinante.
Non calpestiamo i sogni anche in Un mondo a parte.
Grazie ad Andrea per la splendida occasione di partecipazione.
di Nino Guidi
lì 1 Novembre 2025

