Il Molise esiste, ma è molto, molto malato
di Greta Rodan – fb –
Una persona a me vicina, che a diciott’anni andò via dalla Regione in cui vivo, e che si è costruita una incredibile vita fuori da qui, mi disse “Ricordati che il Molise non è il mondo, il mondo non è tutto così“. Con queste parole si riferiva a una cosa che già allora aveva compreso, e cioè a un sistema che qui abita e che si nutre di sè stesso, fatto di corruzioni, connivenze, asservimento, il tutto purtroppo condito da una pericolosa abitudine a non ribellarsi, a stare in silenzio e a far passare i giorni e l’esistenza nella rassegnazione, in antitesi ai popoli indigeni, non solo i Sanniti, e al loro pur glorioso passato.
Quella persona aveva capito quanto avrei sofferto questi difetti umani qui esponenzialmente presenti e quanto mi sarei battuta, quanti mulini a vento avrei incontrato.
Ebbene, signori, il Molise esiste, eccome, ma non come potrebbe, non come meriterebbe in accordo con la straordinaria natura, già abbattuta in parte da decenni di merd@ sepolta in terreni prima incontaminati, da affiliazioni pericolose, da una sottomissione che è violenta e incommensurabilmente triste. Chi non lo abita, leggendo, penserà che sia così dappertutto ma, vi assicuro, quello che vedrete qui non esiste che in questo microRegno destinato ormai a soccombere sotto il peso della sua stessa indifferenza. L’indifferenza, cari miei, e la sua inerzia.
È così che un luogo muore, lentamente ma inesorabilmente.
Ho dimenticato la parola Ignoranza, che per me ha il solo possibile significato di “ignorare come si sta al mondo, come la vita sia un passaggio, quanto sia un dono, come si dovrebbe su questa terra costruire e non abbattere, guadagnarsi il Paradiso, per chi ci crede, e per chi non ci crede, la Dignità di Esseri Umani che lasciano una scia luminosa, di bellezza.”
Il Molise esiste, eccome, signori miei, ma è molto, molto malato.
di Greta Rodan – fb
lì 4 Novembre 2025

