Don Franco e Pasqualino
di Don Franco Manzo –
Una riflessione sullo sport a Duronia ai tempi di “Asciole”
Sono don Franco, parroco, da oltre quarant’anni, nel cuore della Città di Torino, dove non ho mai smesso di spendere i miei giorni anche per le attività sportive e aggregative; il mio intento pastorale è stato sempre quello di unire le persone attraverso lo sport; un’arte che ho imparato a Duronia, il nostro amato paese, che si è reso protagonista negli anni ‘60 di imprese calcistiche indimenticabili, grazie al forte e intelligente contributo di Pasqualino Morsella: nel ruolo di portiere e dirigente sportivo dello “sguadrone” di calcio, che è risultato, durante un periodo estivo, “imbattuto” sui principali campi calcistici del Molise.

Pasqualino ha voluto “riposare” al termine dei suoi 93 anni nel Cimitero della nostra amata e indimenticata terra, oltre il campo sportivo, che è stato il luogo di interessanti e memorabili battaglie calcistiche, che trascinavano all’unità e alla concordia tutta Duronia. Fermatevi un attimo prima di giungere al Cimitero dei caduti dell’ultima guerra, dove tante mamme non hanno potuto deporre alcun fiore e compiere qualche gesto di pietà religiosa; arrestate, per un attimo i vostri passi per fare memoria di Pasqualino, che ha amato tanto Duronia e i colori dell’indimenticabile squadra di calcio; ricordiamolo insieme a tutti coloro, vivi e morti, che furono protagonisti di quella felice stagione calcistica. Ricordo un particolare eloquente , nel corso della partita Campobasso- Duronia: uno degli insegnanti più validi che ho avuto nella Scuola, per la sua aggiornata metodologia didattica, il Maestro Fioretto Berardo, spettatore della vittoria di Duronia sulla prima squadra di calcio del capoluogo molisano, quando si è accorto che Duronia vinceva e primeggiava, dalla tribuna affollata- era la prima partita dopo la pausa estiva dei professionisti del capoluogo molisano- ha gridato a tutti: “Sono anch’io di Duronia!” Che i duroniesi, sparsi in Italia e nel mondo, possano gridare ovunque la loro appartenenza e le proprie radici, senza alcuna ombra di integralismo e di alterigia, ma con il giusto orgoglio, che è proprio delle persone sapienti e costruttive. Se è vero che il futuro si costruisce con un’adeguata memoria del passato, vogliamo dire grazie a Pasqualino e a tutti coloro che hanno contribuito a scrivere quella gloriosa e bella pagina calcistica, capace di unire il nostro amato paese e di mantenere alte le nostre radici intonate sempre alla concordia e all’unità, pur nelle comprensibili diversità che si hanno nel concepire e vivere la vita.
A Dio, caro Pasqualino, ti diciamo grazie e aggiungiamo: vivi in Cristo Risorto e prega anche per Duronia, perché quei giorni di concordia, di unità e di gioia nel costruire insieme tornino tra noi e nella nostra amata terra.
(Foto di apertura: Duronia 1965, incontro di calcio Duronia-Campobasso)
di Don Franco Manzo
li 8 Settembre 2025

