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Le edicole muoiono

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I giornali arrivano in 70 comuni su 136. Ma il cambio di rotta parte dai paesini

di Redazione Primonumero.it

14 Marzo 2023

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Giornali c’eravamo tanto amati. La morìa di edicole è un fenomeno in atto da alcuni anni e in un territorio come quello molisano, fatto di 136 comuni perlopiù piccoli e piccolissimi e oltretutto male collegati, è molto accentuato. Ad oggi sono circa 60 in regione, dunque poco meno della metà, i centri dove i giornali cartacei, che siano quotidiani o riviste, arrivano ancora. Grazie, al momento, a due soli distributori, entrambi provenienti da fuori regione. Alcuni anni fa numeri come questi avrebbero fatto impallidire, ma nel frattempo il mondo è cambiato, l’avvento dell’online ha sparigliato le carte e la pandemia ci ha messo il resto.

Peccato però che la distribuzione dei prodotti editoriali – molti dei quali si acquistano o si fruiscono sul web, oramai – è molto più che un’attività economica sic et simpliciter. Ha a che fare, piuttosto, con un caposaldo della democrazia quale è il pluralismo dell’informazione. E col diritto individuale di informarsi. E se un servizio come quello garantito dalle edicole, o da attività che svolgono funzioni similari, viene meno, vuol dire che a venir meno è un diritto. Un nostro diritto.

Diversi i cittadini che sanno di cosa si sta parlando e diversi, altrettanto, i primi cittadini che si stanno interrogando sul da farsi per evitare di perdere anche questo servizio così essenziale. Così come si sta mobilitando l’Associazione della Stampa del Molise che una buona notizia, un vero e proprio spiraglio, lo ha invero già dato. “Giornali e prodotti editoriali in ogni paese del Molise con il gruppo Di Canto di Salerno, che ha deciso di investire nella nostra regione”, ha comunicato l’Asm pochi giorni fa rendendo noto che dal 1° aprile questo gruppo di distribuzione campano, che ha già iniziato in piccolo la distribuzione, si occuperà del 70-80% della distribuzione in Molise di giornali & co. e ha già siglato l’accordo (in esclusiva) con diversi gruppi editoriali, anche importanti. E i risultati si stanno già vedendo: è sempre l’Asm a comunicare che “in pochi giorni sono stati aperti 11 nuovi punti vendita nei paesi che, da anni, non avevano più giornali e prodotti editoriali. Primi risultati positivi del progetto ‘Una edicola in ogni comune’, lanciato dall’Associazione della Stampa del Molise in collaborazione con il gruppo Di Canto. Grazie all’imprenditore salernitano, che ha accolto l’appello dell’Asm, sta nascendo una nuova rete di distribuzione, senza costi extra per edicole e rivenditori generici nelle zone fino ad oggi non coperte. Attualmente – i numeri aggiornati – sono oltre 70 i centri della regione raggiunti, con l’obiettivo di superare quota 100 su 136 complessivi. Ampliare l’offerta editoriale si traduce in un servizio per i cittadini, con notevoli risvolti sociali e culturali”.

Il problema – al netto dei recenti spiragli – è sentito e le prime ‘sentinelle’, come spesso accade, sono i primi cittadini. “A fine gennaio l’unico distributore di riviste e quotidiani nel nostro comune ha dismesso l’attività poiché in procinto di andare in pensione” spiega il sindaco di Petrella Alessandro Amoroso. “Da allora, purtroppo, nel nostro piccolo centro non arrivano più giornali, riviste e rotocalchi. Ecco perché la nostra Amministrazione ha deciso di concedere un piccolo contributo economico in favore di una attività commerciale di Petrella Tifernina che voglia ampliare la propria offerta anche con prodotti della distribuzione editoriale”. Il piccolo centro di poco più di 1000 abitanti, che pochi mesi prima era salito agli onori delle cronache (non solo locali) perché aveva rilevato l’unico distributore di carburante che rischiava di chiudere, oggi con orgoglio si vanta di questo risultato raggiunto.

Ma non è l’unico caso di piccoli comuni ‘resilienti’ che cercano di invertire la rotta sul fronte della rivendita di giornali e riviste. A Portocannone, come dice a Primonumero il sindaco Francesco Gallo, sta per aprire un’attività (che principalmente si occuperà di altro) che sarà anche – questa la volontà della titolare – punto vendita per i prodotti editoriali. Un caso analogo si è verificato da poco a Salcito, 600 anime circa: una ragazza ha deciso che nella sua cartolibreria fresca di ‘intonaco’ i compaesani potranno trovare anche i giornali e riviste. Anche a Castel Del Giudice da non molto c’è un punto vendita di giornali che si trova presso il negozio di comunità che ha voluto offrire anche questo servizio.

Insomma, il territorio stesso – non solo le Amministrazioni ma anche i singoli – si sta ingegnando per trovare soluzioni a quella che sembra una pagina già scritta. A complicare le cose, oltre alla grande conquista della diffusione dell’informazione via web (perlopiù gratis), ci si è messa di recente la pandemia scoppiata 3 anni fa. Persino gli stoici lettori di giornali di carta (ormai anziani) hanno preso dimestichezza con la tecnologia volente nolente quando causa lockdown non si poteva proprio uscire di casa. Oggi, molti di questi, l’abitudine (in alcuni casi quasi un ‘sacro rito’) di comprare giornali la mattina, sfogliandoli magari al bar sorseggiando un cappuccino, l’hanno persa. Ma l’edicola è molto altro: oltre che un presidio sociale una volta imprescindibile per la vita del quartiere, all’offerta di giornali o riviste si è sempre accompagnata quella di gadget (una volta erano le figurine di calciatori amate dai più piccoli, oggi di altri personaggi ma la sostanza non cambia) e di prodotti per lo svago.

Patiscono l’assenza di edicole, ad oggi, comuni come Petacciato per non parlare di quelli più piccoli come Acquaviva Collecroce o Provvidenti. Un centro come Larino oggi, a differenza del passato, ha solo due edicole, una e riaperta da poco. A Guglionesi ne è rimasta una soltanto, Montenero Di Bisaccia ne ha solo due di attività dove è possibile acquistare un quotidiano o – se si preferisce – una settimana enigmistica. Campomarino ne ha due e aumentano di poco in periodo estivo con alcuni lidi balneari che offrono questo servizio. San Giacomo mantiene il servizio grazie a un Sali e tabacchi che effettua rivendite di giornali, Riccia ha un solo punto vendita, Santa Croce di Magliano, Montecilfone, Casacalenda, Palata, Bonefro, San Martino in Pensilis, Capracotta, Castelmauro, Ururi e Rotello idem. In molti casi non si tratta di edicole, ma il servizio di fatto c’è.

La lotta contro il processo però, a ben vedere, si sta facendo largo. Se sulla carta (della Camera di Commercio, ndr) sono poco più di 65 le attività economiche accreditate per la vendita dei giornali (parliamo non solo di edicole vere e proprie ma anche di bar, ristoranti, tabaccherie, lidi balneari, benzinai ecc. che avrebbero la possibilità di effettuare questo tipo di vendita, sebbene non sia la loro ‘ragione sociale’ principale) di fatto, come abbiamo in parte detto, molte di queste non vendono carta stampata vuoi perché attività poco redditizia vuoi per altri motivi.

IL CASO TERMOLI – Nella seconda cittadina maggiore del Molise, Termoli, ad esempio sarebbero 17 i punti vendita in questione. Ma a chi ben conosce la città non sarà sfuggito che la realtà oggi è molto diversa. L’edicola di via Firenze (quartiere Porticone) ha chiuso i battenti da circa un anno. “È un dramma – ci dice una residente che incontriamo mentre porta a spasso il suo cagnolino -. Per acquistare un giornale ora ci tocca arrivare in centro o in via Polonia. Fino a poco fa ci siamo sempre riforniti qui o al massimo c’era l’edicola di San Pietro”. Quest’ultima ha le saracinesche abbassate da più di un anno e mezzo, e la ragione in questo caso è che l’edicolante è morto. C’era una volta, da poco e fino a poco tempo fa, l’edicola del borgo – comoda per molti e attorno alla quale brulicavano tanti genitori e nonni con bambini al seguito, oltre che naturalmente turisti – che però ha chiuso e il suo posto è stato preso da un’attività di biglietteria per viaggi marittimi (al momento chiusa anche quella). Trovare un giornale a Rio Vivo d’inverno è impresa praticamente impossibile, sebbene i titolari del bar siano da tempo intenzionati a ottenere la licenza ma sono tante le difficoltà contro cui si scontrano.

Rimane la storica edicola Tundo di piazza Monumento che dunque copre il centro cittadino, insieme al bar della stazione, mentre in periferia resta attiva la rivendita presso il tabacchi in via Polonia, l’edicola (aperta però solo al mattino) di fronte all’ospedale in viale Padre Pio, una cartolibreria che fa anche da edicola si trova

di Redazione Primonumero.it

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