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Scuola 

 

Il pasticcio del Concorsone per presidi: ricorsi e controricorsi, e il caso diventa nazionale

Dal Molise un nuovo "precedente" italiano che fa rumore. Alla decisione del Tar di annullare il concorso a preside indetto in Molise fa seguito il contro-ricorso degli 11 vincitori che si appellano al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza. Unico "vizio" riscontrato nella sentenza sarebbe infatti legato non allo svolgimento delle prove, ma alla nomina di un membro della commissione «rappresentante sindacale». Si prospettano dunque tempi lunghi prima di giungere a una soluzione. Da capire anche se il concorso dovrà ripetersi da capo.

Potrebbero volerci ancora mesi prima di arrivare a una soluzione definitiva. Nulla esclude, pertanto, che qualora le cose dovessero ulteriormente complicarsi e il concorso a preside rifarsi da zero, l’anno scolastico 2013-2014 possa riprendere con più di qualche presidenza vacante tra quelle distribuite nella regione. In sintesi, potrebbe verificarsi che, in attesa della nomina dei nuovi dirigenti, onde sopperire l’assenza di un capo d’Istituto, altri presidi (già in servizio in altre scuole) dovranno farsi carico della reggenza - seppur provvisoria - di altri plessi scolastici. Ovviamente si è ancora nella sfera delle ipotesi, ma la burocrazia italiana non rassicura per nulla in queste circostanze.

Intanto, dopo la decisione del Tar di accogliere la richiesta degli esclusi e dunque di annullare il concorso bandito per il reclutamento in Molise di nuovi presidi, gli undici vincitori dello stesso hanno deciso a loro volta di presentare ricorso rivolgendosi allo studio legale di Giuseppe Ruta per impugnare e annullare la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, con conseguente appello al Consiglio di Stato e presentare un ricorso ulteriore (non essendo la sentenza del Tar definitiva ma appellabile). L’unico punto che avrebbe spinto il Tribunale Amministrativo alla scelta di annullare il concorso infatti andrebbe ricercato in un vizio di procedura che sta nella nomina di un membro della commissione. Il quale, stando a quanto riportato dalla sentenza, «risulta essere rappresentante sindacale della Flc - Cgil e, in tale veste, risulta persino aver sottoscritto il contratto integrativo...».

Ciò significa che l’irregolarità riscontrata non andrebbe ricercata nelle prove svolte, bensì nella nomina di uno dei commissari. Incalzano dunque le polemiche e da tutte e due le parti - esclusi e vincitori - si annuncia una lunga battaglia: entrambi i fronti rivendicano infatti i propri diritti. Da una parte gli undici vincitori del concorso - vittime inconsapevoli di quanto accaduto - che, evidenziando come l’unico vizio riscontrato ci sia solo quello di un membro della commissione, chiedono di avere ciò che gli spetta di diritto. Dall’altra ci sono invece quelli che non ce l’hanno fatta e i quali, all’indomani della pubblicazione dei risultati, hanno deciso di appellarsi al Tar.

Gli avvocati difensori degli esclusi, Vincenzo Iacovino e Vincenzo Fiorini, nella conferenza stampa indetta martedì 11 dicembre a Campobasso, hanno evidenziato come la sentenza espressa dal Tribunale non farà altro se non annullare l’esito di un concorso «opera di una filiera del crimine», perché «Come potremmo definire altrimenti componenti delle commissioni che erano coloro che prima del concorso avevano tenuto corsi a pagamento di preparazione al concorso stesso, preparando prove sulla base dei corsi svolti?».Ma ci vorrà ancora del tempo prima di arrivare a una soluzione definitiva. Fatto sta che la notizia ha fatto in questi giorni il giro dell’intera Penisola. L’annullamento del concorso (per ora non ancora definitivo) indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione e dall’Ufficio Scolastico regionale del Molise fa seguito a un episodio simile registrato in Lombardia. In questa circostanza, tuttavia, la decisione è stata motivata dall’impiego - durante le prove - di buste trasparenti impiegate per sigillare i compiti scritti, senza garanzia per l’anonimato.

In Molise, invece, le cose sono un tantino diverse. E si preannunciano tempi lunghi. Tanto ci vorrà infatti prima di capire se la sentenza del Tar diverrà definitiva oppure se verrà respinta. Intanto amareggiati si sono detti alcuni tra coloro che hanno legittimamente vinto, per il momento proiettati in una situazione di attesa. «Per ora aspettiamo - hanno commentato alcuni di loro - ci vorrà del tempo. Certo è che ripetere il concorso da capo, dopo essere con grandi sacrifici riuscito a superarlo, non è per nulla edificante». Tempo che si aggiunge a quello già trascorso dall’avvio delle prove. Era ottobre del 2011 quando 259 candidati (2700 in tutta Italia) presero parte in Molise ai test preselettivi. 60 di loro ebbero accesso agli scritti di dicembre. Il 17 aprile del 2012 gli orali. 16 posti a disposizione, ma solo in 11 superarono le prove

Da primonumero.it 

Campobasso, lì 12 Dicembre 2012

 

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