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REGIONALI

Giunta, primo nodo da sciogliere per Frattura

Il primo nodo da sciogliere per Paolo Di Laura Frattura è la composizione della giunta regionale.

 

Un puzzle che alla vigilia del voto sembrava facile da comporre e che invece ora, all'indomani del voto, si complica. Oltre alle quattro poltrone dell'esecutivo, il centrosinistra ha a disposizione anche quella di presidente del Consiglio regionale per garantire equilibri interni che, vista l'eterogeneità della coalizione, non sono sicuramente scontati. Cinque soggetti politici in corsa per i cinque posti: PD, Idv, Unione per il Molise, Rialzati Molise e Comunisti Italiani. Gli altri partiti che hanno sostenuto Frattura sembrano fuori gioco. SEL ha preso meno voti del PdCI e, quindi, a sinistra ora ha meno voce in capitolo. I Socialisti, che avevano già ottenuto il posto nel listino - opportunità sprecata malamente vista l'esclusione di Miniscalco - ed oggi, anche alla luce del fatto che non hanno eletto nessuno, sono fuori dai giochi. Anche l'Udeur, almeno in teoria, dovrebbe rimanere senza poltrone assessorili: anche i mastelliani molisani hanno ottenuto, con Vincenzo Niro, un posto nel "gratta e vinci". Ma Niro, a quanto pare, non intende accontentarsi, forte dei due consiglieri eletti dal suo partito.

Il quadro comunque sulla carta sembra chiaro. Le complicazioni arrivano dai singoli partiti. Ad esempio il PD, che avrebbe dovuto avere - secondo gli accordi - un solo assessore, ora ne rivendica due dopo l'ingresso in Consiglio regionale di Domenico Di Nunzio, terzo eletto nel proporzionale per i Democratici che a Palazzo Moffa hanno anche Francesco Totaro, eletto nel listino. Il PD punta ad occupare due caselle, una per Michele Petraroia e l'altra per Massimiliano Scarabeo. Anche perché alla vigilia delle elezioni il posto di assessore era stato promesso ad entrambi. Ed entrambi oggi non intendono fare il fatidico passo indietro. Un loro ingresso in giunta, se accompagnato dalle dimissioni da consigliere regionale, consentirebbe ai due primi non eletti delle due circoscrizioni, Carlo Veneziale ad Isernia e Pasquale Marcantonio a Campobasso, di entrare a Palazzo Moffa. Ma il PD si "accontenterebbe" anche di un assessore e del presidente del Consiglio regionale. Poltrona, quest'ultima, che in un primo momento sembrava destinata al consigliere di "Rialzati Molise" Vincenzo Cotugno, cognato dell'eurodeputato Aldo Patriciello e di Mario Pietracupa. Ma ora "Rialzati Molise", in virtù del successo elettorale di Cotugno, che è stato il più votato del centrosinistra, rivendica un posto in giunta. Che potrebbe essere appannaggio dello stesso Cotugno (in caso di dimissioni da consigliere, entrerebbe Antonio Tedeschi in Consiglio), dello stesso Mario Pietracupa o di Riccardo Tamburro (al quale, però, sembra essere stato promesso un importante incarico nel settore della sanità). La corsa per entrare in giunta di "Rialzati Molise" potrebbe essere favorita dall'aspirazione di Cristiano Di Pietro di fare il presidente del Consiglio regionale. Di Pietro junior avrebbe avanzato questa richiesta nonostante alla vigilia delle elezioni vi fosse un accordo ben preciso tra Frattura e l'Idv per garantire ai dipietristi un posto in giunta. Il neopresidente della giunta regionale aveva preso un impegno, insieme allo stesso Antonio Di Pietro, nei confronti del segretario regionale dell'Idv, Pierpaolo Nagni il quale, non candidandosi alle regionali, aveva lasciato campo libero a Cristiano Di Pietro dandogli anche una mano importante sia nella fase di composizione della lista in provincia di Campobasso sia in campagna elettorale. Un impegno che dovrebbe portare Nagni ad occupare la carica di assessore esterno. Ma a poche ore dalla presentazione delle liste un impegno analogo era stato preso da Frattura e dai vertici regionali dell'Idv con i dipietristi isernini. Consapevoli delle difficoltà di eleggere un consigliere nella circoscrizione pentra, a causa del meccanismo elettorale, gli esponenti dell'Idv di Isernia avevano chiesto il posto nel listino spettante al partito di Di Pietro. Nagni e Di Pietro avevano invece puntato su Carmelo Parpiglia. Una scelta contestata dal gruppo isernino che, attraverso il consigliere uscente Cosmo Tedeschi, aveva anche minacciato di non presentare la lista. A questo punto Frattura avrebbe preso l'impegno di nominare assessore, in caso di vittoria, un esponente dell'Idv di Isernia anche se il partito non fosse riuscito ad eleggere - come è accaduto - un proprio rappresentante isernino a Palazzo Moffa. Per questo motivo ora Cosmo Tedeschi, il più votato in provincia di Isernia dell'Idv, sta bussando alla porta di Frattura. Ma non è detto che, nel caso la scelta ricada davvero su Isernia - circostanza per la verità assai improbabile - in corsa ci sia soltanto Tedeschi. Questa contrapposizione interna potrebbe però favorire Cristiano Di Pietro nella corsa alla presidenza del Consiglio regionale, lasciando l'Idv senza assessori. Una fase molto delicata questa per il partito dell'ex pm in Molise che, nonostante il buon risultato ottenuto - soprattutto in provincia di Isernia - rischia di spaccarsi e di deflagrare definitivamente.

Non dovrebbero esserci problemi invece per Vittorio Facciolla, primo eletto della lista "Unione per il Molise". Farà sicuramente l'assessore lasciando la poltrona di sindaco di San Martino in Pensilis e facendo entrare in Consiglio regionale, con le sue dimissioni da consigliere, il primo non eletto Oreste Campopiano. L'unico dubbio, avanzato da qualcuno degli alleati, riguarda il fatto che Facciolla ad oggi è ancora un tesserato del PD e quindi sarebbe di fatto il secondo o il terzo assessore dei Democratici. Intanto la sinistra si gioca il quarto posto in giunta. Sia per il risultato della lista sia per il numero di preferenze personali il grande favorito è Salvatore Ciocca. Difficile che il posto possa contenderglielo Nico Ioffredi di SEL. Innanzitutto perché Ciocca ha preso quasi il doppio delle preferenze di Ioffredi. Poi perché i Comunisti Italiani, di cui Ciocca è esponente, hanno preso più voti di SEL. Infine perché Ioffredi è cognato di Paolo DI Laura Frattura e una sua eventuale nomina in giunta potrebbe creare qualche imbarazzo al neopresidente. Si era parlato di un assessorato esterno per SEL (ancora una volta si sarebbe proposto il segretario regionale Paglione), ma i Comunisti Italiani non hanno alcuna intenzione di cedere il posto. ANche perché Ciocca in un anno di mandato alla Regione ha ben lavorato all'opposizione ed ha quasi triplicato i voti rispetto al 2011.

L'ultima parola spetta ora a Frattura. Come abbiamo visto nulla è certo. La giunta dovrebbe essere formata da un PD (Petraroia o Scarabeo), da Facciolla (Unione per il Molise), dal segretario regionale dell'Idv Pierpaolo Nagni e da Salvatore Ciocca dei Comunisti Italiani con Vincenzo Cotugno destinato alla presidenza del Consiglio regionale. Ma alla fine potrebbe esserci uno "scambio" tra "Rialzati Molise" e Idv, con Cristiano Di Pietro destinato alla presidenza dell'assemblea e Vincenzo Cotugno (o Mario Pietracupa) in giunta al posto di Nagni. Resta infine l'ultima variabile, quella che vorrebbe il PD con due assessori. In questo caso a dover rinunciare potrebbero essere o Facciolla o Ciocca. Senza contare, naturalmente, l'incognita di Vincenzo Niro, che per ora resta in agguato...

 (da altromolise.it)

Campobasso,  lì 04 Marzo 2013

 

 

 

 

 

 

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