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Politica 

 

 

Pd, primarie per le politiche il 29 e 30 dicembre: Ruta e Leva scaldano i motori

Danilo Leva e Roberto Ruta: il primo alla Camera, il secondo al Senato. Questo il tandem che potrebbe scendere in campo alle primarie che il 29 e 30 dicembre si terranno per scegliere i candidati al Parlamento del PD.

 

Primarie in tutta Italia dalle quali usciranno i candidati che correranno nei collegi regionali in un sistema elettorale che non prevede la possibilità di esprimere preferenze. Significa che, almeno per i partiti più grandi (Pd e Pdl innanzitutto) quelli che guideranno le liste occupando il posto numero uno avranno grandi possibilità di farcela. In Molise la lista per la Camera sarà composta di tre candidati, quella per il Senato di due. E ad oggi i nomi più gettonati nel Partito Democratico molisano sembrano essere quelli del segretario regionale e del presidente dell'assemblea regionale. Michele Petraroia, possibile antagonista, per il momento si chiama fuori. Eppure dietro l'angolo non mancano gli outsider che potrebbero riproporre lo schema delle recenti primarie svoltesi per scegliere il candidato premier. Bersaniani contro renziani e per questi ultimi sarebbe pronta a scendere in campo Micaela Fanelli, sindaco di Riccia. Lei alle primarie potrebbe esserci. Una tentazione che, secondo qualche osservatore, potrebbe "solleticare" anche il vicesegretario regionale del PD, Massimiliano Scarabeo, proprio ieri rientrato in Consiglio regionale per prendere il posto del dimissionario Paolo Di Laura Frattura. Una parte del partito, quella che fa capo essenzialmente agli ex Ds, vorrebbe rivedere in campo l'ex senatore Augusto Massa. E non è comunque escluso che questa componente metta in campo un proprio candidato. L'obiettivo naturalmente è vincere le primarie per occupare la posizione numero 1 della lista, quella che potrebbe consentire di essere eletti. Le altre posizioni servono soltanto per riempire la lista. Se non sarà della partita, Scarabeo potrebbe appoggiare Ruta e Leva e il cerchio si chiuderebe, con lo stesso Scarabeo che - con Leva candidato alla Camera - diventerebbe il candidato di punta del PD alle regionali in provincia di Isernia, con ottime possibilità di elezione. Insomma le truppe si stanno organizzando. La decisione di tenere le primarie per le politiche il 29 e 30 dicembre esclude, di fatto, la possibilità di tenere le primarie per le regionali. E' difficile, quasi impossibile, organizzare contemporaneamente le due consultazioni anche perché mentre per le politiche si tratta di una partita tutta interna al PD, per le regionali le primarie dovrebbero essere di coalizione. E ad oggi ancora non si sa quale sarà la coalizione di cui farà parte il PD (che sta ragionando a livello nazionale con l'Udc anche per un'intesa in Molise) e soprattutto se ci sarà un centrosinistra unito. Così i tempi ristretti e l'impossibilità di tenere le primarie rimettono in pista Paolo Di Laura Frattura che, almeno ufficialmente, può contare ancora sul sostegno dei partiti dello schieramento, vale a dire PD, IDV, Sel, Socialisti e Comunisti Italiani. ANche se il segretario regionale del PD, incontrando gli esponenti di alcuni movimenti, avrebbe garantito tutto l'impegno del suo partito affinché le primarie si tengano. Ma mettere insieme primarie del PD per le politiche e primarie di coalizione per le regionali, oltre a creare enormi problemi organizzativi (con una platea di elettori diversa e con regole e modalità differenti), potrebbe determinare ostacoli e confusione che terrebbero molti elettori lontani dalle urne e di conseguenza determinerebbe un "flop" che nessuno vuole. Quindi si va avanti. Frattura potrebbe giocarsi le sue carte anche se c'è una componente del centrosinistra che cercherà di riaprire il tavolo per far uscire il nome di Giovanni Di Stasi. Un nome che potrebbe essere sostenuto anche da Massimo Romano il quale comunque continua a lavorare ad una aggregazione alternativa nella quale sono confluiti personaggi provenienti da vari partiti e da vari schieramenti, dagli ex missini ad esponenti di Rifondazione. Proprio il PRC, che in un primo momento sembrava pronto a creare un asse con Romano, ha "congelato" questa alleanza. Sono tanti i personaggi provenienti da destra presenti in questo "gruppone", per cui Rifondazione per ora sta a guardare. Anche perché Romano si muove su più fronti, spaziando da Luigi De Magistris e la sua lista arancione al movimento del liberale Oscar Giannino. E diventa interessante vedere insieme nel Molise gli esponenti di FLI con De Magistris. In questo senso la nostra regione potrebbe diventare un laboratorio politico. Tornando sul fronte del PD, i vertici regionali sono ormai abbastanza sicuri che il partito sarà il primo in Molise. Il PDL è in discesa libera e all'orizzonte non si vedono candidature davvero forti, adatte ai nuovi tempi di antipolitica. L'Idv anche in Molise, seppure meno rispetto al resto d'Italia, sta risentendo dell' "effetto Report". Il Movimento 5 Stelle, che pure avrà un buon risultato in Molise (ma sicuramente più contenuto rispetto al resto d'Italia), non dovrebbe insidiare il possibile primato del PD. Quindi per i Democratici molisani i due seggi in Parlamento sembrano davvero a portata di mano. Ancora di più se per il Senato, visto anche il diverso sistema elettorale su base regionale, si dovesse formare un "listone" con PD, Sel e Socialisti.

 

Da altromolise.it

 

Campobasso, lì 13 Dicembre 2012

 

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