indietro

 

Politica 

 

 

 

Elezioni, probabile l'anticipo di un mese: si allontanano le primarie

La decisione sul Molise alla fine spetterà alla Polverini. Domani, venerdì 28 novembre, la governatrice uscente del Lazio si incontrerà con la ministra dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, per fissare la data delle elezione nella sua regione.

 

 

E ormai per tutti questa indicazione trascinerà con sé Lombardia e Molise.

Del resto, Formigoni è stato chiarissimo in questo senso: «Se la Regione Lazio andrà al voto prima del 10 marzo, anche la Lombardia dovrà votare lo stesso giorno». Per Formigoni è «necessario dare quanto prima alla più grande regione d'Italia un governo nella pienezza dei suoi poteri. Se dunque ci sarà un anticipo per il Lazio, si voto lo stesso giorno anche in Lombardia ed eventualmente in Molise». Al politico lumbard il tris interessa fino a un certo punto.

Interessa però a tanti attori della politica molisana. E infatti il tavolo del centrosinistra, rinviato sine die e convocato di nuovo per questa sera nella sede del Pd in via Ferrari, è saltato di nuovo. Dicono proprio per aspettare la decisione del Lazio. E così si riaprono i giochi. Se dovesse essere cambiata ancora la data, e quindi anticipata a fine gennaio, il candidato del centrosinistra dovrebbe essere de plano Paolo di Laura Frattura. Al contrario se tutto rimanesse così come è stato stabilito solo qualche settimana fa, il 10 e 11 marzo, il centrosinistra si aprirebbe alle primarie. E di nuovo ci sarebbe Frattura che dovrebbe vedersela, dalle voci che corrono in giro, con il senatore Augusto Massa, il senatore Peppino Astore e l'ex presidente della Regione Giovanni Di Stasi. Sulla triade le voci che si sono alternate in questi giorni sono ormai considerate più che attendibili.

Va da sé però che i distinguo non mancherebbero di fronte a questa prospettiva. I primi li avanza il coordinatore regionale dell'Idv, Pierpaolo Nagni. «Noi dovremmo partire dall'ipotesi di primarie. Ma se le primarie significano unità e non corse isolate o diktat ne parliamo, altrimenti...», poco da parlare ancora. Nagni conferma «la piena disponibilità a unire», ma almeno a carte scoperte. «Almeno il segretario regionale del Pd non ci ha ancora riferito dell'incontro con Massimo Romano». Vertice che risale a una settimana fa. Quando si dice gap comunicativo.

 

 

 

 

 

 

da primapaginamolise.it

Campobasso, lì 30 Novembre 2012

 

indietro