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Politica 

 

 

 

Fissata la data delle elezioni: molisani al voto il 10 e 11 febbraio

 

In Molise, Lombardia e Lazio si voterà il 10 e 11 febbraio per l'elezione dei presidenti delle Regioni e dei consiglieri regionali. Dopo un lungo braccio di ferro, alla fine il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha ceduto.

Il governo aveva vincolato la scelta della data per l'election day alle decisioni della Polverini che, per statuto, da presidente uscente ha il potere di decidere la data delle elezioni. Di fronte alle resistenze della Polverini c'era stat auna sentena della magistratura amministrativa che aveva intimato alla governatrice di indicare la data delle elezioni entro 5 giorni altrimenti sarebbe stato nominato come commissario con i poteri sostitutivi il ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri. La Polverini, dunque, ha sciolto la riserva e di conseguenza ha dato il via libera alle elezioni anche nelle altre due regioni interessate dal voto anticipato. In una nota il ministro dell'Interno ha invitato i prefetti di Milano e Campobasso a convocare i comizi per le elezioni regionali in Lombardia e Molise. Ha anche informato della decisione il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Non sono stati accolti dunque gli inviti dell'Udc e di alcuni esponenti del Pdl, tra cui il senatore Ulisse Di Giacomo, che chiedevano l'accorpamento con le politiche di primavera. Anche se per la verità nel pomeriggio il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, aveva corretto il tiro rilasciando alla stampa questa dichiarazione: “Chiediamo al governo di assumersi la responsabilità di fissare la data delle elezioni regionali in Lazio, Lombardia e Molise. Non possiamo trasformare anche questo tema nell’ennesimo capitolo di litigio tra i partiti. Ci rimettiamo alla valutazione che il governo farà d’intesa con i presidenti delle regioni: per quanto ci riguarda siamo pronti a sostenere ogni ipotesi, dal voto subito all’election day”. L'ha presa invece diversamente Ulisse Di Giacomo. "Solo degli incompetenti e irresponsabili - ha affermato - possono pensare di votare a febbraio in Molise, regione considerata per metà montana. Chiederò ai Prefetti di Campobasso e Isernia di rifiutarsi di indire i comizi elettorali in un mese in cui di norma il Molise è ricoperto di neve e interi comuni restano isolati. Dovesse succedere - ha attaccato Di Giacomo -, sarò io stesso a citare il Ministro Cancellieri per danni all’erario, per turbativa di procedure elettorali e per limitazione al diritto costituzionale dei cittadini al voto."

Il termine ultimo per presentare le liste di candidati sarà il 10 gennaio. Quindi i partiti hanno appena 58 giorni per prendere le decisioni sulle alleanze e le candidature. Troppo poco, a quanto pare, per eventuali primarie anche se c'è ancora chi, nel centrosinistra e nel centrodestra, ritiene che si possano fare. L'ostacolo principale è rappresentato dalle festività natalizie. Le primarie si dovrebbero tenere al massimo entro la metà di dicembre. Assai improbabile che ci si riesca. La data ravvicinata della consultazione elettorale costringe tutti ad una vera e propria rincorsa e, oggettivamente, favorisce le ricandidature di Michele Iorio per il centrodestra e di Paolo Di Laura Frattura per il centrosinistra. Così come diventa difficile cambiare la legge elettorale, visto tra l'altro che in consiglio regionale non c'è unanimità di intenti. Il centrosinistra, e in particolare il PD, è contrario all'introduzione del voto disgiunto. La proposta, elaborata dal capogruppo dell'Udeur, Vincenzo Niro, prevede, tra l'altro, anche l'abolizione del listino maggioritario e la doppia preferenza con la quale non si possono indicare due candidati dello stesso sesso. Ciò significa che se qualcuno vuole esprimere due preferenze, deve scegliere un uomo e una donna della stessa lista, altrimenti può optare per la preferenza secca. Si dovrebbero conservare le due circoscrizioni provinciali, visto che comunque alla data del 10 febbraio la Provincia di Isernia continuerà ancora ad esistere. Non dovrebbero esserci dubbi invece sulla composizione del prossimo consiglio regionale che sarà di venti consiglieri più il presidente della giunta con una riduzione di dieci posti a Palazzo Moffa. Per una coincidenza paradossale, è stato scelto un periodo in cui, lo scorso anno, il Molise è stato sepolto dalla neve. Un incognita in più quella del maltempo che potrebbe condizionare l'esito del voto.

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da altromolise.it

 

Campobasso, li 15 Novembre 2012

 

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