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Politica 

 

 

 

Elezioni in Molise, il ministro non è in grado di indicare una data

Il ministro dell'Interno Cancellieri non è in grado di dare una risposta sulla data delle elezioni regionali del Molise.



E' quanto emerso oggi nel corso del question time alla Camera dei Deputati dove la Cancellieri ha risposto ad una interrogazione del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. Il ministro ha detto chiaro e tondo che la fissazione di un "election day" per le regionali di Lombardia, Molise e Lazio dipende dalle decisioni che assumerà il presidente di quest'ultima regione, Renata Polverini. Chi si aspettava un chiarimento su questo e su altri aspetti del "caso Molise" è dunque rimasto deluso. Il ministro non è stato in grado nemmeno di spiegare perché, a distanza di diversi giorni ormai dalla pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, che annulla definitivamente le elezioni regionali, non è stato preso alcun conseguente provvedimento. Il ministro ha spiegato che "bisogna attendere che la senteza sarà passata in giudicato" e solo dopo il prefetto di Campobasso provvederà a convocare i comizi elettorali. Una spiegazione che non ha soddisfatto Di Pietro secondo il quale, invece, la sentenza è immediatamente esecutiva. "Se non si dà attuazione alla sentenza - ha tuonato il leader dell'Idv nella risposta - si commette un'omissione in doveri d'ufficio". Ma la questione più importante riguarda la data del voto. Che, secondo la versione ufficiale, non può essere fissata in quanto non si conoscono ancora le decisioni che intende assumere la governatrice del Lazio, Renata Polverini. Che, annunciando le sue dimissioni nelle scorse settimane, aveva detto che avrebbe mandato tutti a casa subito, e invece si è attaccata nuovamente alla poltrona e non intende schiodarsi. La Polverini deve stabilire la data del voto in Lazio, come prevede lo Statuto della Regione che assegna questo potere al governatore uscente. E la data scelta dalla Polverini - questa è la linea del governo - sarà quella dell'election day nel quale saranno chiamati alle urne anche lombardi e molisani. Ma la Polverini non si decide. E tutto resta bloccato.

“Non capisco perché per le elezioni della Regione Molise ci sia bisogno di coinvolgere il presidente della regione Lazio - ha detto Di Pietro rispondendo al ministro -. Forse si è trattato di un lapsus. Chiediamo, quindi, che il presidente della Regione Molise e il Governo si decidano al più presto a indire le elezioni. Quando una sentenza è esecutiva va eseguita. E siamo adesso nella fase in cui il Consiglio di Stato ha confermato l'illegittimità delle elezioni avvenute l’anno scorso. Questa illegittimità vi è stata già notificata e, quindi, ne avete esatta coscienza. La sentenza, nell’ultima parte, dice che è immediatamente esecutiva. Io le consegnerò tutti i documenti perché ho l'impressione che, conoscendo la sua buona fede, non li abbia ricevuti. E, quindi - ha aggiunto -, non mi si può dire che dobbiamo decidere quando effettuarle tenendo conto dei tempi. I tempi sono previsti dal giudice e non sono disposti dall’autorità esecutiva. E i tempi disposti dal giudice stabiliscono l’immediata esecutività, altrimenti si commette un reato specifico che è omissione di doveri d’ufficio. Quindi, le chiediamo di nuovo formalmente, alla luce dei documenti che le rappresento in quest’Aula e che in alcun modo prevedono di aspettare chissà quale termine di esecutività, se e quando intenda dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato e, conseguentemente, avviare le procedure necessarie all’indizione delle elezioni regionali nel Molise. Domani mattina - ha concluso Di Pietro - sarebbe già troppo tardi”.

Un atteggiamento, quello della Polverini, che comunque sta creando problemi e che è stato stigmatizzato dal segretario regionale del PD del Lazio, Enrico Gasbarra. "Le parole del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri - ha dichiarato -, ribadiscono ancora una volta la necessità inderogabile di andare al voto subito e di accorpare le elezioni regionali di Lazio, Lombardia e Molise". La Polverini si è dimessa 43 giorni fa, un periodo di tempo nel quale, secondo il segretario del PD, la stessa governatrice e la sua parte politica avrebbero fatto tutto il possibile per evitare "che si percorresse la strada maestra che prevede la fissazione con decreto della presidente della Regione Lazio della data del voto nel rispetto delle leggi e dei principi democratici". ''In questo modo - ha attaccato Gasbarra - oltre a creare un gravissimo vulnus per il Lazio, la presidente dimissionaria non permette alla Lombardia e al Molise di andare al voto e di ridare finalmente la parola ai cittadini. E' una situazione assurda - ha concluso Gasbarra - che non può essere più tollerata, di fronte alla quale il governo dovrebbe valutare il ricorso all'articolo 126 della Costituzione".

 

 

 

 

 

 

da altromolise.it

 

Campobasso, li 08 Novembre 2012

 

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