Editoria
lafonte
è in
edicola il numero di Giugno 2013 www.lafonte2004.it
In questo numero:
- pane e gioia
di Rosalba Manes
- popolo nuovo - tela
di Carla Llobeta
- da che parte stai?
di Antonio Di Lalla
- la persona al centro
di Michele Tartaglia
- colmare la disuguaglianza
di Dario Carlone
- scatto d'autore: "politica
è uscire dal guscio"
di Guerino Trivisonno
- cambiare strada
di Leo Leone
- no autostrada
di Antonio De Lellis
- il registro dei tumori
di Sabrina Del Pozzo
- l'assessore risponde
di Michele Petraroia
processo rivoluzionario
di Famiano Crucianelli
- ma che bravi!
di Fabri
- la violenza nella politica
di Gianni mancino
- anoressia sociale
di Cristina Muccilli
- il gigante egoista
di Carolina Mastrangelo
- donne massacrate
di Loredana Alberti
- poesie (a cura di Loredana
Alberti)
di Roberto Roversi
- la veste e il velo
di Gaetano Jacobucci
- molise
ricco di storia
di Gabriella de Lisio
- un libro per post-credenti
di Michele Di Leo
- la croazia
nell'unione
di Giovanni Di Stasi
- la stagione delle trattative
di Franco Novelli
- alla fiera del diavolo
di Z' Vassilucc'e
- crisi e risparmio
di Redazione
- come passeri
di Lina D'Incecco
- a don andrea
gallo
di d. Luigi Ciotti
- lottare contro i carnefici
di Jon Sobrino
- lezioni di vita
di Redazione
- il giglio di sant'antonio
di Gildo Giannotti
- paxchristi
(bozza di delibera comunale)
di Redazione
- potere e pace
di Silvio Malic
- il terremoto dimenticato
di Domenico D’Adamo
da che parte
stai? di Antonio Di Lalla
a pag. 3
Non è
eliminando il metro come unità di misura che si diviene tutti della stessa
altezza, checché speri Brunetta; i tacchi rialzati delle scarpe, come fa
Berlusconi, possono essere anche accorgimenti utili alla fotografia, ma non lo
hanno reso mai uguale agli altri capi di governo, anzi ancor oggi il suo
ricordo suscita ilarità. Sulla strada, quello della precedenza a destra, era un
imperativo categorico per ogni autista, ma è entrato definitivamente in crisi
con le rotonde dove la precedenza è a sinistra. Non ne sono uscite indenni
destra e sinistra, neppure in politica, e non ci meraviglia che siano
considerate ormai categorie desuete messe in soffitta nel nome delle larghe
intese, della responsabilità, del bene comune. Sarebbe bello, grandioso se
questo nuovo corso potesse trovare la stessa conclusione delle migliori fiabe:
“e vissero felici e contenti”.......
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Campobasso,
lì 04 Giugno 2013