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Ripensando al cammina, Molise! 2011

Si è conclusa felicemente l’avventura“cammina, Molise! 2011”.
L’edizione, la diciassettesima, testimonia che la ferma volontà di pochi può far lievitare esperienze fruibili da un numero sempre più ampio di persone, felici di condividere il contatto sano con la natura, nonché la gioia di una sfida con se stessi vinta attraverso un impegno straordinario e quindi più grande del piacere di facile consumo.

L’Organizzazione, il cui motore efficiente è l’Architetto Giovanni Germano, coinvolge il Territorio attraversato ed i Comuni nell’impegno di ripristinare i sentieri, allestire l’accoglienza, offrire il meglio di un contesto che ammalia chi l’osserva e scopre il valore grande di un contatto con la terra, con la vegetazione lussureggiante o arida, con imprevisti difficili da accettare e superare.

GLI ITINERARI DELL’EDIZIONE 2011 sono stati sorprendenti e, al di là di alcuni episodi traumatici che hanno turbato la carica vitale del primo giorno, sono riusciti a dare il senso della Molisanità facendo intravedere buonepossibilità di riscatto e di crescita delle Zone interne.
Positivo il coinvolgimento delle due Province, sentito come superamento dei confini amministrativi e ricomposizione di due Aree la cui unitarietà territoriale appare evidente a chi muovendosi per la Statale 17 ammira un contesto naturalistico di singolare bellezza rallentando magari la corsa in auto; il Massiccio matesino, infatti, ha un fascino particolare con la sua maestosità ammorbidita dai bianchi agglomerati che punteggiano il verde dei declivi e che, a sera, quando il Monte si oscura, diventano suggestivi richiami luminosi concorrenti con le stelle e le costellazioni.
Gratificante l’esperienza di penetrare nel cuore di contesti abitativi, tante volte ammirati da lontano, attraverso gli antichi sentieri stretti, impervi non più frequentati, da dove la meta si avvista e si perde, dove l’ombra dà refrigerio e dove gustose more o frutti acerbi – meline, perette, prugne – smorzano la sete.
Sentieri bellissimi fra boschi, pinete ben curate, tra monti brecciosi in un interminabile sali-scendi, refrigeranti torrenti, morbidi pianori.
Sentieri rischiosi con difficoltà che generano panico e mettono a rischio l’incolumità dei Viandanti

PAESI RIDENTI ED OSPITALI
È una gioia giungere alla meta, penetrare nel cuore dei Paesini vivacizzati dal Suono di strumenti tradizionali o costruiti con originalità, dal Canto dei Marciatori, dal Plauso acclamante della Comunità, mentre riecheggia il Messaggio di Giovanni Germano, quest’anno particolarmente caloroso, ad esprimereun Grazie ed un Auspicio, quello che le Aree interne riprendano Vita e Benessere.
Sono Paesi graziosi, ben curati che vogliono vivere e trovano nella determinazione di chi resta o di chi ritorna la possibilità di prosperare senza spezzare il legame con le tradizioni.
Ne sono un esempio i Gruppi di Giovani e Giovanissimi che ripropongono Danze e Canti antichi, non limitandosi alla semplice imitazione ma ricercandone l’origine ed il significato per capire un passato di vita con luci ed ombre, con entusiasmi e lamenti con frustate e riprese.
Balli e canti un tempo erano meritate pause alle fatiche, esplicitazione pudica di sentimenti: l’amore che nasce alla fonte, il corteggiamento, la dissimulazione di indifferenza, lo sguardo profondo che penetra e dichiara Amore; il tutto rappresentato da gesti, dal canto lento, nenioso, allegro, frizzante, vorticoso, a secondo delle occasioni.
Un Bravo alla Signora Insegnante di Campochiaro che approfondisce la ricerca ed accompagna i suoi Alunni alla riscoperta del Passato attraverso l’eloquente movenza della danza rafforzando il senso di appartenenza ad una Storia di cui essere fieri.
Un Bravo ai tanti Gruppi che si sono esibiti e che si confrontano con Gruppi di altre Regioni e Nazioni in uno scambio culturale formativo che rompe gli steccati ed aprela comunicazione fra Giovani, i più agili e pronti a capire ed interloquire con franchezza superando preconcetti e barriere di classe o di etnia.
Un esempio edificante l’esibizione dei Gruppi di diverse Nazioni che si sono dati appuntamento a San Giuliano dando una festosa vitalità alle vie ed alle Piazze.

L’ACCOGLIENZA è stata calda e gustosa, a conferma che le Comunità piccole dell’entroterrahanno alto il senso dell’Ospitalità.
Degustazioni davvero eccezionali soprattutto al mattino, dalla colazione corroborante del contadino, alla varietà di dolci e di rustici abilmente confezionati dalle Signore con il tocco della modernità nella forma e nel sapore, alla presentazione elegante di una colazione moderna sui tavoli ‘a corona’ nella Piazza/Salotto di Sepino. Un allestimento raffinato personalmente curato dal Sindaco, una Signora dinamica e determinata, una garanzia per l’efficienza amministrativa.
I Fagioli hanno costituito l’elemento base del pranzo e della cena, il che è stato motivo di ilarità, estemporanee battute e...lamentele,ma ha fatto anche apprezzare la volontà di offrire il piatto più tipico della zona.Nella cultura contadina di un tempo, infatti, i legumi, di cui i campi del Matese sono buoni produttori, costituivano l’energetico premio alle fatiche dei campi, serviti ogni sera come piatto caldo insieme con le ‘sagne’ ammassate con premura dalle abili Massaie.Da sottolineare comunque come, pur nell’uniformità ‘fagiolana’ dell’elemento base, è emersa la specificità del piatto nella qualità, nella varietà, nell’amalgama degli ingredienti, nel grado di cottura e di consistenza, il che ha consentito un animato confronto ed una goliardica esplicitazione dei propri gusti.
I Comuni visitativivono felicemente l’estate arricchita dai Ritorni e sono ben disposti ad allestire Sagre e Festeggiamenti avendo un centro propulsore di vitalità nella cooperazione dei Cittadini. Corale la partecipazione alla festa ed entusiastico l’incontro con il Popolodi Marciatori, unserpentone colorato che ha invaso le piazze e le viuzzecoinvolgendo con vivace dinamicità il Complesso comunitario. Commovente l’accoglienza di Castelpizzzuto, una micro-comunità che ha ospitato un numero di Marciatori quasi doppio rispetto al numero dei Cittadini residenti e li ha accolti in una piazza piena di calore e di Comunanza, dove il Visitatore sedeva accanto al Paesano felice ed orgoglioso per avercontribuito in proprio all’accoglienza collavoro e con l’elargizione dei prodotti.
Un miracolo di Convivenza serena e partecipazione davvero encomiabile degna della vera Molisanità, un cuore grande aperto all’accoglienza.Una piccola Comunità in cui è facile ritrovarsi e riconoscersi, cosa gioiosamente sperimentata da due Signore, compagne di Cammino, le quali hanno avuto il piacere di ritrovare in un batter di ciglio Parenti che non vedevano da oltre 50 anni - miracolo del circoscritto! -

LA SPERANZA DEL RISCATTO
Il ricambio generazionale a livello amministrativo costituisce un elemento comune a molte Amministrazioni con la conseguenza positiva di una gestione più agile ed un’efficiente cooperazione tra Amministratori ed Amministrati, per cui è possibile che i Cittadini si sentano coinvolti nella preparazione degli Eventi ed il Sindaco o l’Assessore rivesta anche il ruolo di Danzatore, Vivandiere o Guida turistica, là dove mancano gli appassionati Cultori di Storia o le giovanissime Guide ancora acerbe ma con grande carica emotiva.
Convinti che la Marginalità conservativa sia la carta vincente per offrire quella tipicità genuina e schietta che rifugge da mortificanti omologazioni, sostengono attività anche audaci per promuovere il territorio, recuperando i piccoli segni della cultura antica, valorizzando le emergenze, incrementando un agro-alimentare sicuro, incoraggiando il ritorno di chi ha fatto esperienza fuori del Molise. Esempio positivo è la Signora Flavia Cinotti che dalla Città è tornata a Campochiaro e gestisce un’azienda tra le Sodera, un terreno sassoso e incolto, dove cura un allevamento di capre e la produzione di formaggi. Signora distinta, affetta i formaggi con delicatezza e promuove essa stessa la degustazione e la vendita.

I MARCIATORI
L’adesione all’undicesima edizione è stata superiore al previsto - circa 250 Marciatori ! -.Un bel record!

Lusinghiera la partecipazione di moltissimi Giovani probabilmente attirati da una saggia promozione di Maurizio Germano, parte attiva dell’Organizzazione, cui è toccato l’ingrato compito di chiudi-fila, assolto con professionalità e self-control.
Un gruppo numeroso ed eterogeneo per Età e Resistenza - dal più piccolo che ha mostrato tenacia e buon senso all’ultraottantenne Costantino pacato nel passo misurato, infaticabile e sempre fresco anche nelle difficili arrampicate - :

Un gruppo così composito ha reso difficile la gestione per quanto attiene la compattezza e la puntualità, generando nervosismo nei più veloci costretti a soste forzate.
Inoltre le difficoltà di alcuni sentieri, non debitamente messi in sicurezza, ha generato in alcuni stanchezza, malore, panico e qualche scivolamento verso il fiume risoltosi per fortuna con danni riparabili.

LA SOLIDARIETÀ
Sono state le situazioni incresciose a far brillare una Solidarietà davvero encomiabile, un’abnegazione splendida soprattutto da parte degli Adulti pronti al Consiglio ed al Sostegno e dei Giovani pronti a sostenere nelle ardite salite, nei passaggi difficili, nelle discese sdrucciolevoli, a soccorrere prontamente chi era in difficoltà,ad offrire aiuto materiale e morale, a stabilire contatti con il soccorso di emergenza.
A loro va l’ammirazione della Comunità di Cammina, Molise!

A LIBERATO, ALFREDO, ROCCO, MAURIZIO, PAOLO, ALLA COPPIA che ha preparato il PRO-CESSO ed a TANTISSIMI ALTRI di cui ricordo la Persona ma non il nome un grazie affettuoso per la prova di grande, umana Solidarietà!

A SILVIO ADDUCCHIO un grazie particolare
Un Marciatore come tanti
Segue con passo sicuro il percorso
pronto a porsi come Angelo tutelare
accanto a chi sembra essere in difficoltà,
vigilando senza boria, in silenzio,
finché non è sicuro che tutto vada bene
Pronto ad esprimere
il meglio della sua Professionalità
quando il caso è serio.
Attento, premuroso, dà consigli preziosi e
non lascia il paziente se non quando
facendo anche da trasportatore e da traino
non loha posto in sicurezza.
Serio e pacato fa esplodere la sua passione
di cultore della Danza popolare
conducendo balli di gruppo che meravigliano
per l’intrigo di intrecci e dissolvenze.
Uomo silenzioso, meditabondo, poco loquace,
diventa oratore pacato ed incisivo
quando porge il saluto
e parla col cuore
di mali sociali e rimedi.

Un grazie all’impareggiabile Giovanni Germano ed allo staff organizzativo!

Un grazie all’Erogatore di Acqua, quest’anno particolarmente prezioso sia pur con bevande poco refrigeranti!

Un grazie a tutti i Partecipanti, in particolare ai non Molisani che sanno apprezzare la nostra Terra, con l’affettuoso augurio di rivederci tutti in ottima forma al cammina, Molise! 2012

 

Un Plauso al cammina, Molise!
che offre un’occasione grande
di Incontri, di Amicizia,
di Comunicazione libera e proficua,
di Impegno fisico e Leggerezza di pensiero,
di Conoscenze e Riflessioni,
di salutare Immersione nella Natura
e felice Contatto
con un’Umanità semplice e schietta.

Per concludere mi piace ricordare un’espressione concisa e significativa che soleva ripetere il nostro caro, indimenticabile

Prof. Domenico Lucarelli,
Persona eccezionale
di buon Senso e di gran Cuore

CAMMINA, MOLISE! CI HA TUTTI ARRICCHITI

 

 

Enza Santoro Reale

 

 

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