EDIZIONE 2003
 

IL PERCORSO

MONTORIO NEI FRENTANI (CB) - URURI (CB) - ROTELLO (CB)

LE CARATTERISTICHE

- lunghezza Km 17
- quota partenza 654 m. slm
- quota arrivo 346 m. slm
- quota max. 654 m. slm
- quota min. 206 m. slm

L'ITINERARIO

(a cura di ENZA SANTORO REALE)

ALBUM

(a cura di ALFREDO CIAMARRA e GIANFRANCO ZERBESI)


Dall'agro di Montorio, attraverso una passeggiata gradevole per l'agevolezza del percorso, la vivacità dei viandanti e l'aria carezzevole, si giunge a Ururi che accoglie i marciatori nell'armonia del sistema urbano, con la cordialità del Sindaco e la premurosa accoglienza dell'Amministrazione Comunale, della Pro-Loco e delle Forze dell'Ordine.
Conserva Ururi l'orgoglio dell'appartenenza ad un gruppo etnico, gli Albanesi, che, nel lontano passato, emancipandosi dal dominio padronale, hanno formato una comunità laboriosa che ha sempre difeso la propria autonomia, rimanendo legata alla lingua ed alle tradizioni dei padri, senza trascurare tuttavia il progresso e l'integrazione. E' oggi una Comunità bene inserita nel tessuto economico regionale e nazionale con attività imprenditoriali che ne esaltano lo spirito di iniziativa, l'oculatezza nel gestire le risorse, la capacità di collocare i prodotti autoctoni in cicli produttivi concorrenziali col nuovo mercato.
E' uno dei pochi paesi molisani dove non c'è disoccupazione, dove manca il tristo dissanguamento emigratorio e la prosperità comporta una buona tenuta demografica.
Orgoglioso il Sindaco illustra la rapida ripresa dai danni del terremoto, danni non lievi e documentati in una mostra fotografica che l'Assessore alla Cultura invita a visitare.
Ritemprante la visita al centro storico attraverso viuzze dove si rivive un passato che il Prof. Mucciaccio illustra con la rievocazione di eventi storici e con la mordacità di aneddoti e fatti divertenti.
La serenata lascia sorpresi per la reazione della Signora Teresa che è al balcone e felice ascolta le note del canto popolare 'Pozza murì' diventato ormai il light motif dei marciatori. Zia Teresina ascolta e scompare per riapparire sull'uscio con biscotti e vino che offre con generosità; felice si abbandona ad un giro di ballo, mostrando una vivacità ammirevole cui fa da contrappunto il giovane volto della nipote timidamente compiaciuto, incorniciato in una romantica finestrella.
L'accoglienza nel boschetto ameno soddisfa il palato per la bontà dei prodotti offerti e stimola ad un dolce riposo sul prato erboso, il che naturalmente ritarda la ripresa della marcia.



Il cammino riprende con una stanchezza che si stempera man mano che i muscoli si sciolgono e la vista spazia su distese collinari in cui il verde argenteo degli ulivi spicca nel marrone bruciato dei campi che sono stati generosi di messi.
L'ultima salita è dura; si gioca a nascondino con un paese che appare all'orizzonte e dopo pochi passi scompare, quasi una fortezza imprendibile che snerva gli attaccanti.
I primi arrivati si riposano, segno che una tappa si è conclusa per cui l'ultimo tratto si percorre di buona lena.
Un cascinale ben conservato, immerso in un esteso uliveto, sollecita qualche esclamazione di compiacimento per il fortunato possessore.
La Signora Benevento, proprietaria della tenuta, si presenta e, gentilmente, ci accompagna a visitare una Neviera di dimensioni davvero grandi, la cui presenza, ella racconta, è stata scoperta in modo fortuito, liberando i campi dalla vegetazione infestante.
L'emergenza interessante come segno di un'organizzazione economica di altri tempi diventerà un bene protetto dalla Sovrintendenza e, si spera, costituirà un altro elemento per ravvivare l'interesse turistico nel Molise.


Il cammino riprende verso l'antica Lauritello, della cui importanza sono un segno le mura, le porte, i torrioni. La visita al centro storico si arricchisce di interessanti rievocazioni di fatti e personaggi che hanno dato lustro al luogo. Memorabile il Normanno Roberto di Loretello, nipote di Roberto il Guiscardo, la cui contea si estendeva dal Tronto al Fortore, secondo un progetto di unificazione che, se fosse stato concretizzato, avrebbe dato forse una storia diversa al Molise.
La cittadina è ben curata; le case e le chiese puntellate, pur provocando l'angoscioso ricordo dell'evento distruttivo, non corrode nel profondo perché la reazione del popolo e dell'Amministrazione è stata positivamente indirizzata verso un rapido ritorno alla normalità.
Le risorse del territorio - Olio Petrolio Industria Alimentare - insieme con l'efficienza dell'Amministrazione comunale e con la laboriosità dei cittadini consentono una buona tenuta economica e demografica. Non c' è emigrazione e qualche fuga in altri contesti di lavoro diventa valore aggiunto perché riporta in patria persone arricchite di esperienze, di metodi efficienti nell'organizzazione del lavoro.
Un'accoglienza all'altezza della situazione quella riservata agli ospiti marciatori ed alla cittadinanza nella bella piazza antistante il Comune, allietata dalla presenza di un gruppo canoro del luogo, a testimonianza degli spazi ricreativi e del giusto riconoscimento riservati ai giovani.
Interessante anche la mostra mercato, dove i prodotti molisani sollecitano l'ammirazione e l'acquisto. Una promozione intelligente che finalmente fa uscire l'imprenditore dal chiuso dell'attività domestica per promuovere e valorizzare il prodotto attraverso spiegazioni esaurienti di un ciclo produttivo che utilizza la tecnologia per migliorare la redditività, mantenendo alta la qualità.







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Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!