EDIZIONE 2003
 

IL PERCORSO

PETRELLA TIFERNINA (CB) - CASTELLINO DEL BIFERNO (CB) - RIPABOTTONI (CB)

LE CARATTERISTICHE

- lunghezza Km 11
- quota partenza 650 m. slm
- quota arrivo 620 m. slm
- quota max. 650 m. slm
- quota min. 340 m. slm

L'ITINERARIO

(a cura di ENZA SANTORO REALE)

ALBUM

(a cura di ALFREDO CIAMARRA e GIANFRANCO ZERBESI)


E' Petrella Tifernina il punto di raccolta degli ardenti marciatori, freschi di energie, ricchi di aspettative, determinati ad ogni fatica che il sole di un agosto particolarmente torrido e le impervietà dei sentieri comporteranno.

Già pronti gli alacri organizzatori trasportano scatoloni, prendono posto ai tavoli allineati e vigilano perché tutto sia regolare; assolvono i loro compiti con leggerezza, trovando la risposta giusta alle domande impertinenti e, in modo naturale, senza segni di stanchezza e di tensione, svolgono l'ultima parte di un lavoro preparatorio lungo e complesso che si può immaginare, ma che solo pochi conoscono nella realtà.

Le magliette verdi sono indossate, la tracolla di tela bianca è sulle spalle e qualcuno, impaziente, non tollerando indugi, si avvia verso il paese, ma lo stop degli organizzatori petrellesi rivela la volontà di fare effettuare un percorso ordinato, in compagnia della guida, secondo tempi e modalità prestabilite.

 

Il gruppo bandistico locale dà il benvenuto ai marciatori con il gioioso coinvolgimento di motivi vivaci e, dopo il saluto del Sindaco, ha inizio la nona avventura di 'Cammina, Molise!'.

 

Petrella è un paese vivo che nell'ordinato assetto urbano, nella vivacità delle iniziative rivela un benessere diffuso e denota la dignità dei cittadini che animano la piccola realtà, unendo alla laboriosità del quotidiano la gioia di stare insieme, riservando alle varie fasce di età spazi di aggregazione e di divertimento curati dalle diverse Associazioni, dalle giovani energie della pro-loco e dalla carica di vitalità e simpatia del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale. Una condivisione di intenti che lega i cittadini all'Amministrazione, una nota qualificante che produce effetti positivi in termini di crescita e di benessere.

La passeggiata per le vie del borgo è gradevole: belli i portali che conservano i segni di un'arte, quella degli scalpellini, purtroppo al tramonto, sorprendenti le fughe visuali sugli scorci paesaggistici attraverso le strettoie dei vicoli, interessanti i richiami storici, che l'accompagnatrice Cinzia Tamburello, propone, con professionalità e passione, portando l'attenzione sui palazzi delle famiglie eminenti che si sono distinte per meriti professionali, più che per atavico potere ereditato dai padri.

Accattivante la mostra culinaria dell'Associazione Cuochi, il cui promotore illustra compiaciuto i riconoscimenti ricevuti per la prelibatezza dei suoi manicaretti; encomiabile anche l'iniziativa di una scuola di intarsio e di icone, un modo per avviare tra le nuove generazioni un'attività che potrebbe nel tempo dare vantaggi; il tutto contenuto nella rispettabile struttura di Palazzo Giraldi, che saggiamente il Comune ha deciso di acquistare per adibirlo a centro culturale, sottraendolo all'incuria ed alla decadenza cui sono destinati tanti altri palazzi privati molisani abbandonati dai legittimi proprietari.

Ultima tappa del percorso la Chiesa di San Giorgio, monumento nazionale, vanto del romanico molisano che si fa leggere ancora nella purezza delle forme conservate intatte nei secoli.
La piazza antistante il complesso è uno spazio accogliente, reso ancora più gradevole dagli odori della cucina tradizionale: i sapori inebrianti si susseguono nelle bocche avide, incapaci di gustarli tutti, così tante e così varie sono le vivande, allineate in bella vista che, gratificando i sensi, acuiscono l'appetito e la curiosità di conoscerne i segreti culinari ed il valore simbolico.

Non mancano nel paese i segni del sisma che ha provocato danni, per fortuna non gravissimi: qualche casa è puntellata, alcune abbattute nella parte retrostante la parrocchia, una perdita della testimonianza di una particolare tipologia abitativa - case addossate, quasi abbracciate per sostenersi - che potrebbe trasformarsi in risorsa, se quello slargo verrà utilizzato come punto di sosta e di degustazione con l'incanto di un belvedere su un paesaggio che conquista.



Breve ed agevole il percorso da Petrella Tifernina a Castellino del Biferno sull'antico tratturo, allegra l'andatura dopo avere gustato le leccornie petrellesi.
Castellino si apre alla vista nella sua particolare conformazione e nella devastazione delle frane con case trascinate a valle, quasi sospese sul pendio.
La discussione si concentra sulla frana di vaste proporzioni per fermare la quale sono stati effettuati interventi costosi, senza raggiungere una completa sicurezza; evidente la precarietà del luogo che, nato come Castrum per difendere dagli attacchi armati della valle, è oggi un Castrum indebolito che ha bisogno di essere difeso dagli attacchi della natura ed è oggetto di costante osservazione e di studio.

Cordiale l'accoglienza nella ridente piazza antistante il Comune, dove il Sindaco sprizza passione per un paese che non vuole abbandonare insieme con i Castellinesi veraci, manifestando un vincolo razionalmente inspiegabile con una terra ostile, che tuttavia continua a stregarli.

Gioioso, all'insegna della generosità, il pranzo servito tra il verde degli olivi, in un luogo ameno dove l'intervento di irreggimentazione delle acque e l'impianto di un vivaio costituiscono il vanto dell'Amministrazione Comunale che spera di aver risolto il problema frane, almeno per un versante della collina.

La visita al centro storico sconvolge; la realtà è terrificante per le profonde e vaste ferite del sisma: interi rioni impacchettati e la Chiesa Madre munita da una protezione ardita che nasconde danni gravissimi; eppure i Castellinesi ancora una volta difendono la loro patria e pretendono che la ristrutturazione conservi quelle abitazioni, dove sono le loro radici, la loro storia.



Tra sconcerto ed ammirazione per una cittadinanza così determinata, si riprende il Cammino sotto un sole che asseta; i marciatori sfidano la Natura arida per giungere estenuati, ma vincenti alla periferia di Ripabottoni, in un'altra realtà, feconda per le giovani energie dell'Amministrazione che si prodiga nella riorganizzazione del paese, nell'alleviare i disagi, ma che soffre della lentezza dei finanziamenti e dell'irrispettosità di chi abita solo episodicamente nella terra martoriata e pretende che tutto sia risolto da chi governa.

Dopo una pausa di rilassamento la marcia riprende verso il centro storico con l'euforia canterina ed il messaggio corale di speranza e di solidarietà. A mano a mano che la devastazione sismica si presenta in tutta la sua rovinosità le voci tacciono, l'ilarità si spegne e l'atroce vista di macerie, di case puntellate, tante, veramente tante, di interi quartieri inagibili dà all'animo una stretta, mentre il pensiero ricostruisce gli attimi terrificanti della distruzione.

Un paese prostrato che, tuttavia, ha trovato la forza di sopravvivere grazie alla solidale operosità dei soccorritori. 'Via Lombardia ' si intitola una strada del nuovo villaggio di prefabbricati, perché sono stati i soccorritori della Lombardia a garantire tempestivamente una condizione di vivibilità ed a portare valore aggiunto alla cittadinanza, coinvolgendo i giovani con un esempio salutare di efficienza e di alacrità operativa.
Le parole dell'Assessore esprimono amarezza per ciò che si è perduto soprattutto tra le testimonianze artistiche e manifestano riconoscenza profonda per chi ha dato un sostanziale aiuto materiale, nonché uno stimolo edificante a cooperare con intelligenza per la rinascita.

L'accoglienza si svolge nella mega-sala di un ex-albergo troppo grande rispetto alle richieste, troppo audace per le spese di gestione; il Comune l'ha sottratto all'abbandono, requisendolo per ospitare gli sfollati ed intende acquistarlo per trasformarlo in casa di riposo.
Controcanto delle distruzioni, la cui immagine è fissa nel pensiero, è la speranza di rinascita, ispirata da una generazione fresca e dinamica che gestisce la serata così come per mesi ha gestito l'accoglienza degli ospiti terremotati.

Copyright: A.C. "La Terra"

Editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!