Edizione 2002
 
 
 

Il Percorso

ROCCAMANDOLFI (IS) - CASTELPETROSO (IS) - SANT'ANGELO IN GROTTE (S.Maria del Molise-IS)

Le Caratteristiche

- lunghezza Km 17
- tempo percorrenza ore 5.30
- quota partenza 840 m. slm
- quota arrivo 960 m .slm
- quota max. 1.020 m. slm
- quota min. 600 m.slm

IL RACCONTO

(a cura di CLAUDIO DI CERBO)

ALBUM

(a cura di ALFREDO CIAMARRA e GIANFRANCO ZERBESI)

L'ITINERARIO

(a cura di ENZA SANTORO REALE)

La mattinata è dedicata alla visita dell'area protetta del "Torrente Callora" che il Comune di Rocccamandolfi ha dato in gestione all'Associazione Italia Nostra di Isernia.
La profonda spaccatura alle spalle dell'abitato, un territorio selvaggio da Wilderness, si può frequentare con alcuni sentieri sistemati e segnati; è un'autentica riscoperta anche per gli abitanti del posto.
L'area si può frequentare con i primi tre percorsi già segnalati grazie soprattutto all'opera di alcuni soci di Italia Nostra, Michele, Enrico, Roberto che con grosso lavoro hanno sistemato e reso agibile, solo per esperti e per l'occasione, anche il sentiero più difficile con la messa in opera di corde .
Un ambiente naturale che, proprio per le difficoltà di accesso, non è cambiato affatto, anche se vicinissimo all'abitato, rispetto alle prime frequentazione ormai circa 20 anni fa.
Ora la descrizione di due dei due sentieri che la comitiva divisa in gruppi ha frequentato.

 

SENTIERO 1
IL Sentiero del castello

Tracciato facile e suggestivo in ogni periodo dell'anno con la neve spesso presente in inverno ed in estate per l'ombra offerta dai pini. Il sentierino si svolge nel tratto centrale nella pinetina....
Si parte dalla parte bassa del paese presso la croce bizantina protetta dal portico con arco a sesto acuto. Percorrendo stradine e viuzze del paese con un po' di fatica si arriva nella parte alta dell'abitato.
Sono da osservare con attenzioni piccoli particolari quali i portali e, ancora presenti, i numerosi batacchi in ferro fuso lungo le viuzze, la prestigiosa croce viaria, e le stradine che hanno ancora una buona parte della pavimentazione in "seliciato" di pietra bianca del posto.
Giunti in alto si continua per un poco sull'asfalto della strada per Longano, la camminata non è monotona per la bellezza del paesaggio e per la vista dall'alto dei tetti dell'intero abitato di vecchia data ancora interamente in coppi di argilla. Di fronte la mole del monte Miletto con la fenditura del Vallone Grande e dei "Campanarigl".
Si lascia l'asfalto in corrispondenza del serbatoio e della piccola area attrezzata dove ci si può soffermare per osservare il panorama.
Al di sopra del manufatto del serbatoio inizia il sentierino erboso in direzione del castello. Sporgendosi con cautela in corrispondenza del primo spuntone roccioso, dove è posizionato il segno topografico in acciaio inossidabile, si ha la visione della profonda gola del torrente. Percorrendo tornantini fra le piante di pini, che arricchiscono l'aria del caratteristico profumo che penetra nei polmoni, si giunge dopo pochi minuti al castello. Vi si può accedere percorrendo la stretta rampa addossata alle murature e protetta dalle torri. Nella zona interna alla muratura sono stati eseguiti lavori di restauro. Dallo spuntone roccioso che sovrasta la vallata si può osservare adesso quasi tutta l'area naturale con il corso superiore del torrente ed la profonda forra arricchita nel periodo primaverile, quando l'acqua è abbondante, dalle numerose cascate visibili anche dal castello.
Ci si rende conto come il castello fosse imprendibile , osservando da questo lato le alte e verticali pareti naturali.
Verso sud il gruppo del Matese e la cima del Miletto è lì, vicinissima sembra quasi possibile toccarla quando l'aria è tersa.
Al ritorno si percorre la traccia sul versante opposto fra i prati a pascolo e ci fermiamo sulla provinciale in corrispondenza del piccolo piazzale segnato da una semplice croce su roccia posizionata in occasione di un pellegrinaggio.

 

SENTIERO 2
Il Sentiero dei Fringuelli

Il tracciato si sviluppa a mezza costa del versante sul lato del castello utilizzando per un breve tratto un vecchio sentiero realizzato in occasione dei lavori di sistemazione idrogeologica con partenza dal ponticello in pietrame che scavalca il torrente all'ingresso del paese. Si percorre per un breve tratto la stradina bianca ed al terzo tornante si imbocca la traccia appena accennata sulla scarpata, si supera l'edificio del vecchio serbatoio sino allo spuntone roccioso. Da qui inizia il bel sentiero, ben individuabile, che ad una certa altezza con andamento pianeggiante segue il corso del torrente, sistemato negli anni '50 con muretti in pietrame a secco a valle nei tratti in cui supera i piccoli fossi.
Si può percorrere il primo tratto con tranquillità ammirando lo spettacolo delle acque limpide e cristalline nelle conche.
La parte finale del sentiero non è adatta a chi soffre di vertigini poichè corre su una cengia e dalla parte a valle il terreno scende a picco.
Poco dopo il sentiero continua sulla destra sino al letto del torrente nei pressi della sorgente d'acqua in alveo Capo d'Acqua
Continuando sulla sinistra il sentiero termina al di sotto del castello e prosegue con una traccia appena accennata sale prima lungo il costone roccioso; in alto piante di leccio abbarbicate sulla roccia e qualche sorbo montano sulle cengie .
Qui è stato necessario fare un grosso lavoro di sistemazione da parte dei soci di Italia Nostra Michele, Enrico e Roberto ed apporre qualche corda per rendere più tranquillo il passaggio sul burrone che adesso segue il corso del fosso.
Questo tratto attraversa prima il versante ricoperto da bosco misto di carpini, leccio, ornello, maggiociondoli e nel tratto finale di pini ed abeti.
La parte terminale del tracciato sale sino ad incontrare il sentiero che conduce al castello oppure si percorre la strada asfaltata.
Oltre questa diramazione, se dalla sorgente di capo d' Acqua , superato il fosso, si prosegue per un sentierino erboso a poca altezza dalla acque, fra il bosco di carpini, lo spettacolo è
è ancora più suggestivo con lo scenario diretto della serie di cascate e scivoli d'acqua fra le alte pareti rocciose.
Si prosegue, con accortezza, sino ad incontrare il tracciato che conduce a Masserie Scino, dopo aver osservato, ma solo in pochi periodi dell'anno, sulla destra l'alto scivolo delle acque della sorgente.
E' consigliabile percorrere il sentiero nei periodi in cui non vi è la neve ed il ghiaccio.

Per il desinare ci si ritrova puntuali alla " rotonda" del Parco Trainara nella parte bassa del paese, ricca di acque e fontane dove ci si attarda più del previsto.
E' necessario pertanto abbreviare il percorso eliminando un pezzo di tracciato che avrebbe portato i partecipanti sino a quota 1400 e che avrebbe interessato ambienti montani ricchi di praterie di alture e visioni a 360 gradi dalle Mainardi, al Miletto, alla valle del Biferno ed ai Monti della Maiella .Ridiscendere poi con un tracciato ben segnalato, che fa parte del sentiero Cercemaggiore Isernia, per giungere sino al Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso.
Raggiungiamo la chiesa in stile neogotica con il pullmann e percorriamo il sentierino della Via Crucis lungo il quale si snodano i bei gruppi bronzei, di ottima fattura...
Raggiunto Castelpetroso una inaspettata sorpresa ci accoglie, anche se qualcosa era stata accennata precedentemente dal sindaco Forte, magistralmente organizzata e diretta da Marino, vigile non solo di professione ma di fatto, guardia tuttofare dotato del dono dell'ubiquità e sempre impeccabile nei rapporti.
Il vin brulè è accompagnato dai dolcetti locali, ed il tutto è rallegrato dal ritmo suono del du -bot magistralmente suonata da una ragazzina con una notevole esperienza.
La visita all'antico borgo inizia da Porta Catiello dove sorge la chiesa madre con l'originale presepe in cui sono presenti personaggi che indossano i costumi del Molise.
S. Angelo in Grotte si trova a circa 5 km e lo si raggiunge facilmente percorrendo la strada provinciale poco trafficata, accompagnati anche da Giancola che ci parla delle tradizioni locali..
Una strada che permette di osservare il gruppo del Miletto e la sottostante piana di Cantalupo e Bojano.
A S. Angelo in Grotte, qualche studioso ipotizza che abbia dato i natali a S. Pietro Celestino, sede comunale sino all'anno 1955, attualmente posta a S. Maria del Molise che appare in basso, Pisani, Bertone e Mucciarone hanno predisposto tutto alla perfezione, e nemmeno la pioggia riesce a rovinare la serata . L'avv Messere fa da cicerone per le vie del paese curato nei particolari, con evidenziate testimonianze storico-culturali anche quelle di minore entità e con reperti archeologici.
Abbiamo anche la possibilità di visitare la Cripta in cui sono custoditi affreschi di scuola senese del periodo medioevale, datati alla fine del 1300, che rappresentano le sette opere di misericordia corporale.
La chiesa rupestre di S. Michele, ricavata in una grotta, è un ambiente di grande fascino ed allo stato naturale, all'interno c'è una piccola cavità per la raccolta delle acque di stillicidio, sembra richiamare la legenda secondo la quale scoppiò un temporale di inaudita potenza nel momento in cui i fedeli si accingevano a portare fuori dalla grotta la statua di S. Michele in processione . L'evento fece annullare il tentativo e costrinse tutti al riparo nella grotta; ora il temporale scoppiato costringe anche noi a trovare riparo nella caverna.
Ma ciò non impedisce di apprezzare quanto è stato fatto si prolunga con polenta, salumi, vino e dolci locali per la preparazione hanno partecipato tutti gli abitanti
.

Una tappa comoda piuttosto riposante rispetto alle precedenti.
Non posso dare testimonianza diretta della giornata perché il Matese, da me tanto amato e desiderato, mi ha punita, invalidando il mio piede poco abile ad evitare i sassi. Mordo il freno, essendo privata di una splendida passeggiata. Mi limito ad ascoltare il racconto infervorato di chi ha preso parte all'escursione e godo della loro gioiosa avventura.
Il raduno nell'accogliente piazza di Roccamandolfi, la visita al centro storico, nel labirintico intrecciarsi di scale e stradine, l'ascesa alla superba Rocca, donde la vista si inebria, spaziando tra l'arduo Matese protettivo e l'ampia vallata del Biferno, ed il rientro in paese sono le attività antimeridiane che alleviano il corpo e caricano la mente.
E' conveniente una pausa manducatoria, cui provvedono con solerzia gli organizzatori, propinando l'ottimo pane con olio e pomodori, un cibo sano e saporito che reintegra le energie, sì che si parte con nuova lena alla volta di Cantalupo e di Castelpetroso. Il passaggio nei pressi di Cantalupo, un luogo attivo della transumanza, perché crocevia dei greggi che provenivano da diverse direzioni, centro fieristico e produttore di lana, le antiche taverne ed il tratturo offrono al Prof. lucarelli ed al Prof. Cirino lo spunto per illustrare 'la transumanza' e la sua valenza economica nei lunghi secoli in cui venne praticata.
Castelpetroso e quindi Sant'Angelo in Grotte offrono una calda accoglienza; Sant'Angelo è particolarmente festosa: strade imbandierate, cibi di ottima qualità, l'intero paese partecipe ad un evento che porta vitalità ed allegria, felice di vedere le strade liberate dalla monotonia del silenzio, rallegrate da persone in cui la fatica del camminare rinnova le energie e fa crescere il piacere di comunicare e socializzare.
Purtroppo non manca il terzo incomodo: una pioggia impetuosa sconvolge la festa, disperde i partecipanti, lasciando delusi gli ospiti, che avrebbero voluto onorare al meglio i marciatori e protrarre la serata in allegra compagnia fino a notte inoltrata.
Roccamandolfi
I Tetti di Roccamandolfi
I Vigili del Fuoco
Il Saluto dei Cavalieri

Verso il Castello

Sui Ruderi

L'autoaccoglienza di Roccamandolfi

 

Roccamandolfi - Castelpetroso
Visita al Santuario e Relax

Sulla Strada per Castelpetroso

Castelpetroso
Camminando e Cantando

L'accoglienza

Il Saluto dell'Amministrazione
Sotto gli Archi

S.Angelo in Grotte

 

S.Angelo in Grotte

L'accoglienza ed il Saluto ai Marciatori

 


Copyright: A.C. "La Terra"

editrice de la vianova, periodico molisano di informazione, ed organizzatrice della manifestazione naturalistica e socio-culturale cammina, Molise!