Uniti a sinistra per un nuovo Ulivo

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A sinistra serve più coraggio, non basta l’appello all’unità di Michele Petraroia

di Michele Petraroia

10 giugno 2016

Care compagne e cari compagni, ho avuto modo di riflettere riguardo all’invito e all’analisi sul voto del compagno Michele, ma credo sia insufficiente come valutazione politica perché non affronta il tema centrale dell’essere di sinistra. 

Oggi bisogna lottare insieme per difendere i valori della Sinistra e della Democrazia, che sono fortemente in pericolo. Pertanto, seppur certo che ognuno di noi nel proprio quotidiano stia già cercando di fare del suo meglio in tal senso, penso sia giunto il momento d’iniziare a lavorare fattivamente ed in modo organizzato. Pertanto, propongo a voi tutti di iniziare a vederci, per poter fare un analisi del momento, fissare degli obiettivi e organizzare le varie (http://www.michelepetraroia.it/tematiche/varie/) attività politiche da intraprendere. Insomma, iniziare ad agire in maniera concreta ed incisiva come si faceva una volta. 

Certo occorrerà tempo, pazienza e sacrificio, e nonostante tutto, non sarà affatto facile, questo va detto, ma possiamo fare molto e anche molto bene. Non sarà facile, ripeto, come tutte le cose che hanno valore, del resto! Ci troveremo quotidianamente a parlare con uomini e donne taluni assuefatti al sistema delle clientele, altri fiaccati da esso, e altri ancora così furiosi da essere ormai sordi ad ogni richiamo, se non a quello populista del giustizialismo fine a se stesso, della serie: “sono tutti uguali”. Ma noi, care compagne e cari compagni, a differenza dei “populisti” e dei “lobbisti” che opprimono, spaventano e ricattano questi uomini e queste donne, possiamo contare su una forza a noi propria, o meglio, un valore che è nel nostro DNA culturale e politico e che, pertanto, va solo ritrovato dentro di noi. La forza in assoluto più democratica e potente che esista: l’UNITA’. Attenzione però, quella nel senso più nobile e profondo del termine! Unità, quindi, intesa non solo come capacità di condividere gli ideali e i valori fondanti della Sinistra e poi ognuno a casa sua…! Bensì, come capacità di sentire ogni minima ingiustizia nei confronti di chiunque o chicchessia così come fosse rivolta a noi stessi. Riuscire a sentire sul proprio viso il dolore di un schiaffo ricevuto da altri e nel proprio cuore l’umiliazione subita da altri. Ed infine, Unità intesa come il coraggio e la forza di stringerci tutti intorno alla vittima, all’offeso per proteggerlo a qualsiasi costo, combattendo strenuamente in sua difesa, un po’ come fa il branco quando fa quadrato attorno all’animale più debole o ferito. Bisogna, insomma, care compagne e cari compagni, recuperare quella sensibilità e quell’amore per l’altro, quindi, reciprocamente, per noi stessi, che da sempre ci contraddistingue e che probabilmente abbiamo un po’ perduto. Bisogna recuperare un’idea di VERA UNITA’ che è in assoluto l’arma più potente contro le violenze, i soprusi, le ingiustizie, le oppressioni e gli sfruttamenti di ogni genere e grado. 

Un’idea che si estrinseca con un messaggio semplice ma forte: ognuno di noi non è solo ma è parte di un qualcosa che è molto più grande della somma dei singoli, e tutto ciò che verrà fatto ad uno di noi è come se fosse stato (http://www.michelepetraroia.it/tag/stato/) fatto a tutti.

A sinistra serve più coraggio, non basta l’appello all’unità di Michele Petraroia noi. Un concetto se volete cristiano, il che non è poco. Insomma, care compagne e cari compagni bisogna riappropriarci del pensiero del grande compagno Ernesto che diceva: “Vale milioni di volte più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell’uomo più ricco della Terra”. Un abbraccio e a presto care compagne e cari compagni. Il futuro è tutto da costruire, ma se siamo uniti e lo costruiamo insieme con i valori della sinistra italiana ci sentiremo meno soli e riusciremo a migliorare la nostra società per il mondo più giusto. Campobasso, 9 giugno 2016 Componente del Coordinamento Regionale Uniti a Sinistra per un Nuovo Ulivo (http://www.michelepetraroia.it/tematiche/uniti¬sinistra¬un¬ulivo/) 

Di Giovannino Giangiacomo

Analisi sul voto di Michele Petraroia

La tornata elettorale si chiude con un centrodestra che regge e recupera posizioni, non solo nei feudi del Molise ma anche a Napoli e Milano dove va al ballottaggio, e con il Movimento 5 Stelle che supera ogni più rosea previsione a Roma e Torino ma non sfonda nella stragrande parte delle città italiane, rimanendo marginale anche nella nostra regione. La sinistra è in affanno, a tratti scompare, salvo l’elezione al primo turno del Sindaco di Cagliari, e là dove si presenta da sola si ferma alle percentuali delle formazioni storiche della sinistra radicale. 

Il centrosinistra mantiene le posizioni nella maggioranza delle città di piccole e medie dimensioni, e nei capoluoghi di provincia, ad eccezione di Isernia, Trieste, Cosenza e altre località minori. Da una prima lettura del dato elettorale emerge l’affanno del PD di Matteo Renzi che non riesce a staccare Parisi a Milano, resta sotto le previsioni a Torino e Bologna, arriva terzo a Napoli e riesce a portare Giachetti al ballottaggio a Roma grazie alla scelta di Berlusconi di spaccare il centrodestra e non confluire su Giorgia Meloni. L’auspicio politico è quello di non trincerarsi dietro un atteggiamento di protervia indicando le sconfitte degli altri per nascondere le proprie difficoltà. 

Occorre prendere atto che le liste di Verdini a Cosenza non hanno impedito al candidato del centrodestra di vincere al primo turno, e a Napoli non hanno portato la Valente al ballottaggio perché i voti persi sono stati di gran lunga superiori a quelli acquisiti. Bisogna, al contrario, cambiare linea e recuperare un dialogo a sinistra, non sulla carta, bensì sulle scelte di governo, sulle politiche del lavoro, sul welfare, sul contrasto alla povertà, sulla giustizia sociale e sulla lotta all’evasione fiscale. Solo rilanciando l’unità politica nel centrosinistra e spostando l’asse verso i ceti meno abbienti, i lavoratori, i giovani e le periferie, si potranno affrontare le sfide del 19 giugno con maggiori possibilità di vittoria. 

Il Partito della Nazione di Matteo Renzi non sfonda, l’alleanza a destra non paga, la linea degli annunci è ormai inefficace, concentrare tutte le proprie energie su riforme sbagliate della Costituzione seguite solo dal 4% degli italiani lasciando i temi sociali e del lavoro che coinvolgono il 53% dei cittadini nelle mani delle destre e dei 5 Stelle è un errore. Bisogna ripensare la politica delle alleanze e la strategia, senza rincorrere ed emulare gli avversari ma rilanciando, con tratti di innovazione, le proposte dell’Ulivo, del Centro-Sinistra e della Sinistra. Questa proposta meriterebbe l’avvio di un confronto politico anche in Molise, riconoscendo ciascuno i propri errori e riprendendo la difficile strada del dialogo tra l’area centrista e la sinistra molisana. 

L’unica certezza che ci consegna il responso elettorale regionale è che la divisione non aiuta, a maggior ragione in un territorio come il nostro notoriamente conservatore, e in cui storicamente, hanno sempre vinto le posizioni più reazionarie ed ultra-moderate. 

Assistere ad una vittoria su larga scala di Sindaci dichiaratamente ed apertamente di destra con due candidati di centrodestra, che unico caso d’Italia vanno al ballottaggio nell’unico capoluogo di provincia dove si votava, obbliga tutti a riflettere superando particolarismi, personalismi e aziendalismi di varia natura. La sconfitta non può rimanere orfana. Ciascuno riconosca la propria parte di responsabilità e contribuisca a creare i presupposti per un centrosinistra unito che cambia linea e vince anche in Molise. 

di Michele Petraroia