Referendum: Molise specchio d’Italia

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S.Giacomo sfiora il quorum, a Termoli plebiscito per il sì. E in qualche paese no al 20%le

da primonumero.it

18 aprile 2016

Molise specchio d’Italia. Il voto del 17 aprile 2016 ha mostrato come la nostra regione non si sia discostata molto dal dato nazionale sul referendum per il rinnovo o meno delle concessioni per estrarre gas metano e petrolio entro le 12 miglia dalla costa. Un elettore su tre alle urne in Italia: 31,2 per cento, poco superiore la percentuale molisana: 32,7. Nemmeno la costa adriatica, dove il tema era più sentito, è andata vicina al tetto del 50 per cento più uno.

È sicuramente questo tratto di Molise, quello che affaccia sul mare, dove più si era discusso e dibattuto sull’utilità del quesito referendario e sulle possibili conseguenze per le nostre coste. Ma ancora una volta la maggioranza degli elettori ha dimostrato di non essere interessata a quel che accade in politica e dintorni, non percependo un’utilità per la propria esistenza in ciò per cui si andava a votare.

Mentre altri territori interessati da piattaforme e altre ricerche di idrocarburi, come la Puglia e ancor di più la Basilicata hanno dato un contributo maggiore alla ricerca del quorum, il Molise è rimasto nell’anonimato di un 32,7 per cento. Ci hanno provato i cittadini della piccola San Giacomo, forse più sensibili dei cugini termolesi, a superare la quota prefissata. Ma il centro bassomolisano si è fermato a un comunque sorprendente 47,99 per cento. Termoli si è fermata al 42,46, meglio del resto della regione, ma comunque troppo lontana dal quorum.

Ma come hanno votato gli 11502 termolesi che si sono recati alle urne? È stato un prevedibile plebiscito per il sì che ha ottenuto 10752 preferenze (pari al 94,03 per cento) contro i 683 no (5,97). In quasi tutto il Basso Molise è stato così: a San Giacomo 95,9 per cento per i sì, a Guglionesi 93,07 per cento, a San Martino 93,39 per cento, a Campomarino 92,57. Ma a livello di quorum, lontanissimi dalla meta.

Sorprende invece il numero di no in un centro costiero come Petacciato, dove chi era a favore della legge ed è andato a votare ha fatto segnare un 12,33 per cento. Ancora più alta la percentuale in due centri interni: a Castelmauro il no si è attestato al 18,12 per cento, mentre ad Acquaviva Collecroce addirittura al 19,7 per cento. Cifre superiori alla media nazionale che ha fatto registrare un 14,2 per cento di no.

In definitiva, la legge rimane così com’è e c’è poco da lamentarsi se la si pensa diversamente, data la scarsissima affluenza, in Molise come nel resto d’Italia. Il primo cittadino termolese, Angelo Sbrocca, commenta con realismo. «Grazie a tutti i cittadini di Termoli che hanno votato, purtroppo hanno vinto le astensioni e il 32 per cento non è un risultato soddisfacente. Dobbiamo essere realisti, l’Italia ha scelto per la non abrogazione della legge, ma siamo certi che Matteo Renzi presterà grande attenzione in futuro alle politiche energetiche». 

da primonumero.it