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‘San Vincenzo alle fonti del Volturno’

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Presentata a Larino, in sala Freda, l’ultima pubblicazione dell’architetto Franco Valente

di nelmolise.it

8 aprile 2024

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Nell’ambito del progetto lionistico denominato ‘Percorsi in biblioteca’ afferente al service “Tra passato e futuro: immagini della città che cambia” nonché alla Campagna “Mission 1.5 – Costruttore di Solidarietà”, è stato presentata anche a Larino, nella consueta sala Freda del palazzo Ducale, davanti ad una nutrita platea, l’ultima fatica letteraria dell’amante del Molise, l’architetto Franco Valente. Un libro che dovrebbe appartenere a tutti i molisani perché narra quella storia particolare, fatta di date certe e di altre che si perdono tra i meandri delle cronache, diremmo della mitologia medievale, riferita al complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno, alla sua abbazia al centro delle contese tra Longobardi e Franchi, dove sembra sia passato anche Carlo Magno e dove il famoso abate Ambrogio Autperto scrisse le sue opere teologiche.

Una figura, sconosciuta ai più quest’ultima, ma non certo a chi da anni si dedica alla ricostruzione storica di quell’abbazia, ma neanche alla gerarchia ecclesiastica tanto è vero che lo stesso Papa Benedetto XVI in una delle sue udienze generali del mercoledì (in particolare quella del 22 aprile 2009) citò l’abate di San Vincenzo al Volturno come colui che per “la sua grande venerazione e il suo profondo amore per la Madre di Dio gli ispirano a volte delle formulazioni che in qualche modo anticipano quelle di san Bernardo e della mistica francescana, senza tuttavia deviare verso forme discutibili di sentimentalismo, perché egli non separa mai Maria dal mistero della Chiesa. Con buona ragione quindi Ambrogio Autperto è considerato il primo grande mariologo in Occidente”. Possiamo vedere oggi in Ambrogio Autperto una personalità vissuta in un tempo di forte strumentalizzazione politica della Chiesa, in cui nazionalismo e tribalismo avevano sfigurato il volto della Chiesa. Ma lui, in mezzo a tutte queste difficoltà che conosciamo anche noi, seppe scoprire il vero volto della Chiesa in Maria, nei Santi. E seppe così capire che cosa vuol dire essere cattolico, essere cristiano, vivere della Parola di Dio, entrare in questo abisso e così vivere il mistero della Madre di Dio: dare di nuovo vita alla Parola di Dio, offrire alla Parola di Dio la propria carne nel tempo presente. E con tutta la sua conoscenza teologica, la profondità della sua scienza, Autperto seppe capire che con la semplice ricerca teologica Dio non può essere conosciuto realmente com’è. Solo l’amore lo raggiunge”.

Ad interrogare l’architetto Valente, dopo i saluti del presidente del lions club Pasquale Gioia e quelli del sindaco Pino Puchetti ci ha pensato il nuovo presidente del Gruppo Animatori Centro Storico Larino APS Lorenzo Di Maria, chiaramente legato all’architetto venafrano da una stima particolare come si è evinto dalla presentazione fatta dell’architetto pluripremiato, dell’ideatore del parco archeologico, del conservatore onorario che sta lottando con tutte le sue forze per ottenere il marchio del patrimonio europeo per il complesso monumentale, la cui importanza non si limita al solo Molise ma deve diventare punto di riferimento della storia europea. Anche alla luce di quella intuizione, purtroppo non suffragata da dati certi, che vorrebbero in quel luogo essere stata fondata l’antica Sannia ossia la prima città del popolo dei Sanniti.

“Questo libro – ha esordito Valente – non sarebbe uscito se non ci fosse stato un editore che ha scelto di pubblicarlo insieme alle bellissime fotografie di Pino Manocchio ed ai disegni che permettono di capire bene cosa è successo”. Con la proprietà comunicativa che lo contraddistingue Valente ha appassionato i presenti coinvolgendoli in un viaggio conoscitivo del territorio molisano, valorizzando quanto di eccelso, dal punto di vista storico-culturale, il Molise offre. Un focus fatto di storia, leggenda e fede che merita di essere letto e conosciuto. Sì, perché e, crediamo di non sbagliare, noi molisani viviamo in una terra meravigliosa caratterizzata da un passato di fasti e di glorie, ma ahinoi, spesso siamo i primi a non conoscere ciò che i nostri avi ci hanno lasciato.

di nelmolise.it

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