La sfida dei fratelli D’Imperio per Casacalenda

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Dalla foto del secolo all’album di ‘resistenza sociale’

di Maurizio Cavaliere

21 marzo 2016

Sedici anni fa Francesco e Pasquale D’Imperio fotografarono tutti gli abitanti del paese riuniti in piazza. Da quella foto è partita la loro nuova sfida: un album dove raccogliere i 120 concittadini che, tra professioni autonome e attività commerciali, continuano a dare peso specifico alle ambizioni di un paese di provincia, come tanti vittima dello spopolamento. Rispetto al primo scatto ci sarà un casacalendese in più: “E’ il mio amico Giulio – spiega Francesco D’Imperio – che dopo tanti anni è rientrato dalla Francia. Ha comprato diversi ettari di terreno per creare un vigneto: vuole produrre vino Montepulciano a Casacalenda. Anche lui merita di esserci”.
 
La foto è nota (e ha fatto il giro del mondo): migliaia di persone raccolte nel centro storico del paese in un giorno d’estate, il 12 agosto 1999, quindi agli sgoccioli del ’famigerato’ Novecento. Fu una bella intuizione, un modo piuttosto solenne per lasciare un messaggio alle future generazioni. Per la foto del ‘paese in posa’ è stata infatti creata una specie di urna del tempo, dove sono sistemati lo scatto e il negativo. I sindaci che si alterneranno nei decenni si passeranno la chiave del piccolo contenitore fino a quando, tra cent’anni, l’urna sarà riaperta, in segno di rispetto per il passato, di continuità e di apertura al futuro e ai cittadini che verranno.

Sedici anni dopo quell’esperienza, gli autori dell’idea, i fratelli Francesco e Pasquale D’Imperio, noti ai più come quelli di ‘Foto Kerem’, riprendono spunto da quella foto, pronti a sorprendere con un’altra interessante iniziativa legata al territorio e ai suoi personaggi così importanti, tenaci e coesi nella vita di tutti i giorni. «Sì – ci racconta nel suo studio Francesco D’Imperio – ripartiamo da quel momento stampato nel tempo per ridare enfasi alla tempra dei nostri concittadini».
Decine di casacalendesi presenti nel ‘paese in posa’ del 1999 saranno infatti nuovamente fotografati, questa volta non in un momento simbolico, scandito dal passaggio da un secolo all’altro, ma nel quotidiano della propria attività professionale. ‘Noi resistiamo’ – così sarà scritto sull’album dei fratelli D’Imperio – è un omaggio all’operosità, ma anche alla difesa delle proprie radici, dei cittadini di oggi dell’antica Kalena.
«Abbiamo fotografato oltre settanta persone nel loro ambiente lavorativo. E proseguiremo a ritrarre i nostri concittadini che hanno un’attività professionale o commerciale. In paese si contano attualmente circa 120 fra quelli che altro non sono che ‘presidi’ del territorio, quindi negozi e attività con partita Iva, fatta eccezione per i coltivatori che rappresentano una realtà a parte, altrettanto importante». Ecco allora la foto del sindaco, seduto per una volta dalla parte dei cittadini, del benzinaio che infila in un braccio e poi nell’altro due grosse ruote, del dottore con la vecchia borsa in pelle, del tabaccaio immerso tra sigarette e valori bollati, del macellaio al bancone che armeggia con l’imponente lama, pronto a ‘sfilare’ un nuovo taglio di qualità.
«Noi che viviamo nelle realtà periferiche, distanti dai grossi centri – prosegue il più grande dei fratelli D’Imperio – apprezziamo tutti i giorni le attività che decidono di lottare per dare più sostanza al luogo di origine. ‘Fermare’ questi momenti, questi personaggi, è anche un segno di riconoscenza verso la nostra storia».
Raccolto ogni scatto, il materiale sarà utilizzato per una mostra che, come nella consuetudine di Casacalenda – pensiamo al bellissimo Maack, Museo all’aperto di arte contemporanea Kalenarte – sarà visibile all’esterno, lungo le vie del paese, a pochi passi dagli stessi mestieri, il pasticciere, il barista, il barbiere e via via tutti gli altri, ‘passati’ attraverso il focus del fotografoA proposito di attrezzature, stavolta i D’Imperio non hanno usato una macchina fotografica a lastre come nel famoso scatto del 1999, ma si sono muniti di GoPro di qualità, che hanno sistemato nei punti più strategici per ottenere il massimo dell’effetto e della funzionalità.

Da una singola foto, che mantiene in vita migliaia di persone, a più scatti di singoli personaggi, raccolti in un album. I fratelli D’Imperio restituiscono al territorio quello che il territorio ha consegnato loro in termini di notorietà e lavoro. «Sì – commenta Francesco – è il momento di dare i riflettori a chi li merita”. Chi c’era il 12 agosto 1999 vuole esserci ancora, anzi nel nuovo ‘documento storico’ ci sarà pure qualcuno in più».
«E’ vero – riprende l’esperto videomaker – tra i ‘nostri soggetti’ c’è anche chi, dopo una lunga esperienza all’esterno, vuole tornare a casa. E’ il mio amico Giulio, di ritorno dalla Francia, che ha comprato dei terreni in una zona particolare della periferia, dove creerà un vigneto per produrre vino Montepulciano. Anche lui merita di esserci». Uno in più fa sempre notizia.

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di Maurizio Cavaliere (da primonumero.it)