“Il Molise e la consorteria paramafiosa”

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Il nuovo libro di Vinicio D’Ambrosio

di Vinicio D’Ambrosio - fb 

14 febbraio 2023

È tempo di un primo bilancio, a distanza di otto mesi dall’uscita del mio libro. Un dato di fatto notevole è che a tutt’oggi non è arrivata nessuna rettifica, nessuna smentita, nonostante la indiscutibile ricchezza dei contenuti: notizie, storie, personaggi, indagini, processi che hanno riguardato centinaia di persone.
È la dimostrazione che i fatti sono stati tutti verificati, scelti in considerazione della loro rilevanza sociale e presentati per il pubblico interesse che ne scaturiva. Senza altri fini, se non quello di provare a restituire ai cittadini l’idea che la giustizia appartiene prima di tutto a loro stessi, come diritto primario, e non solo ai magistrati, agli avvocati, ai politici.
Con alcuni dei protagonisti, citati a vario titolo tra le vicende trattate nel libro, si è instaurato un dialogo aperto, su toni di civiltà e di correttezza, basato sulla reciproca comprensione.
Altri hanno preferito ricorrere agli strumenti dell’ostracismo e del boicottaggio, sfruttando la propria posizione di potere, miracolosamente sopravvissuta a processi mal concepiti e mal imbastiti.
Questo ci ha confermato l’esistenza di una consorteria paramafiosa che usa metodi autoritari e odiosi passaparola (“non andate alla presentazione del libro di D’Ambrosio, non ne parlate, mutismo assoluto”), effettuati a tappeto. Un modo di agire che potrà essere oggetto di futuri approfondimenti perché rischia di inquinare quel poco che resta di una società civile e democratica, sensibile e attiva. Anche per questo, ogni singolo lettore per me assume valore di testimonianza.
Il libro comunque ha superato queste resistenze e si è guadagnato un seguito attento, anche fuori dal Molise.
A breve sarà recensito su una prestigiosa rivista giuridica e, per soddisfare le numerose richieste, partirà un ciclo di presentazioni che farà tappa anche nel capoluogo, per un appuntamento che già si annuncia di particolare importanza.

di Vinicio D’Ambrosio - fb 

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