Progetto Pizzone II, Isernia si unisce al coro dei NO

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Approvata dal Consiglio comunale di Isernia la mozione contro la realizzazione dell’impianto da parte dell’Enel nell’area a confine tra Molise e Abruzzo

di APS La Terra 

21 Dicembre 2023

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Anche il Consiglio comunale di Isernia si unisce al coro dei ‘no’ alla realizzazione della centrale idroelettrica Enel, prevista dal progetto Pizzone II, nell’area a confine tra Molise e Abruzzo.

Lo ha fatto approvando ieri sera in Aula una mozione con la quale impegna sindaco e Giunta a esprimere “la netta contrarietà alla realizzazione del progetto di riutilizzo dei due invasi esistenti di Montagna Spaccata e di Castel San Vincenzo per una nuova centrale da 300 MW, così come previsto nella proposta presentata al MASE e ogni progetto analogo. E a invitare la Regione Molise a diffidare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a proseguire nel procedimento autorizzatorio e a rigettare il piano di intervento”.

Si ritiene infatti “che i lavori in progetto arrecheranno danni consistenti all’ambiente, alla salute pubblica e all’economia locale che da qualche anno sta prendendo forma grazie all’impegno di tanti giovani che hanno deciso di restare per dare un contributo anche in termini di crescita culturale”.

“Abbiamo ritenuto opportuno unirci al coro dei numerosi attori di questa vicenda, per formalizzare in qualche modo il nostro ‘no’ come consiglieri del Comune capoluogo di provincia – ha detto in Aula il consigliere di Comunità Attiva Andrea Di Rollo – Il giorno successivo alla presentazione della mozione l’Enel ha annunciato la modifica del progetto e in questi giorni sono in corso degli incontri con i comuni interessati. La mozione, tuttavia, non entra nel merito dell’entità delle opere, ma nella tipologia e del contesto in cui vengono realizzate”.

“Le opere previste – viene evidenziato ancora nella mozione – produrrebbero effetti per i quali risulta difficile prevedere misure di mitigazione dell’impatto, sia per la durata del cantiere (minimo cinque anni), sia per il tipo di opere da realizzare e le modalità di realizzazione. Il progetto mina, tra l’altro, la continuità paesaggistica dell’area protetta e i corridoi ecologici che garantiscono lo scambio di materiale trofico e genetico con altre aree ad alto pregio naturalistico, a garanzia della resilienza alle sollecitazioni ambientali degli habitat presenti nella zona e in quelle contigue. Continuità risulta fondamentale per la rete ecologica nazionale, in quanto garantisce la comunicazione tra le varie macchie di paesaggio, in particolare per il costituendo Parco nazionale del Matese, per il quale il corridoio del Volturno risulta vitale”.

L’area coinvolta custodisce habitat prioritari per la conservazione della biodiversità e costituisce sede preferenziale per numerose specie animali in via d’estinzione come l’orso bruno marsicano ed il lupo appenninico, che mal sopportano intromissioni analoghe a quelle previste dal progetto in esame, sia per la durata che per la modalità degli impatti”.

di APS La Terra

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