Nascere donna, una volta, nel mondo contadino

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I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise

27 novembre 2023

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NASCERE DONNA, perenne subordinazione al maschio.
Nascere donna nel mondo contadino era una condanna per dover affrontare una vita piena di rinunce. Avere una figlia femmina era considerata quasi una disgrazia, infatti, quando ci si sposava si augurava agli sposi ”Auguri e figli maschi”!
Quando giungeva il fidanzamento, spesso era imposto dai genitori per interessi e non le era consentito né parlargli né avvicinarlo. Se uscivano insieme potevano farlo solo sotto vigilanza della mamma o di una sorella.
L’impegno economico più gravoso per le ragazze era procurarle la dote dei panni che avrebbe portato a casa del marito. Un marito che a stento conosceva e che la chiamava non per nome ma “uagliò” usandola egoisticamente come una cosa. E come tale la usava egoisticamente a letto, non preoccupandosi di farla gioire.
Era spesso punita con botte e con epiteti irrepetibili.

(Foto: un'ava di Casa D'amico - di mia moglie - Toro.)

di Vincenzo Colledanchise

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