Articolo di Crucianelli e Commenti

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Un articolo di Famiano Crucianelli su “Il Manifesto” scatena giustificate polemiche soprattutto all’interno della lista di CSx “Alternativa Progressista”

Di APS La Terra

30 Giugno 2023

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“«Cronaca di una morte annunciata» è un bel libro di Garcia Marquez. Tutti sapevano che Santiago Nasar sarebbe stato ucciso dai fratelli Vicario, ma nessuno fece qualcosa per fermare quell’omicidio.

In questo mese di impalpabile campagna elettorale molisana è stato ben difficile trovare qualcuno pronto a scommettere sulla vittoria del centro-sinistra, così difficile che gli stessi candidati della coalizione Pd- Cinque stelle hanno pensato a salvare se stessi, ad inseguire preferenze, piuttosto che indicare un progetto di governo, un programma alternativo alla destra di ieri e di oggi. Un risultato annunciato, così come era chiaro che una politica che da anni ripete lo stesso copione con le stesse facce e gli stessi intrighi avrebbe portato ad un astensionismo dal voto senza precedenti.

Il 53% non ha votato e la destra ha vinto con il 29% degli aventi diritto al voto, altro che onda anomala di Meloni e Roberti. Quel che si è avuto è il dissolvimento delle forze che astrattamente si dicono del campo progressista e di sinistra: il Pd al 12%, i Cinque stelle che in cinque anni passano dal 31al 7%, insieme il Pd e i Cinque stelle hanno perso 30 mila voti.

Questi sono i numeri dai quali ogni analisi seria deve partire. Queste elezioni la destra le ha vinte coltivando quelle corporazioni sociali e quel malcostume clientelare che ha coinvolto meno del 30% dei cittadini molisani aventi diritto al voto e l’ha vinte, perché la sinistra, non da oggi, non ha né proposto e tantomeno praticato una reale ed ambiziosa alternativa. Un risultato che per un verso sottolinea, al di là della propaganda, la relatività della vittoria della destra, la miseria del « mondo progressista» e per un altro evidenzia, quanto sia profonda la crisi del sistema democratico e delle istituzioni.

Era destino che finisse così? Era scritto che dopo i disastri, universalmente riconosciuti, del presidente uscente, seguisse un consanguineo politico di destra dello stesso Toma? No, questa rotta elettorale si sarebbe potuta evitare. Un altro progetto, un’altra via non solo era possibile, ma è stata costruita, proposta negli anni e indicata alla Politica e ai vertici dei partiti «progressisti» locali e nazionali da associazioni e movimenti molisani.

Un progetto che chiedeva per il governo della regione discontinuità di principi, di programmi e di uomini. Un progetto capace di parlare a quella maggioranza di delusi dai partiti che si astiene dal voto. In molti avevano chiesto e non da oggi, una rivoluzione dolce capace di rompere la dipendenza coloniale della regione Molise da quel potere che ha fatto dei molisani un popolo di migranti e che ha rubato il futuro a tante generazioni.

I soliti noti e una vasta area di cortigiani e figuranti hanno fatto orecchie da mercante, hanno brigato per continuare ad occupare i luoghi della politica e delle istituzioni. E consapevolmente hanno ignorato anche il valore politico generale che questa elezione avrebbe avuto sia per gli equilibri politici nazionali e sia per la prospettiva della coalizione Pd-Cinque stelle.

La «coalizione progressista» può contendere il governo alla destra, ma la condizione decisiva è che si realizzi una mobilitazione di forze sociali e un nuovo protagonismo della società civile, e che i tantissimi che si astengono dal voto, avvertano la possibilità di un cambiamento reale. Verità elementari che sono state rimosse, e né da Roma sono venute parole e scelte chiare. L’argomento con il quale si è voluto rivendicare il monopolio del potere da parte dei vertici del centro-sinistra è veramente sconcertante.

Così hanno sentenziato nei giorni preelettorali: «Solo chi ha una solida esperienza di amministrazione, solo chi ha una dimestichezza con la politica amministrativa è degno di essere candidato alla presidenza della regione».

Con questo paleolitico argomento hanno liquidato la candidatura di Domenico Iannacone. Un giornalista militante molisano che si è occupato per anni dei problemi della gente più debole, di grandi questioni sociali e delle malattie dell’ambiente, e proprio per questo molto amato.

Il problema, come dovrebbe essere evidente, non era Iannacone, ma quel movimento di rottura con il malcostume della politica che chiede discontinuità e rigenerazione della democrazia, un ambiente pulito e giustizia sociale. Perché queste elezioni siano solo un brutto capitolo di una breve stagione è bene che tutti e in primo luogo i cosiddetti partiti «progressisti», a Roma come nei territori, riflettano e si preparino ad un cambiamento radicale. Questa elezione è una sconfitta amara, l’auspicio è che almeno possa essere una lezione utile.”
 Famiano Crucianelli (da Il Manifesto del 29 giugno 23) 

Trovo poco garbato ignorare 7 mila molisani che hanno scelto di votare a sinistra e di riconoscersi in un progetto politico a sinistra del PD e del Movimento 5 Stelle.
Nonostante una soglia di sbarramento di dubbia costituzionalità introdotta nottetempo con una legge elettorale ad hoc che impedisce di avere una rappresentanza alle liste che non raggiungono il 5% dei consensi, e malgrado la violenza di una campagna elettorale condotta in un territorio che ormai non conosce più nessuno nei suoi intrecci più oscuri, la lista di ALTERNATIVA PROGRESSISTA ha raggiunto il 4,77% pur non disponendo di mezzi, sostegni o di un minimo di struttura organizzata. Il PD scende dal 19% del 25 settembre 2022 al 12% del 25 giugno e prende 3 consiglieri grazie alla soglia di sbarramento al 5% così come il Movimento 5 Stelle che nello stesso periodo passa dal 24% al 7% e beneficia della soglia al 5% per prendere il secondo consigliere altrimenti sarebbe scattato un consigliere alla lista di ALTERNATIVA PROGRESSISTA e un consigliere alla lista di Gravina Presidente con 1 consigliere a Costruire Democrazia, 1 al 5 Stelle e 2 al PD.
Ignorare il voto popolare con analisi che cancellando la passione di candidati costretti a battersi in condizioni improbe e che riescono ad agguantare un risultato politico che raddoppia i voti rispetto al 25 settembre nel mentre gli altri crollano, è poco cortese.” 
Michele Petraroia

“Altro che poco cortese. L'articolo è stato scritto per giustificare IL PROPRIO COMPORTAMENTO.  Non lo ha scritto un giornalista ma un protagonista della fuga fatta da un movimento zeppo di ex pci, ex PDS, Ex dc e così via. Chi ha impedito al movimento che vedeva tra i protagonisti l'autore dell'articolo di partecipare alla competizione insieme ai progressisti o in autonomia?

Poi ci sono stati errori ma la coalizione di cs va allargata. Va rivista la legge elettorale. Vanno superati gli egoismi. Il tema caldo è quelli dell'astensione. L'altro è quello di dare continuità al lavoro svolto dalla lista sinistra verdi e movimenti. Facciamo vivere le nostre idee. Organizziamoci” 
Giovanni Mancinone

“È il caso di ridere per non piangere.
Dopo la loro incomprensibile scelta di non presentare una lista (forse non ne avevano neanche la forza) e nonostante siano stati inviati a dare alla Lista Alternativa Progressista un contributo di idee, un sostegno politico ed un aiuto elettorale sono volutamente rimasti alla finestra ed ora pontificano pur essendo parte integrante di quel disastro.
Oggi, con il loro sostegno, un compagno per bene siederebbe in Consiglio regionale a rappresentare quegli ideali da loro SOLO decantati! 
Famiano, mi dispiace ma non condivido la tua analisi! Niente, auto assolvimento per le loro scelte e occasione buona per criticare il resto senza tener conto degli effetti determinati anche dalla loro scelta astensionistica. 

Avrei capito il discorso se, pur criticando l'impianto finale del CSX, fossero stati parte della contesa.
E comunque manca dalle valutazioni di Famiano il richiamo a quei 7.000 molisani che scegliendo ALTERNATIVA PROGRESSISTA anziché andare al mare hanno voluto dare un segno tangibile che un altro Molise esiste!
Loro (Molise Domani) dov'erano quando questi molisani davano il loro contributo ad un'idea diversa?
Questi 7000 molisani non aspettavano "l'amara sconfitta" per ricevere "una lezione utile" per un futuro diverso!” 
Vincenzo Notarangelo

“Purtroppo non potremmo saperlo se avesse candidato la coalizione Iannaccone … di certo Roberto Gravina non è stato considerato un candidato solo della coalizione ma anche rappresentante di un movimento continuamente in calo di consenso come il M5 Stelle. Per mia semplice opinione la lista ha avuto un buon risultato ma soprattutto per l’impegno dei candidati che si sono spesi molto mentre il simbolo (e con esso i partiti / movimenti) che lo esprimevano molto meno e molto poco efficacemente. La sinistra (e lo dico da iscritto PD) come coalizione in passato spesso procedeva a scegliere il candidato con le primarie che aveva anche lo scopo di portare alla luce degli elettori progetto e visibilità del candidato. Ora le scelte fatte tra le forze politiche con schemi e convenienze di partiti nazionali e locali (PD e M5Stelle) hanno reso la coalizione poco amalgamata da una linea comune e lo stesso Gravina condizionato da altre ragioni. Lavorare come lista per un futuro dovrebbe essere soprattutto per ritrovare una unità di intenti ed un progetto credibile. 
Per me, semplice membro dello staff di Giovanni Germano, è servito ha conoscere gli ottimi candidati della lista e ulteriormente capire il vero problema che esiste in Molise ovvero cambiare passo e strategia di base.
I temi centrali a sinistra dovrebbero essere i temi sociali (lavoro e giovani, salute) e cultura.” 
Nicola Galasso

“Ma veramente credono che con un altro candidato avremmo vinto? Alcuni di Molise Domani si sono comunque candidati, chi voleva protestare a prescindere ha votato Izzo che ha preso poco più di duemila voti e questi credono veramente che bisognava cambiare il candidato.
La regione è quello che è, finché ci sarà…. 

L’ultima volta che il csx ha vinto lo ha fatto con un candidato di Forza Italia, con una lista di Patriciello presente e con un governatore uscente che aveva imbrogliato alle elezioni. E questi parlano del candidato presidente…
La peggior classe dirigente mai esistita ha preso il doppio dei voti presi in precedenza e il problema è il candidato proposto da loro non accettato.” 
Marco Giampaolo

Ho letto l’articolo di Crucianelli impiantato sul Comunicato di “Molise Domani” all’indomani delle Elezioni Regionali.

Ritengo che sia io che tutti gli altri candidati di Alternativa Progressista e tanti altri candidati in altre liste del CSx non possiamo essere paragonati ad “una sbiadita e velleitaria fotocopia” del Centro Destra, come afferma nel suo comunicato “Molise Domani”. La mia storia le nostre storie hanno la forza di rispedire al mittente queste velleitarie accuse, buttate lì solo per giustificare il “non voto” e screditare chi, in buona fede, con passione e competenza, con tutti i limiti della Coalizione, ha accettato la sfida in questa tornata elettorale contro la corazzata del CDx per dimostrare che “un altro Molise è possibile”.

Per quanto mi riguarda ribadisco quello che ho detto nel mio Comunicato di Ringraziamento agli Elettori.

Auguro a tutte le forze del CS di strutturarsi sul territorio per diventare il punto di riferimento 
dei tanti che non hanno più fiducia nella politica, 
delle tante forze vive, culturali e imprenditoriali, presenti nei nostri paesi e nelle nostre città,
delle tante associazioni, legate al sociale ed alla promozione delle nostre terre,
dei giovani in cerca di lavoro,
degli emarginati,
degli anziani
e di tutti i molisani che pretendono una sanità pubblica più efficiente, una ristrutturazione mirata della rete viaria, una riqualificazione dei centri storici e una distribuzione più equa dei servizi nei nostri paesi.

Auguro al CS di infittire e potenziare la rete sinergica di queste forze e con queste, camminando quotidianamente sul territorio, elaborare, condividere, promuovere un progetto di rinascita del Molise e per esso battersi.
Io sono pronto.” 
Giovanni Germano

Di APS La Terra

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