Non si può tacere

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Posizione del Movimento Equità Territoriale sul comizio di Salvini a Termoli

di Ernestina Piscopo 

8 Giugno 2023

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Per onestà intellettuale e rispetto dei nostri corregionali, dopo il comizio tenuto a Termoli in Piazza Monumento dal Ministro Matteo Salvini, non si può tacere.

Innanzitutto è doveroso prendere atto dell’assenza pesante del candidato Presidente, Ing. Roberti, tanto che il Ministro più volte ha fatto allusioni alla necessità di un cambiamento, nonostante la candidatura dei soliti volti noti nella coalizione di centro destra, zavorra della Regione, con ciò vanificando le timide critiche fatte agli uscenti per quanto fatto in ambito sanitario; eppure non può sfuggire che sono tutti nuovamente ricandidati quasi a premiarli per un impegno mai profuso nella sanità pubblica, a vantaggio di quella privata, costringendo i molisani verso ospedali fuori regione.

Ciò che duole constatare è che Matteo Salvini ha dribblato completamente l’invito della sinistra molisana sulla necessità di un immediato arresto dell’Autonomia Differenziata.

Al contrario, con innumerevoli voli pindarici, da far girare la testa, al grido “italiani e molisani prima dei migranti”, ha promesso la costruzione di nuove strade, la realizzazione di ferrovie, l’apertura di asili nidi e il risanamento della sanità molisana.

Per questo chiediamo all’Onorevole Salvini con quali fondi pubblici pensa di poter realizzare le promesse fatte ai Molisani se dell’altro lato con il suo braccio destro, Ministro Calderoli, fomenta il disastroso progetto dell’Autonomia Differenziata! Una regione depressa come il Molise, con i pochi spiccioli del gettito fiscale prodotto, è destinata a scomparire! Il circolo molisano del Movimento di Equità Territoriale nasce per combattere in ogni sede tale disfatta e per sbugiardare la politica populista portata avanti dai soliti volti noti.

Con orgoglio diciamo a Matteo Salvini che sì, noi amiamo la diversità e se è vero che Termoli non è Campobasso (come detto dallo stesso), noi porremo in essere tutte le azioni necessarie per difendere il nostro territorio, dalle montagne al mare, perché soltanto ritrovando un’autentica unità regionale e cooperazione senza alcuna battaglia tra il basso e l’alto Molise, la regione potrà avere una chance con Roberto Gravina Presidente.

In ultimo chiediamo noi personalmente scusa ai giovani molisani per quanto detto da Matteo Salvini.

Non è assolutamente vero che i nostri giovani non vogliono lavorare e preferiscono stare sul divano e prendere il reddito di cittadinanza, qui in Molise il lavoro non esiste e purtroppo i figli di questa terra sono costretti a trasferirsi al nord e all’estero e tanti, invece, devono rimanere in regione perché le offerte di lavoro ricevute non permettono neppure di pagare il canone di locazione nelle città del nord Italia.

Noi crediamo nei nostri giovani, nelle loro menti brillanti e nelle loro capacità ed è per questo che ci spenderemo in prima persona con anima e corpo affinché il nostro Molise torni ad essere una terra per i giovani, con posti di lavoro, servizi, scuole e infrastrutture. 

Per rendere ciò possibile non possiamo trascurare in alcun modo il tema della transizione ecologica e con essa il virtuoso utilizzo dei fondi del PNRR senza che questi tornino indietro o vengano utilizzati male o ancora spezzati in frammentari progetti. Non è in alcun modo condivisibile la richiesta del Sindaco di Milano, Beppe Sala, di “dare i soldi alle regioni che li spendono”,  i fondi, seppur pochi, devono restare in Molise ed essere utilizzati in maniera oculata e senza sprechi.

Matteo Salvini, inoltre, nel proprio comizio ha attaccato la sinistra e l’Europa per la scelta del divieto di vendita di autovetture diesel e benzina dal 2035, sperando di accaparrarsi il voto dei tanti operai della Fiat che vivono a Termoli: ebbene dimentica Salvini che la Gigafactory produrrà batterie per veicoli elettrici e a pieno regime garantirà 2000 posti di lavoro, così tutelando anche l’ambiente.

Oggi noi chiediamo ai nostri corregionali, prima di recarsi alle urne, di domandarsi “ Fra dieci anni che Molise desidero?”: il voto deve tornare ad essere libero ed aspirare all’interesse collettivo e non personale dettato dai bisogni contingenti, promesse che non potranno essere mantenute, favori clientelari. 

 di Ernestina Piscopo (Candidata per il Movimento Equità Territoriale, con la lista Alternativa Progressista)

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