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Una nuova comunicazione per il futuro del Molise

di Redazione de Il Bene Comune

18 novembre 2022

Per raccogliere ed armonizzare gli interessi e i soggetti di un inedito e propositivo fronte popolare da costruire nella nostra regione, bisognerà agire con mezzi di comunicazione innovativi, pervasivi territorialmente ed interlocutori, aperti alla partecipazione attiva dell’utenza e di quella più giovane innanzitutto. Per questo motivo, daremo vita a una campagna di crowdfunding per raccogliere le risorse necessarie a finanziare una WEB TV nuova per linea editoriale e per linguaggio comunicazionale, capace di convogliare e valorizzare tutte le esperienze che operano sul nostro territorio (troppo spesso isolatamente).

Premessa

Il coronavirus è un campanello d’allarme che ci sta facendo ancor meglio comprendere l’insensatezza del mondo nel quale viviamo; la pandemia può essere un’opportunità (tragica e perniciosissima) per dare senso e prospettiva ad un nuovo umanesimo, ormai indispensabile. Le regole del mercato non ci salveranno dalle catastrofi che s’annunciano. Se negli ultimi trent’anni ci hanno fatto credere che la competizione avrebbe regolato e ordinato la scena dell’economia e di conseguenza le nostre vite, dobbiamo ripartire dal convincimento che solo la collaborazione fra le persone e i territori potrà rigenerare le comunità, rifondandole su obiettivi e valori del tutto diversi.
Nell’ambito delle contraddizioni economiche e ambientali già evidenti nel modello di sviluppo seguito finora, l’esperienza della pandemia pone al centro quella tra il diritto al lavoro, alla socialità, alla libertà di ciascuno e la tutela della salute pubblica. Ne discende la necessità di ridisegnare completamente l’organizzazione del lavoro, l’urbanistica e lo stesso nostro modo di vivere il territorio, il sistema sanitario, quello dell’istruzione e della ricerca scientifica.

Una regione/laboratorio

Il Molise, in questa prospettiva può diventare una regione/laboratorio, trasformando le sue deficienze (la marginalità e la risibilità della sua condizione, lo spopolamento) in un vantaggio clamoroso e paradossale. I suoi 300.000 abitanti ancora residenti devono fare una rivoluzione dei bisogni e dei consumi, ripensando ai tempi e ai modi della loro esistenza. Meno merci e più valori.
Più servizi e meno supermercati, e quelli necessari aperti a turno la domenica e le feste comandate; più scuola, più università, cultura, ricerca e innovazione; più sanità pubblica con la privata chiamata a svolgere un ruolo programmato e complementare, con maggiore integrazione tra servizi ospedalieri e medicina primaria, secondo criteri di accessibilità ad un’assistenza sanitaria sistemica, integrata, continua e verificabile. Più ruralità, agricoltura biologica e produzioni tipiche, ma raccontate con una lingua colta e contemporanea. Più finanza locale, che agisca di supporto e in sintonia con le imprese e le popolazioni che gli danno vita. Meno rifiuti, tutti differenziati e poi riciclati; recupero e riqualificazione dei fabbricati invece di nuove costruzioni; tutela ambientale e paesaggistica; trasporto pubblico efficiente e sostenibile per un turismo selezionato e di qualità; una cultura e una sensibilità non più senile, conservatrice, servile e d’apparato. Poche infrastrutture, funzionali e indispensabili, e infostrutture diffuse capillarmente su tutto il territorio; internet veloce che metta in rete i nostri 136 comuni, anche quelli minuscoli e spopolati. Accoglienza e integrazione di chiunque voglia risiedere con noi, in modo da affrontare con rigore e serietà la nostra questione fondamentale, quella demografica. Un nuovo rapporto, amichevole e maturo con i tanti nostri corregionali residenti altrove nel mondo, che rappresentano un patrimonio prezioso e mai messo a frutto.
Tutto questo dobbiamo progettarlo e inverarlo mentre sconfiggiamo il coronavirus, mentre riaffermiamo l’impegno pacifista sancito nella nostra Carta costituzionale e mentre fronteggiamo la crisi energetica e strutturale aggravatasi con la guerra in Ucraina, che chiama definitivamente e sinistramente in causa la natura del nostro modello di sviluppo e l’idea stessa di futuro per il genere umano che abita il pianeta Terra.
Dobbiamo fare affidamento su tutti i cittadini che possono contribuire a ridefinire l’impianto e la prospettiva della nostra comunità perché, in definitiva, quello che diventeremo dipenderà da quello che noi sapremo diventare.

l Progetto

Per raccogliere ed armonizzare gli interessi e i soggetti di questo inedito e propositivo fronte popolare da costruire nella nostra regione, però, bisognerà agire con mezzi di comunicazione innovativi, pervasivi territorialmente ed interlocutori, aperti alla partecipazione attiva dell’utenza e di quella più giovane innanzitutto.
Diamo vita a una campagna di crowdfunding per raccogliere le risorse necessarie a finanziare una WEB TV nuova per linea editoriale e per linguaggio comunicazionale, capace di convogliare e valorizzare tutte le esperienze che operano sul nostro territorio (troppo spesso isolatamente).
A questo progetto prenderanno parte attiva numerosi e qualificati collaboratori (intellettuali, giornalisti, artisti, docenti, ricercatori) che anche “da remoto” potranno contribuire alla realizzazione dei contenuti che metteremo in rete.
Apriremo una linea diretta con i nostri corregionali residenti fuori regioni e con le associazioni che li rappresentano, convinti come siamo che essi costituiscano una risorsa non ancora messa a frutto dalla nostra comunità. La proposta di finanziamento della nostra iniziativa sarà rivolta a cittadini (non necessariamente residenti nel Molise) che costituiranno il nucleo promotore del progetto di comunicazione e lo finanzieranno “una tantum” in modo da consentirne l’avvio. 
l nostro obiettivo è quello di acquisire entro la fine dell’anno in corso l’adesione di 150 sottoscrittori (ognuno con una cifra di 1.000 euro). 
Le trasmissioni della webTV in gestazione cominceranno dal 1° gennaio 2023, anche per contro/narrare la condizione della nostra terra, in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della primavera prossima. 
Le risorse raccolte serviranno a:
• Acquisire attrezzature innovative di ultima generazione
• Potenziare la redazione centrale campobassana
• Realizzare la piattaforma per il funzionamento della webTV.
La partecipazione al progetto darà diritto a tre abbonamenti cartacei e telematici al mensile “il Bene Comune” e alla rivista semestrale di storia e scienze sociali “Glocale”, a tre abbonamenti cartacei annuali al mensile “la Fonte” e a 20 volumi dal catalogo di IBC Edizioni.

di Redazione de Il Bene Comune

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