Eolico e solare selvaggi

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La Regione continua imperterrita, senza dare una valida motivazione, a rilasciare autorizzazioni e pareri positivi

di Giovanni Gianfelice - fb

10 novembre 2022

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Sono stato incaricato come amministratore di partecipare alla videoconferenza indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardante la realizzazione nel nostro territorio (Santa Croce di Magliano), di un grosso impattante impianto di fotovoltaico che occuperebbe una superficie complessiva di circa 35 ettari di terreni altamente produttivi.
In una piccola Regione che già annovera oltre 700 torri eoliche e diversi impianti di pannelli solari si continua a togliere terreno ai prodotti agricoli per destinarlo a mastodontici impianti che oltre a sventrare il territorio, danneggiano irrimediabilmente il paesaggio, i siti archeologici, l’ambiente, la fauna e quant’altro. 
Nonostante i pareri negativi della totalità degli Enti preposti alla tutela e salvaguardia, tutti chiaramente documentati in termini di Legge e alcuni addirittura obbligatori e vincolanti, nonostante il parere contrario deliberato dal Consiglio comunale (Organo supremo), nonostante le relazioni con le osservazioni di tante associazioni ambientaliste e nonostante il parere contrario del Ministero della Cultura, la Regione Molise, che per prima dovrebbe disciplinare e pianificare questa delicata materia, continua a rilasciare queste disastrose invasive autorizzazioni.
Il Molise culturalmente povero e abbandonato ma ricco di bellezze, di storia, di tratturi, di borghi e tradizioni, proprio per la sua condizione si è ritrovato negli ultimissimi anni, attenzionato e visitato da frotte di persone che lo stanno scoprendo e valorizzando al punto che finalmente potremmo iniziare a parlare quasi di turismo di massa con i relativi risvolti positivi per la Regione tutta.
Ma tant’è.
Invece di cogliere al volo queste occasioni di rilancio per l’intera economia, invece di creare infrastrutture, strade, ricezione, e valorizzazione di un territorio che in 100 km offre il mare, le colline, i laghi e la montagna, invece di frenare l’emorragia dei giovani che vanno via con l’abbandono di pezzi di territorio e produttive aziende agricole, la Regione, tramite la propria struttura, continua imperterrita, senza darci una valida motivazione a rilasciare autorizzazioni e pareri positivi tra l’altro senza nessun ritorno economico né per il Molise, né per i Comuni interessati, né per i cittadini che continuano  a pagare pesantissime bollette energetiche e si ritroverebbero con un territorio deturpato e depauperato. Oltre al danno la beffa!!! Si passa sulle nostre teste con una superficialità incredibile, fregandosene dei vincoli architettonici, dei siti archeologici, delle distanze dalle Abbazie ristrutturate dalla stessa Soprintendenza alle belle arti, delle colture in atto, dei dislivelli altimetrici, della viabilità comunale e provinciale. 
Tutto questo per che cosa?
Alla luce delle tante motivazioni addotte dai massimi responsabili degli Enti intervenuti che con grande preparazione e professionalità hanno spiegato le motivazioni e i tanti rilievi mossi, le domande che ho cercato di porre alla generale attenzione sono state più o meno queste: egregi signori della Regione, non vi sembra che il piccolo Molise abbia già dato?
Non vi basta il danno fatto con una invasione così massiccia di torri eoliche che svettano ormai su tutti i crinali? 
Non era più opportuno pianificare zone delimitate per la realizzazione di questi impianti?
Non si potevano e si possono destinare discariche dismesse o siti abbandonati per evitare impatti così devastanti? 
Non sarebbe più opportuno una bella Legge regionale in aggiunta a quelle statali che finanziasse la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle nostre case e dei capannoni agricoli/industriali senza creare nessun disturbo all’ambiente e al paesaggio? Attendiamo dalla struttura tecnica regionale risposte serie e motivate e non autorizzazioni superficiali e senza senso che ci rendono ancora più poveri; siamo cittadini molisani che hanno creduto e investito in questo lembo di terra e che oggi si sentono feriti nel cuore e nell’orgoglio da queste sciagurate scelte. Ai nostri figli e nipoti vorremmo solo lasciare un Molise accogliente, bello, incontaminato e produttivo.
Non mi sembra di chiedere molto.
P.S.: A margine un sentito doveroso ringraziamento alla Soprintendente del Molise, dott.ssa Catalano, ai suoi collaboratori, ai tecnici dell’Arpa, al responsabile del Consorzio di Bonifica, ai tecnici del Ministero della Cultura e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tutti esaustivi e chiari. Seguiremo gli eventi.

di Giovanni Gianfelice - fb

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