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di Pasquale Di Lena (da La Fonte 7/8 22)

30 giugno 2022

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Nella mia dedica particolare a Larino, “Nel territorio la rinascita”, l’articolo uscito sul numero di giugno de “la Fonte”, ho dimenticato di riportare una mia vecchia idea, la nascita nel territorio da sempre vocato al cibo, non solo all’olio, di un’Accademia della Terra e del Mare del Molise.
Un’associazione per la tutela e la valorizzazione dell’intero territorio molisano, con Larino punto di riferimento se utilizza quello che ha, e, tutte le potenzialità che mi sono permesso di riportare nell’articolo sopra citato, che, se realizzate, farebbero della culla delle città dell’Olio, una capitale del cibo molisano, moderna, attuale.
E, anche, un esempio di salvaguardia, tutela e valorizzazione di quel grande e unico tesoro, il territorio, che Larino e il Molise, con il suo mare, hanno. Ricordo che questo bene comune è storia e cultura, ambiente e paesaggio, e, insieme, la fonte delle attività di produzione e di trasformazione, più strettamente legate all’agricoltura, ed ai suoi prodotti tipici, alle attività marinare. Ed è, anche, l’espressione delle tradizioni, in particolare quelle rappresentative del ricco patrimonio gastronomico – culinario regionale. A partire, come vado dicendo da lungo tempo, da Termoli, altra capitale, nel momento in cui diventa la culla dell’Associazione Nazione delle Città della Cucina Tipica Marinara. Valori e risorse fondamentali quelli del territorio, che, se rispettati, tutelati e valorizzati, possono diventare i motori di quello sviluppo e di quel progresso che serve al Molise per svolgere il proprio ruolo di Regione e per diventare un punto di riferimento della nuova Europa, all’interno di un confronto globale.
Il Molise è montagna e collina, minute pianure - con le “Piane di Larino” la più estesa – una fonte di prodotti tipici e di pescato, risorse da difendere e spendere per dare l’immagine di un futuro alle nuove generazioni. Lo scopo principale dell’Accademia è quello di una diffusione della conoscenza e cultura del territorio molisano e di un coinvolgimento di uomini e donne, che fanno proprio l’impegno dell’Associazione e vogliono diventare protagonisti, attraverso la partecipazione attiva alle iniziative di ricerca, di promozione, di tutela, di comunicazione e di valorizzazione del territorio, di una crescita dell’immagine del Molise, delle sue aziende e delle sue istituzioni.
Questa ed altre finalità si possono raggiungere, con minor tempo e con più facilità, se c’è la partecipazione e la collaborazione di quanti, a vario titolo ed ai diversi livelli, operano, o si auspicano, il raggiungimento delle stesse finalità. La difesa e la valorizzazione del territorio e delle risorse che esso esprime, diventa sempre più una necessità per tutti quelli che non vogliono essere omologati dall’appiattimento del gusto, nè perdere la propria identità, e sentono, invece, il bisogno di nutrirsi della qualità e della tipicità dei nostri prodotti e della nostra cucina che solo le origini sanno, e possono, esprimere. In un mercato globale, dove ci sono le multinazionali a dettar legge nel campo della produzione, della trasformazione e della distribuzione, i processi di omologazione, vanno avanti, con grande velocità e con rischi maggiori per una realtà come il Molise, che ha nella biodiversità; nella ruralità; nella peculiarità e qualità dei suoi prodotti tipici, di terra e di mare; nell’ospitalità, le fonti della sua ricchezza. Un processo, quello della omologazione, avviato da tempo, con l’appropriazione dei semi (la vita), l’inquinamento e la trasformazione delle varietà, che sono alla base della diversità dei sapori e dei profumi dei nostri prodotti e della nostra cucina.
L’Accademia deve diventare lo strumento di difesa e tutela della biodiversità, attraverso le sue molteplici azioni di promozione e valorizzazione del territorio e delle ingenti risorse; di comunicazione dei valori, che esso esprime, per un coinvolgimento consapevole di tutti i soggetti che hanno a cuore l’identità e il futuro della nostra Regione.
Un compito non facile, visto che c’è da combattere contro l’ignoranza e i bisogni quotidiani della gente, la disattenzione delle istituzioni, il potere enorme di quei pochi che hanno in mano i semi e gli organismi geneticamente modificati. Soggetti che non hanno alcuno scrupolo ad utilizzarli come strumenti di pressione e di ricatto, al pari delle armi e del petrolio, nei confronti di chi ha bisogno di competere su un mercato globale, con la voglia di superare uno stato di povertà e di pura sopravvivenza.
Un altro sogno, l’Accademia, che ha tutto per diventare realtà se chi governa il territorio non lo regala a chi lo cementifica, lo asfalta o, come ultimamente, lo copre di giganteschi pali eolici e di pannelli solari. Un utilizzo che diventa furto di cibo, la prima energia rinnovabile vitale, e, per Larino, Termoli, Agnone e il Molise intero, una straordinaria possibilità di essere e di vivere bene il domani.  

di Pasquale Di Lena (da La Fonte 7/8 22)

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