“Le Carresi”, si riparte 

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A S. Martino in Pensilis tutto il paese per la benedizione sul sagrato della chiesa

di APS La Terra

2 maggio 2022

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Dopo due anni di stop dovuto all’emergenza Covid-19 a San Martino si torna a correre in un misto di ansia, paura ed emozione
Il senso ultimo della Carrese di San Martino è tutto lì, racchiusa davanti al sagrato della chiesa ad attendere le parole di don Nicola Mattia. E’ il momento della benedizione dei carri. Quella che ufficialmente apre il momento dell’attesa per l’avvio della corsa dei carri.
Un tripudio di colori sociali dei tre carri ad attendere i buoi e i carristi. San Martino torna a correre dopo due anni di pandemia. Uno stop forzato a causa dell’emergenza Covid-19, ultimo delle vicissitudini che hanno accompagnato negli anni la tradizionale corsa dei buoi.
Come sempre è San Martino ad aprire il ciclo delle Carresi. Il prossimo appuntamento è per il 3 maggio ad Ururi e per ultimo Portocannone il 6 giugno. La Carrese è una manifestazione che affonda le sue radici nei secoli, segno della devozione delle popolazioni nei confronti dei loro santi.
Simbolo di una cultura che vuole sopravvivere alla modernità, di una tradizione che vuole restare faro portante per le comunità.
Lo ha detto il sindaco di San Martino, Giovanni Di Matteo, nei giorni antecedenti la manifestazione: l’intenzione dell’amministrazione comunale è stata quella di recuperare e valorizzare le antiche tradizioni. Lo ha fatto attraverso l’organizzazione di eventi tradizionali, come quello del pranzo in paese con seppie e piselli, allestito nelle piazze di San Martino per permettere a tutti di partecipare.
Ansia, paura, emozione. La Carrese è tutto questo.
Il sindaco
Di Matteo: “Adesso finalmente torniamo a vivere”
L’emozione sul sagrato della chiesa era palpabile poi la gioia di poter accompagnare i tre carri dei Giovanotti, Giovani e Giovanissimi fino alla partenza. Per il sindaco di San Martino, Giovanni Di Matteo, si tratta della prima Carrese. “Il cuore di San Martino non ha mai smesso di battere per la Carrese”. (da quotidianomolise.com). 

Foto. Questa, secondo me, è una delle foto più belle della storia della Carrese! Primo perché fa capire lo sforzo e l'impegno a portare avanti una corsa anche senza buoi, perché questa corsa paradossalmente avviene anche senza buoi! Ma perché indica chiaramente che oltre ad animali carrieri e cavalieri, questa corsa non può avvenire senza gran parte del popolo sanmartinese! Esso da sempre è un elemento essenziale e non sta ai margini ma ha sempre partecipato, anche con i rischi connessi! Ora invece con doppie transenne e divisioni nette si corre necessariamente senza popolo che può solo applaudire! Allora mi chiedo: hanno provato ad ammazzarci con colpi di mano improvvisi ma, oggi, anestetizzando questa corsa, non è che sta diventando sempre più una corsa invece che una tradizione? Non è che ci stanno uccidendo lentamente!? (Giuseppe Zio – fb)

di APS La Terra 

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