“Le stanze della luna”

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Il recital di Roberto Barone nell’ambito della mostra fotografica curata da Flavio Brunetti “Non aprire che all’oscuro”

di A. C. la Terra

17 febbraio 2016

Nuovo evento nell’ambito della mostra fotografica curata da Flavio Brunetti “Non aprire che all’oscuro”, con il concerto recital “Le stanze della luna” in programma nella sala 1 della galleria del palazzo Gil a Campobasso. In programma l’opera in musica sulle liriche di Eugenio Cirese, elaborazione in prosa di Maria Concetta Barone, scrittura musicale originale e interpretazione di Roberto Barone.  “Le stanze della luna” è un’operazione ricercata tra musica e sonorità linguistica, dove i testi delle poesie di Cirese (Lucecabelle) e “Le stanze della luna” di Maria Concetta Barone rivivono al confine tra l’espressione popolare più arcaica e la luce lunare delle stanze in versi.
Un incontro emozionante nella lingua del Sannio che rivive nei versi del poeta (Fossalto 1884-Rieti 1955) stimato da Montale e Pasolini, e che ha scritto quasi sempre nella lingua della sua terra assicurando al dialetto molisano dignità letteraria. Evoluzione di “Com’a fiore de miéntra” (come un fiore di mandorlo), l’oratorio di Barone è un’opera fortemente ispirata che respira in un continuo sonoro in cui gli intervalli melodici, i ritmi inaspettati, le modalità contemporanee tracciano un percorso di sapore arcaico eppure contemporaneo.
ROBERTO BARONE è nato a Campobasso nel 1955 e si è formato musicalmente alla scuola Napoletana negli anni settanta. Ha orientato la sua ricerca di interprete e compositore verso il rapporto tra il suono della parola e la struttura della musica. E’ docente di chitarra al Liceo Musicale e Coreutico Mibe di Pescara.

LE STANZE DELLA LUNA
CONCERTO RECITAL
VENERDI’ 19 FEBBRAIO 2016 ore 18,30
NON APRIRE CHE ALL’OSCURO
Palazzo GIL Via Gorizia – Campobasso 13 gennaio – 28 febbraio 2016
da martedì a domenica 10.00 – 13.00 • 17.00 – 20.00

www.nonaprirechealloscuro.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

di A. C. la Terra