Città dell'Olio: «Fermate quel mostro»

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Altre pale eoliche nel Comune di San Martino in Pensilis, la città della "Pampanella"

di Redazione termolionline.it

7 febbraio 2022

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Le Città dell’Olio intervengono sul «Mostro: l’impianto eolico che rischia di deturpare parte del paesaggio olivicolo di San Martino in Pensilis. Pronti a contrastare con ogni mezzo questo scempio». 

«Molti a San Martino in Pensilis lo definiscono “il mostro”. È un impianto eolico che il Ministero per la Transizione Ecologica e Digitale (Mite) ha avallato incontrando il parere non favorevole del Ministero per i Beni ambientali e culturali (Mibac). Ora la patata bollente passa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è plausibile ipotizzare un parere favorevole alla luce della grave crisi energetica in atto». 

Immediata la reazione del sindaco Gianni Di Matteo, del presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa e del vicepresidente Nicola Malorni pronti a salire sulle barricate perché è su una porzione di terra coltivata ad oliveti: i terreni dell’azienda Marina Colonna, in contrada Bosco Pontoni – dove lo scorso novembre si sono celebrate le Oliviadi – che dovranno passare in parte i cavidotti e le pale dell’impianto, un impianto da 48 Megawatt composto – si legge nella relazione tecnica – da 12 aerogeneratori della potenza di 4 Megawatt e relative opere di connessione. È inaccettabile subire un progetto così impattante sui terreni di una delle aziende agricole più rinomate e rappresentative del patrimonio agroalimentare molisano” ha dichiarato il sindaco di San Martino in Pensilis Gianni Di Matteo. 

«Le oltre 400 Città dell’Olio di tutta Italia sono al fianco di cittadini e dell’amministrazione del Comune di San Martino in Pensilis per opporsi a questo scempio. E’ nostro dovere proteggere il patrimonio rappresentato dal paesaggio olivicolo di comunità di identità che rappresentano la nostra eccellenza - ha dichiarato il presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa - cinquantacinque ettari di territorio ulivetato, con 27 mila alberi secolari e fatturati da capogiro che parlano di un Molise abitato da uomini e donne laboriosi, produttivi, capaci di “esistere” grazie alla preservazione di mestieri antichi, soprattutto esportando il proprio patrimonio culturale ed esperienziale all’estero, con ordini dell’Oro Verde che arrivano finanche dal Giappone, come da Inghilterra, Germania, Olanda, Belgio, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Tutto questo è Marina Colonna, ma non solo. A pochi chilometri dalla costa adriatica di Termoli, i molisani, ma anche numerosi escursionisti e turisti italiani e stranieri, sempre più interessati al nostro Molise, per le caratteristiche che proprio aziende come quella di Marina Colonna sono riuscite a preservare, hanno la possibilità di accedere e beneficiare di un patrimonio di inestimabile valore paesaggistico e culturale – ha dichiarato Nicola Malorni Vice Presidente delle Città dell’Olio - Oggi questo patrimonio rischia di subire trasformazioni di cui saremo tutti chiamati a rispondere, soprattutto di fronte alle nuove generazioni che vedrebbero un paesaggio deturpato, depauperato e soprattutto contaminato da “innovazioni” che continuano a restare fedeli al diktat dell’economia globalizzata, non “interessata” come noi molisani alla conservazione di tradizioni storiche, della bellezza dei paesaggi e della produttività di mestieri che resistono al tempo e alla modernità a beneficio di molti, soprattutto di categorie sociali che devono continuare ad essere tutelate come la terra di cui si prendono cura. San Martino in Pensilis è Città dell’Olio, Termoli è Città dell’Olio, e con noi vi sono oltre 400 Città in tutta Italia pronte a contrastare, con ogni mezzo, questa irresponsabile azione deturpante un territorio che non consideriamo soltanto patrimonio dell’azienda direttamente coinvolta, ma di tutti noi e delle generazioni future».

di Redazione termolionline.it

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