Laboratorio Boschivo

Visite: 274

Liberi dal consumismo tra artigianato e Natura

di Cristina Diana Bargu (da italiachecambia.org)

21 luglio 2021

Back

Pirjo e Pietro sono una coppia che da qualche anno ha lanciato un progetto che unisce artigianato e uno stile di vita sobrio, sostenibile e a contatto con la Natura. Si chiama Laboratorio Boschivo e organizza mostre, corsi, festival e numerose altre iniziative volte a diffondere i valori alla base di questa scelta di vita e di lavoro.

Siamo in provincia di Roma, nei boschi fra Tolfa e Allumiere, dove nel corso degli ultimi vent’anni una famiglia italo-finlandese con la passione per l’arte e per la natura ha dato vita a una casa laboratorio e realizzato un parco artistico di un ettaro, nel quale sono state installate le opere via via realizzate, dopo essere state esposte all’interno di varie mostre. «Ci siamo stabiliti qui nel 1998, quando nostro figlio Pietari doveva iniziare a frequentare le scuole», hanno raccontato Pirjo Eronen e Pietro Matarese.
Per una coincidenza, proprio in quegli anni arrivò a Tolfa anche un gruppo di artisti norvegesi, molti dei quali ceramisti. Fu così che Pirjo, che già da anni lavorava la ceramica, e Pietro, artigiano del ferro che da allora iniziò a fare l’artista a tempo pieno, avviarono una collaborazione con i nuovi arrivati, proponendo attività artistiche e culturali sia a Tolfa che in Norvegia.

«Abbiamo battezzato la nostra attività di ferro e ceramica nel Natale del 2006 con il nome di Laboratorio Boschivo», hanno spiegato Pirjo e Pietro. Marchio, questo, con il quale oltre a proporre corsi di ceramica, eventi artistico-culturali e altre iniziative, Pirjo e Pietro presentano anche il loro stile di vita, che li vede vivere a stretto contatto con la natura, prendendosi cura dell’orto, traendo dal bosco nutrimento e legna per scaldarsi.

«La nostra scelta di vita spartana ci permette di poter essere più liberi dalle regole del consumismo che sta divorando sia l’uomo che l’ambiente. Vogliamo essere più consapevoli delle conseguenze che le nostre azioni portano sulla natura e sul mondo», scrivevano infatti nel loro Manifesto.

Nel corso degli anni, le opere realizzate nel Laboratorio Boschivo hanno presenziato a numerose mostre fra Italia, Finlandia, Norvegia, Stati Uniti, Giappone e Taiwan e il Laboratorio Boschivo stesso è stato popolato da corsi, cotture di ceramica collettive ed eventi culturali come SOS Musica, un mini festival musicale rivolto ai giovani, o Cultur Fest, evento che ha unito attorno alla musica ragazzi da Italia, Finlandia e Norvegia, mettendo in contatto culture differenti e attivando i giovani di Tolfa.

Da quattro anni, inoltre, il Laboratorio Boschivo ha un forno a legna per la cottura della ceramica. «L’energia è uno dei temi a cui siamo sensibili. Siccome siamo in un bosco, circondati da alberi e nutrivo da anni il desiderio di cuocere la mia ceramica usando l’energia di questo posto, ho pensato di costruirmi un forno a legna», ha raccontato Pirjo. «Ho dunque partecipato prima a varie cotture in Finlandia e Norvegia per studiare com’erano fatti i forni e come utilizzarli, e poi mi sono procurata i materiali ed essendo laureata in ingegneria sono riuscita a progettarlo e a costruirlo».

«È stata una svolta: il forno ha cambiato il mio modo di lavorare. C’è un calore incredibile lì dentro, e serve sviluppare una padronanza del fuoco. Il che è complesso e affascinante, perché il fuoco che uso per cuocere la mia ceramica ha un’energia che influenza il risultato, dando alle opere una spiritualità diversa».

Con l’arrivo della pandemia, infine, il lavoro del Laboratorio Boschivo non si è fermato. Grazie al figlio Pietari, oggi giovane musicista e ingegnere residente a Helsinki, il Laboratorio Boschivo ha infatti aperto una galleria culturale online. «La scorsa primavera, quando vari artisti fra amici e conoscenti hanno dovuto disdire le proprie mostre, e anche noi abbiamo dovuto fare lo stesso, abbiamo deciso di dare vita ad una galleria culturale online», ha spiegato Pietari. «Il concetto l’abbiamo ideato insieme, e poi mi sono occupato in prima persona della parte grafica e della gestione del sito».

La prima mostra a inaugurare la Galleria Culturale è stata “Pandemia di Arte e Cultura”, che con la partecipazione di artisti internazionali, ma anche di giovanissimi, si è delineata in forme collettive, personali, giovanili e in un’edizione sponsor. È seguita poi “Forme in Grès e Porcellana”, di Pirjo e attualmente è in corso “Reticolate”, di Pietro – un ecoevento che si concentra sulla natura e sull’ambiente da salvaguardare. Con installazioni eseguite con rete inox riciclata, iniziando dal mare, inquinato dalla nostra plastica e dai nostri rifiuti, per arrivare fino al bosco e nell’aria che noi tutti respiriamo.

«Una cosa che vorrei realizzare, quando sarà di nuovo possibile, è di riproporre fisicamente la mostra “Pandemia di Arte e Cultura”, riunendo gli artisti austriaci, norvegesi, finlandesi e italiani che hanno partecipato», ha raccontato Pietro. «E sarebbe bello poter tornare presto a cuocere insieme la ceramica», ha concluso Pirjo. 

Chi volesse saperne di più, contattarli e visitare il parco artistico può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

di Cristina Diana Bargu (da italiachecambia.org)

Back