Manutenzione del territorio

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Anche nella nostra regione si prefigura la possibilità/necessità di mettere, finalmente, in atto una piattaforma progettuale di rivitalizzazione e rigenerazione integrale di quel complesso di azioni in grado di armonizzare nuovamente il tradizionale rapporto uomo natura

di Angelo Sanzò (da lafonte.tv)

15 novembre 2020

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Alla luce dei numerosissimi episodi di dissesto geo-idrologico che sempre più spesso coinvolgono i nostri territori, specialmente quelli collinari e montani, assume sempre maggiore importanza ogni e qualunque azione tendente a mitigarne gli stravolgimenti conseguenti, causati dalla furia devastatrice di quegli enormi volumi di materiali, terrigeni e non solo, che a causa soprattutto dalla forza di gravità cui sono sottoposti si riversano verso valle.

Tenuto conto che gran parte del territorio del nostro Paese, e del nostro Molise in particolare, è tuttora rurale, risulta notevolmente interessante evidenziare, in via prioritaria, quali possono essere le misure più appropriate di mitigazione diffusa del dissesto geo-idrologico, nelle aree agricole e forestali. È, allo stesso modo, importante tenere nella giusta considerazione quanto la scelta delle misure di mitigazione relative alle aree bisognevoli di opportuni interventi faccia inevitabilmente seguito alle condizioni geo-ambientali e socio-economiche locali. La manutenzione ordinaria del territorio, nel contrastare il degrado dei suoli, può diventare uno dei più rilevanti ostacoli, soprattutto ai fini della possibilità di frenare l’allontanamento delle popolazioni dalle aree rurali, in particolare quelle stanziate nelle zone collinari appenniniche.

L’insieme delle misure adottabili, specie se osservate dal lato operativo di una moderna azienda agricola multifunzionale, può senza dubbio apportare un ampio spettro di benefici, sia in quelli socio-economici tradizionali, che in quelli turistici di nuova estrazione. Non sono da trascurare, infatti, tutte le produzioni agricole locali di qualità, quelle energetiche da fonti rinnovabili, la conseguente tutela del paesaggio e di quello agricolo in particolare. Né sono da sottovalutare, infine, la protezione della biodiversità, quella delle acque dall’inquinamento e non ultimo, l’assorbimento della CO2 da parte di una vegetazione verosimilmente più curata e selezionata.

Come storicamente risaputo, i fenomeni di degrado del suolo e di dissesto geomorfologico e idraulico dei nostri territori più fragili, sono stati contrastati da una rete di opere, di regimazione delle acque e stabilizzazione dei versanti, capillarmente diffusa dai nostri antenati. La progressiva riduzione di tale presidio attivo di manutenzione di opere di protezione, determinato dal trasferimento di popolazione verso i maggiori centri urbani, iniziato a partire dalla fine del secondo dopoguerra, ha esercitato progressivamente nel tempo le forti pressioni sul suolo, manifestatisi con i noti fenomeni di dissesto e degrado, ampiamente diffusi su gran parte delle nostre contrade.

In tale condizione e considerato che anche gran parte dei luoghi della Regione Molise è sottoposta da sempre ai suddetti, descritti fenomeni si prefigura la possibilità/necessità di mettere, finalmente, in atto una piattaforma progettuale di rivitalizzazione e rigenerazione integrale di quel complesso di azioni in grado di armonizzare nuovamente tutte quelle interdipendenze che per secoli hanno favorito e caratterizzato il noto, tradizionale rapporto uomo natura.

La manutenzione del territorio, quale azione preventiva, i cui relativi progetti possono finalmente trovare ampio ristoro economico nel Next Generation Eu, per essere davvero efficace e duratura, è da ripetere periodicamente nel tempo. Ogni azione tendente a curare la rete del drenaggio delle acque di superficie, a stabilizzare e proteggere i pendii più erodibili nonché ripristinare la vegetazione, anche ai fini della difesa dagli incendi boschivi, è non più rinviabile da parte di qualunque abitante, consapevole dell’importanza della salute dell’ambiente che lo accoglie e gli fornisce quanto necessario per una degna e sana esistenza.

di Angelo Sanzò (da lafonte.tv)

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