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La leggenda di S. Maria della Strada

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Una chiesa del Sud costruita da un re innamorato e dal demonio

di eccellenzemeridionali.it 

4 dicembre 2020

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Nel verde immenso del Molise, nel piccolo comune di Matrice nella provincia di Campobasso, c’è una chiesa che ha dato origine ad una storia molto particolare, che seppur non abbia alcun valore storico è davvero molto intrigante e nasce dall’immagine di un bue, ripetuta più e più volte sulla facciata di questa chiesa.

La Chiesa di Santa Maria della Strada a Matrice è una basilica, forse di provenienza longobarda, è una costruzione piena di misteri irrisolti. Molti sono stati gli studiosi, sia italiani che stranieri ad occuparsi delle sue origini: nel 1931 si scoprì una pergamena che ne testimoniava l’esistenza nel 1039, nello stesso anno Evelina Jamison ritrovò un altro documento che riferiva della consacrazione della chiesa nel 1148, per interpretazione della studiosa, i bassorilievi vennero descritti secondo la Chanson De Gest (Libro delle Storie di Fioravante). 

Dopo ben sessant’anni, Francesco Gandolfo interpretò i bassorilievi attraverso le sacre scritture, le rappresentazioni, infatti, erano riferite alla Bibbia e non alla tradizione letteraria francese, ma comunque il mistero sulla datazione della costruzione della chiesa non venne svelato, come la maggior parte delle sculture che ne adornano la facciata.

La leggenda del Re Bove

Un re di nome Bove era follemente innamorato di sua sorella; per coronare il suo sogno amore si rivolse al Papa, chiedendogli il permesso di poter convolare a nozze nonostante il legame di sangue. Il Papa diede il suo permesso a patto che il Re Bove riuscisse ad innalzare in una sola notte cento chiese, ma non semplici luoghi di culto, bensì con una forma specifica e disposte in modo da essere visibili l’una dall’altra.

Nonostante la difficilissima impresa, il re non si perse d’animo, tanto era disperato e ardente il desiderio di sposare il suo amore si rivolse al demonio, pregandolo che gli desse il potere di costruire tutto in una notte. Il diavolo diede a lui ciò che aveva chiesto e in cambio chiese l’anima del re. La notte prestabilita il diavolo e il re lavorarono senza sosta, l’uno a far rotolare i macigni dalla montagna e l’altro a sovrapporli per realizzare la forma richiesta.

All’alba novantanove chiese vennero innalzate, ma alla centesima il Re Bove venne preso dal rimorso e dal pentimento. Pregò Dio che lo perdonasse, piangendo in ginocchio per la sua stupidità accecata dall’amore; Dio lo perdonò e il diavolo, estremamente irritato dalla sconfitta, scagliò un enorme roccia contro la centesima chiesa non ancora terminata colpendone il campanile.

La Chiesa di Santa Maria la Strada si salvò, poiché il masso resto conficcato nel terreno dopo esser rimbalzato senza riuscire nell’intento di distruggere il simbolo della fede. Il masso è ancora presente fuori dalla Chiesa di Santa Maria la Strada ed è chiamato masso del diavolo, all’interno si dice riposi il corpo del Re Bove. La leggenda racconta che delle novantanove chiese solo sette siano sopravvissute al passare dei secoli: Santa Maria di Monteverde; Maria Santissima di Ferrazzano; San Leonardo di Campobasso, Santa Maria di Cercemaggiore, Santa Maria della Strada, la Cattedrale di Volturata Appula e…la misteriosa settima, di cui non si conosce il nome e nemmeno l’ubicazione.

di eccellenzemeridionali.it 

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