Il castello di Macchiagodena verrà ristrutturato

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Poco meno di 400mila euro per sistemare i tetti e il piano terra. Poi si riprenderà in mano il progetto per l'apertura nel castello di un Museo di Araldica

di Maurizio Cavaliere

30 novembre 2020

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Un paese che s’identica spesso con il suo castello, bellissimo: a Macchiagodena sanno cosa significa lavorare con la cultura, sfruttando per bene gli spazi dell’antico maniero. Perciò avranno accolto con entusiasmo la notizia freschissima del contratto d’appalto firmato, tra il Comune e l’impresa molisana ‘Opera’, per l’appalto di importanti lavori di ristrutturazione. L’importo totale ammonta a poco meno di 400mila euro, somma recuperata da un vecchio finanziamento di 6 milioni di euro non utilizzati. Serviranno per il rifacimento e restauro completo di tutto il tetto che in parte stava crollando e del cosiddetto piano terra, con rimozione della corona d’acciaio. 

L’immobile è di proprietà della Regione Molise che lo ha dato in concessione al Comune. Da quando ne ha la disponibilità, circa tre anni, l’amministrazione utilizza il castello con una certa frequenza per tenervi convegni e mostre. Una struttura dunque fruibile, a differenza di tante altre fortezze molisane. “Nel giro di un anno - ci spiega l’architetto Franco Valente, Presidente della Sezione regionale dell’Istituto Italiano dei Castelli - i lavori saranno ultimati e la struttura potrà essere riaperta al pubblico. Una buona notizia soprattutto perché si tratta di un monumento della Regione, affidato a un Comune molto attivo, che sta valorizzando per bene questa sua prerogativa. Per di più, successivamente si potrà procedere a rendere effettiva l’idea di partenza che era quella di realizzare un laboratorio per Terminate le procedure per l’aggiudicazione, i lavori potranno partire, pandemia permettendo. Il castello di Macchiagodena è molto antico e ricco di storia. Le prime notizie di una fortificazione, sorta per controllare i conni tra la Contea di Isernia e quella di Bojano, sono attestati in un documento risalente al decimo secolo (964), conservato all’Archivio capitolare di Isernia. Nello scritto compare per la prima volta il nome di Macchiagodena, nella parte in cui si trascrivono i confini del territorio che arrivano a Maccla qui dicuntur de Godini. Un castello ben frequentato. Tra le altre famiglie, quella dei Barrasio, famosi per aver organizzato assalto e depredazione nella vicina Frosolone.

di Maurizio Cavaliere (da isnews.it)

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