Hospitalem domum oppidi Gildoni

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I Tesori Nascosti e ritrovati, a cura di Giovanni Antonio Grassi

di Giovanni Antonio Grassi - fb

20 ottobre 2020

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CARITÀ E ACCOGLIENZA

Dal 1694, per decreto dell’arcivescovo di Benevento Cardinale Orsini, “Peregrinorum Ospitalem”.

Nell’ anno santo del 1725 fu sede di accoglienza dei pellegrini che si recavano a Roma

Il medaglione riporta lo stemma francescano sormontato dalla corona reale e cinto dal collare del Toson d’oro, ordine cavalleresco istituito a Bruges nel 1430 dal duca di Borgogna Filippo III il Buono.

L’Ordine, in origine riuniva trentuno cavalieri di rango e virtù eccezionali, che avevano il compito di accogliere, difendere, assistere i Pellegrini sulla via della fede. Esso fa riferimento al mito greco di Giasone e dei suoi trentuno compagni partiti con la nave Argo alla ricerca del Vello d’oro Ai lati della corona: S(an) G(iovanni); ai lati del Tosone: (M)DC [1600 P. O]. [Archivio parrocchiale].

L’HOSPITALEM, fondato “ab antiquo et immemorabilis”, era situato ai piedi della Rocca di Gildone, propriamente nel luogo detto la porta di San Paolo (u spórt d’ Musére). L’edificio era formato da dieci stanze e si sviluppava su tre livelli: il livello superiore comprendeva la stanza per il fuoco, quella per la legnaia e una terza per i pellegrini “Clerici”. Il piano sottostante comprendeva quattro stanze con entrata indipendente sulla cui porta c’era l’iscrizione Ospitium Peregrinorum. Di queste una era ad uso di corridoio, una seconda per uso degli uomini: “pro Viris”, la terza per “l’Ospetaliero”, la quarta per le donne “Pro Mulieribus’”. Al piano di strada vi erano altri tre locali ad uso di rimessa per le cavalcature, ad uso di cantina, ad uso di porcile.

Le sue rendite, calcolate al 1690, derivanti da case, vigne e orti, terraggi in grano, erano molto esigue: ducati 20 circa, tali da non essere sufficienti a sostenere le spese di manutenzione e accoglienza. Ciò spinse il Cardinale Orsini a fondere il Pio Ospedale con la cappella della Madonna del Carmine, titolare di un consistente patrimonio in beni immobili, terraggi, legati pii in terreni e in denaro.

Il 22 maggio 1725 detto locale fu venduto e, col ricavato, integrato anche dai contributi degli altri Luoghi Pii ammontante a ducati 480, fu comprato e adattato allo scopo il locale della chiesa dell’Annunziata di proprietà dei Padri Agostiniani esistente nell’omonima via, in una piazzetta all’incrocio con via Pia.

Nel nuovo locale, nella parte superiore, fu ricavato l’alloggio per i pellegrini e, nella parte inferiore, quattro ambienti adibiti a deposito di grano dei quattro monti frumentari titolati alla Cappella del SS Rosario, del Corpo di Cristo, di Santa Maria di Costantinopoli e dello stesso Pio Opedale Carmine.

Tale istituto, per decreto del Papa, fu sede di accoglienza e ristoro per i Pellegrini durante l’Anno Santo del 1725 “Per lo comodo degli infermi, che vogliono passare innanzi, vogliamo, che se gli dia la cavalcatura agli andanti verso oriente fino a Jelsi, verso Ponente fino a Mirabello Bojanen, verso mezzodì fino a Cerzia Maggiore e verso tramontano fino a Campodipietra. [(Fra’ Vincentius Maria Ordine Predicatorum Cardinalis Ursinus archiepiscopus, qui in solio Petri nunc sedet sub nomine Benedicti XIII A D 1724.

Su un pilastro della facciata anteriore che sosteneva la copertura della scala, tramite la quale si accedeva alle stanze superiori, vi era scolpito in marmo:

D. O. M. // Nosocomium antiquitus alibi erectum, // ut minus commodum, immutari jussit // in hunc captiorem locum // -Fra’ Vincentius Maria, Ordine Predicatorum, Cardinalis Ursinus Archiepiscopus, // qui in solio Petri nunc sedet sub nomine Benedicti XIII -Anno Domini 1724

D. O. M. // Ospedale anticamente altrove eretto, in quanto meno agevole, trasferì // in questo luogo più accogliente // Cardinale fra’ Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo, // dell’Ordine dei Predicatori // che sul Soglio di Pietro ora siede col nome di Benedetto XIII 

// A. D. 1724

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