Pranzo nuziale in convento

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Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise

16 luglio 2020

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Per incrementare le entrate modeste e far pareggiare i conti, i monaci del convento di Toro, agli inizi degli anni Sessanta, pensarono di affittare il grande salone del convento per i pranzi nuziali dei toresi. 

Al lauto pranzo non provvedevano i monaci, ma il valente cuoco Gennaro Evangelista. Davanti al suo spezzatino in brodo, o alle sue gustose braciole, non resisteva nessuno.

Il pranzo lo si preparava fin dalla vigilia delle nozze utilizzando gli utensili del cuoco, che venivano sparpagliati per stanze e corridoi e lungo il chiostro.

Era consuetudine che coadiuvassero il cuoco gli stessi parenti degli sposi o semplici invitati che durante il pranzo nuziale si trasformavano in camerieri.

Era un viavai continuo e frenetico molto allegro. Spesso, grida e imprecazioni, se non rumori indicibili, arrivavano fino in chiesa durante le celebrazioni. 

(Foto: Il cuoco Gennaro Evangelista e invitati al pranzo nuziale nel salone del convento di Toro)

di Vincenzo Colledanchise

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