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Febbraio 1944, distruzione dell'Abbazia di Montecassino

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I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise

28 febbraio 2020

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Febbraio 1944, distruzione dell'Abbazia di Montecassino.

Nel corso dell'ultima guerra gli Alleati bombardarono con un atto scellerato e strategicamente inutile l'abbazia più nota e importante del mondo, quale scrigno prezioso di storia, fede ed arte.

Era stata fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia.

L'atto più grave fu questo, senza dimenticare quello che successe nei paesi e alle persone che ebbero la sventura di trovarsi sulla Linea Gustav. Da Minturno fino ad Ortona, passando per Cassino.

Ci furono nefandezze anche in Molise. Senza voler considerare la perdita di tante vite umane, soprattutto civili, della cui gravità è inutile parlarne. Ma quello che mi sconcerta è costatare che i nostri "liberatori" americani hanno agito con una superficialità incredibile. A Isernia un mese prima pastori e contadini erano impegnati nella fiera quando si videro bombardare dagli aerei americani, migliaia furono i morti. Peggio accadde a Castelnuovo al Volturno, dopo mesi trascorsi sfollati per i boschi e le campagne per i tedeschi furenti per la precipitosa ritirata, quei poveri cristi attesero ansiosi i liberatori per rientrare in paese, senza considerare che gli americani avevano altre priorità: la propaganda militare. Minarono il paese per pure esigenze propagandistiche, quando il filmato raggiunse gli emigrati di quel paese in USA, che videro al cinema il loro paese rimasto integro col passaggio dei tedeschi e poi, paradossalmente minato dagli americani, ne piansero. Anche per questa nefandezza giace dormiente una causa del paese con gli USA, ma si sa, tutto tace. Non che voglia denigrare i nostri Liberatori ma poi si è visto hanno usato bombe atomiche su ignari innocenti cittadini. In Normandia ho pianto in ginocchio sulle loro tombe disseminate a migliaia per quella nazione e mi faceva male leggere le loro date di nascita, quasi tutti ventenni inviati in Europa per liberarla dalla tirannide nazista. 

(Foto: l'abbazia prima del bombardamento e dopo)

di Vincenzo Colledanchise

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