Su Rai3 torna Iannacone

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“Andiamo oltre Gomorra”, quattro puntate speciali nel cuore delle periferie

di Domenico Iannacone - fb

26 novembre 2019

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Torna Domenico Iannacone, torna in tv con la nuova serie di “Che ci faccio qui”, in seconda serata 4 puntate speciali con le quali il giornalista molisano va nel cuore di due periferie simbolo del nostro Paese: Scampia a Napoli e San Basilio a Roma. La nuova serie andrà in onda da lunedì 2 dicembre alle 23.15 (subito dopo Report) su Rai 3. Poi in primavera il programma tornerà con una striscia quotidiana tutte le sere alle 20.15.

“Andiamo in due periferie spesso oggetto di cronaca televisiva – ha spiegato Iannacone presentando il nuovo ciclo di trasmissioni – ma la nostra idea è stata quella di tornarci dentro per capire dopo tanto sangue, tanta criminalità, cosa è rimasto e quali sono i bisogni della gente che abita in quei quartieri. E’ un racconto che guarda la periferia con occhi diversi”.

La prima puntata della serie sarà intitolata “La Famiglia”: a volte basta nascere in una famiglia perché la propria vita sia già segnata, infilata in un binario che sembra non concedere scampo. Mancanza di un tetto, miseria, violenza, prigione, morte, fanno spesso da sfondo all’esistenza di tante persone. Ma può succedere di rinascere una seconda volta, anche a Scampia: come è avvenuto Davide Cerullo, 14 figli, che da ex camorrista oggi è uno scrittore di successo, tradotto anche all’estero. “La sua è la storia – dice Iannacone – di chi ha avuto la forza di diventare un’altra persona”.

“Questa serie è oltre ‘Gomorra’ e oltre il preconcetto – evidenzia ancora il giornalista -. L’attraversamento che si fa è pietoso e non scandalistico e l’umanità che si incontra è un’umanità che vive ai margini e non ha voce in capitolo, tranne in qualche rara occasione. E Cerullo ne è testimone consapevole”.

La seconda puntata invece si sposta da Napoli a Roma, da Scampia a San Basilio, dove l’emergenza abitativa è un allarme sociale. “Il tema dell’emarginazione, l’idea che possano esserci città esterne e uomini invisibili mandati ai margini, è un argomento che mi sta a cuore, perché è uno dei grandi problemi sociali. Oggi, mentre il centro città si svuota, nelle periferie c’è ancora energia insieme ai problemi: ci sono dinamiche legate alla sopravvivenza ed una solidarietà assente altrove. C’è il bene, ovvero l’altruismo, e il male, possono coesistere o camminare su binari paralleli”.

Secondo il conduttore, che ha dedicato ampio spazio al tema dei quartieri disagiati anche nei suoi precedenti programmi come ‘I Dieci Comandamenti’, “per risolvere il problema delle periferie la politica dovrebbe attraversarle. “E invece c’è una distanza siderale tra quei luoghi e la politica che non sente il grido di dolore che arriva da quegli emisferi. Solo toccando si capisce come sanare le ferite delle periferie, parlarne non serve“, conclude. 

di Domenico Iannacone - fb

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