“Terre invisibili” di Monica Meini

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Esplorazioni sul potenziale turistico delle aree interne a cura del direttore del Centro Studi sul Turismo UNPLI

di Brunella Muttillo

24 maggio 2019

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“Terre invisibili” propone un’analisi e una valutazione del potenziale turistico di un’area interna del Molise, compresa tra i fiumi Trigno e Biferno, lontana dai flussi turistici massificati delle città d’arte e delle destinazioni conclamate dei litorali o delle rinomate località montane. Esso raccoglie i risultati di un progetto di ricerca basato su un fruttuoso incontro tra Università e territorio, tra la ricerca esperta e le comunità locali, in una logica di integrazione tra lavoro scientifico e impegno civile, con l’obiettivo di definire un metodo di lavoro per lo sviluppo turistico del territorio secondo modalità partecipative e place-based. Un lavoro che, per queste caratteristiche, assume un valore paradigmatico, sia sul piano metodologico che su quello dei contenuti, per tante altre aree del territorio italiano.

Il turismo sostenibile è forse l’unica chiave di svolta, di rinascita territoriale delle aree interne dell’Italia. 

Zone meravigliose, soprattutto dal punto di vista naturalistico, sovente ancora pressoché intatte e incontaminate, ma destinate inesorabilmente allo spopolamento. 

È questa la chiave di lettura del libro “Terre invisibili. Esplorazioni sul potenziale turistico delle aree interne” a cura di Monica Meini, direttore del Centro Studi sul Turismo dell’Università degli Studi del Molise.

Il libro, di recente pubblicazione, propone come caso studio l’analisi del potenziale turistico di un’area interna del Molise, compresa tra i fiumi Trigno e Biferno, lontana dai centri votati al turismo balneare e montano. 

Analisi interessante che, sia dal punto di vista metodologico che dei contenuti, può ispirare e diventare un modello per altre aree interne dell’Italia.

Il concetto di invisibilità di un territorio non è necessariamente negativo, soprattutto se pensiamo agli effetti, a volte nefasti, legati al turismo di massa. Suggerisce qualcosa di nascosto, in qualche modo protetto, che merita di essere scoperto. 

Un potenziale non ancora esplorato e che merita di essere valorizzato.

di Brunella Muttillo

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