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Il Molise è votato al turismo?

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Cartelli “tratturo” a terra, immagine emblematica d’una regione. Una giornata per Mimmo Pellegrino

di Pierluigi Giorgio

28 marzo 2019

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Sono ancora qui. Sono di nuovo qui…. 

Mi sono imbattuto in un paio di cartelli segnaletici nel tragitto Castropignano-Torella sul tratturo Castel di Sangro-Lucera ed ho avuto immediata, davanti agli occhi la risposta e l’immagine emblematica del reale “stato d’interesse”: uno a terra, sicuramente tirato giù da un mezzo di una certa consistenza; l’altro in piedi ma volutamente e debitamente piegato. Nell’aria echeggia l’eco delle chiacchiere….

La larga verde scia di un tempo, a tratti riconoscibile per me che ne feci (e ne faccio) lunghi tratti a piedi, è sempre più invasa di vegetazione: a volte illegalmente incorporata, a volte asfaltata o con addosso il fiato gelido delle pale eoliche; spesso in concessione ai frontisti in un ginepraio di possessi demaniali a tempo “in/determinato” ove è spesso complicato fra i registri regionali e nel ginepraio di carte e faldoni, districarne la matassa… 

Tratturo: arcana parola che potrebbe dir tutto o assolutamente niente: è questione di sensibilità, di lungimiranza o del nulla se la lungimiranza s’infrange al di là di un soffio del proprio naso o nel muro dei propri tornaconti.

Ne parlo, ne scrivo e ne filmo dal 1986: da quando un vate lungimirante -Mimmo Pellegrino- m’iniziò, iniettandomi nelle vene entusiasmo e speranza in merito; a volte mi accompagnò a piedi nei 250 chilometri “provocatori” e dimostrativi di tratturo e nelle tappe serali, per ricordare alla gente che non vivevano su un semplice prato d’erba, ma su un cordone ombelicale che la riconduceva alla propria storia e identità: da preservare e proiettare in un progetto di turismo fututo. Non se ne parlava affatto allora; se ne fa un gran parlare ora: associazioni che sorgono come funghi sovente distaccate tra loro o spesso e riduttivamente con il solo scopo di lucrare sull’affare-tratturo; politici in miraggio di voti ed elezioni che si riempiono la bocca (quanti ne ho visto passare!) elargendo dichiarazioni pompose in convegni o su quotidiani e servizi di Tv locali, ma che non hanno mai macinato (per dichiarati “impegni istituzionali”…) un solo, intero giorno di cammino, magari inciampando in escrementi di pecora o di vacca. Impropabili assessori ammaestrati da improbabili consiglieri che propongono a Roma progetti di improbabilissime turistiche “vie d’acqua” e non di “tratturi”; Feste della Transumanza o Giornate del Pastore dove tanti ne vedi, ma con le gambe ben piazzate sotto i tavoli dell’attrippamento… E cartelli sparsi (quanti soldi buttati via o indebitamente distribuiti) per una terra che “non fanno esistere”, con la dicitura “Tratturo” in bella mostra che indica il nulla perché nulla si vede, nulla è doviziosamente segnalato passo passo, nulla è evidente perché spesso più non esiste!... E gli anni volano e ancora ci si chiede se il Molise è votato al turismo o se -come dicevo- esista o non esista!

Per ciò che mi riguarda, ancora una volta e per riportare la memoria su ciò che va fatto, al più presto desidero e mi attiverò con chi vorrà darmi una mano, per onorare la memoria -in un giorno di camminata, di maratona, di letture e di filmati sul tratturo a Pescolanciano- Mimmo Pellegrino, il medico, il politico, l’uomo che con amore e piglio tenace, ha fatto realmente cose concrete, inconfutabili, per questo Molise! Mi auguro -ma poco ci spero- che sia d’esempio a chi è preposto al compito!...

Che dire d’altro?! Posso solo riproporre all’infinito (a cui altre proposte possono certo aggiungersi) ciò che già andavo dicendo dal 1986, sperando che il Molise, la terra dei cammini, del turismo mitigato, non resti chiacchiera fra le tante, infinite chiacchiere sciorinate nel tempo:

SCHEDA:

“E’ necessario redigere una nuova, mappatura dei tratturi e delle loro attuali condizioni.

Visionare ed aggiornare il registro delle concessioni ai contadini e dare una scadenza alle stesse per ridare ai tratturi, la giusta destinazione nell’ambito dei nostri tempi.

Iniziare a scegliere un lungo pezzo di tratturo/campione (o di tratturi) e ripristinarlo, per un weekend o una settimana di cammino da offrire. Ove non sia più possibile la continuità nei tratti asfaltati o altro, creare sottopassi o piccoli cavalcavia per dare concretezza ad un percorso su erba. Ove non sia possibile recuperare gli storici 111 metri di larghezza (vedi concessioni), riottenere almeno 3/4 metri per ristabilire la continuità del percorso spesso ormai frammentato.

Creare una nuova segnaletica e cartellonistica esplicativa dei pezzi recuperati.

Creare ex novo (o ricreare) i collegamenti fra tratturi dei bracci o tratturelli di un tempo.

Incoraggiare sostenendoli, nuovi allevamenti di ovini e bovini (che mantengono il tratturo pulito) incentivando la produzione di formaggi locali da immettere su mercato nazionale e internazionale.

Incentivare il recupero delle “masserie” lungo i tratturi come luoghi d’accoglienza (anche con stalla per turismo equestre) e ristorazione.

Incentivare l’offerta dei prodotti di casa o comunque locali. Un’attenzione merita anche il piccolo artigianato.

Sostenere, ove esista, la transumanza quale evento di tradizione e turistico.

Incaricare, previo contributi, ogni Comune che gravita sulla propria fetta di tratturo il recupero e il mantenimento, magari sollecitando cooperative di giovani.

I Comuni devono essere parte attiva nel progetto turistico con proposte/offerte di partecipazione alle loro festività, agli itinerari di conoscenza del proprio borgo e territorio (e dei botghi limitrofi), all’offerta di alberghi, B&B, pensioni, alberghi diffusi e ristorazione. Prevedere il servizio di navette dal tratturo al paese.

Offrire corsi di sensibilizzazione e preparazione seria all’accoglienza (e non all’improvvisazione) per gli interessati all’offerta.

Organizzare eventi sportivi nazionali e internazionali (campestri, maratone ecc…) sul tratturo.

Assegnare a reali professionisti del campo (Filmmaker), la realizzazione di filmati, spot professionali da pubblicizzare sulle reti televisive nazionali.

Non perdere il treno entro quest’anno, dell’inserimento nel Portale Nazionale dei Cammini (Mibact) e del WTM di Londra (World Travel Marcket)”.

di Pierluigi Giorgio

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