Viabilità molisana, tra passerelle politiche e opere incompiute

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La condizione incerta della viabilità del Molise non è una cosa recente

di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)

13 febbraio 2019

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Strade dissestate, viadotti chiusi perché inagibili, vie interpoderali utilizzate come arterie principali, carreggiate caratterizzate da buche e avvallamenti, terreni che invadono le corsie stradali. Questo è il quadro della viabilità molisana, un tema a cuore ai cittadini, ma allo stesso modo anche agli amministratori che ne hanno fatto un punto di forza durante la propria campagna elettorale. 

La condizione incerta della viabilità del Molise non è una cosa recente, da anni gli automobilisti si trovano a dover fronteggiare situazioni precarie a causa di strade chiuse perché dissestate e percorsi alternativi in attesa che le strade principali vengano messe in sicurezza.

Partendo dalla Strada Provinciale Fresilia, ricordiamo che è una delle arterie mai completate, infatti rimane ancora chiuso il terzo lotto che collega la Fondovalle Trigno alla Fondovalle Biferno per cui sono stati finanziati 400 mila euro, ma la strada nel corso degli anni ha subito diversi interventi in seguito a una copiosa frana che nel 2014 ha costretto la Provincia di Isernia a chiuderla al traffico per consentire la messa in sicurezza. Lavori che sono durati fino allo scorso dicembre quando si sono conclusi con la costruzione di una protezione per il terreno cercando di evitare ulteriori smottamenti. Ma la strada in questione è stata poi protagonista di altri interventi a causa di cedimenti della carreggiata lungo l’intero tratto che collega la zona industriale di Frosolone alla strada statale Bifernina.

Dalla Fresilia passiamo al Rivolo, la strada che ha visto la luce nel 2014 dopo circa 30 anni dal primo progetto e che dopo tre anni dall’apertura è stata protagonista di interventi di manutenzione a causa di una frana che ha invaso buona parte della strada che ancora oggi forse anche per le forti piogge è piena di avvallamenti e dossi non del tutto sistemati. Anche in questo caso i lavori non sono stati ultimati, infatti manca ancora lo svincolo in corrispondenza della Tangenziale Nord di Campobasso.

Poi c’è la questione che riguarda il ponte sul Liscione che ha scatenato non poche polemiche dopo il terremoto dello scorso agosto, di conseguenza chiuso perché si sospettava fosse inagibile e poi riaperto con una serie di restrizioni come il limite di velocità di 50km/h, il divieto di transito ai mezzi pesanti, il divieto di sorpasso e distanza obbligatoria di 100 metri. In merito a questa arteria si è costituito anche il ‘Comitato Liscione Sicuro’ e dopo il sisma dello scorso 14 agosto ha richiamato l’attenzione delle Autorità competenti sullo stato della diga e del viadotto, promuovendo tavoli di confronto con il Governo nazionale, con l’ANAS e gli enti preposti per reperire le risorse finanziarie necessarie per realizzare, con procedura d’urgenza, una strada alternativa che costeggi il Lago di Guardialfiera, una circumlacuale collocata sul versante di Guardialfiera che colleghi il bivio di Lupara con l’area dell’ex Zuccherificio del Molise, soluzione già ipotizzata dall’allora Presidente della Regione, Giovanni Di Stasi, e concordata con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli e il Presidente dell’ANAS Giuseppe D’Angiolino.

Ora per la manutenzione di questo viadotto l’Anas ha investito 80 milioni di euro che serviranno per la messa in sicurezza del collegamento più importante con la zona costiera della regione.

Passando all’alto Molise, sempre in seguito al sisma di agosto, le autorità competenti sono state costrette a chiudere anche il viadotto Sente che collega il Molise all’Abruzzo. Diversi i pendolari che a causa di questa chiusura si trovano costretti a dover percorrere una strada mulattiera, la ex Istonia, che soprattutto con le cattive condizioni climatiche ha creato non pochi disagi agli utenti e ai sanitari dell’ospedale Caracciolo di Agnone.

Anche per il viadotto Sente sono in programma dei finanziamenti stanziati con il decreto Genova, si tratta di due milioni di euro, ma si è in attesa della firma della convenzione tra il Governo nazionale e la Provincia di Isernia, per poter proseguire con il bando e l’inizio dei lavori.

Facendo riferimento alle strade provinciali non possiamo sicuramente dimenticare le vie di collegamento tra i comuni di Montefalcone nel Sannio, Acquaviva Collecroce, Tavenna, Mafalda, Castelmauro, Montemitro e Palata che per diverso tempo sono stati quasi isolati con il rischio di non poter affrontare le emergenze. Così come i comuni di Limosano, Sant’Angelo Limosano e San Biase, dove la Strada Provinciale 73 che collega i tre comuni era stata chiusa al traffico per il crollo del ponte 77, e dove, per evitare l’isolamento, è stata creata una bretella attraverso la quale ora è possibile raggiungere la Fondovalle Bifernina.

E poi ci sono i comuni di Trivento e Fossalto caratterizzati da una viabilità al quanto disastrosa e dove i due paesi rischiano di rimanere divisi in due se non si pone rimedio a questa situazione di precarietà che è poi comune alla maggior parte dei paesi delle aree interne del territorio molisano.

Passano le amministrazioni comunali, provinciali e regionali ma nulla cambia, i cittadini molisani e soprattutto i pendolari che si spostano quotidianamente per lavoro o studio si trovano, oggi come trenta anni fa e forse più, costretti a dover fare i conti con una viabilità che continua ad essere precaria. Rimaniamo ora in attesa che le promesse fatte vengano mantenute e che dove stabilito i lavori vengano avviati nel più breve tempo possibile con la speranza che durino nel tempo.

E poi sarebbe stato interessante conoscere il parere del Premier Conte se solo fosse arrivato in Molise percorrendo le arterie statali e provinciali, peccato però che è giunto in elicottero. 

di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)

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