Solidarietà con “Tuition Program”

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Padre Antonio Germano scrive una lettera di ringraziamento agli amici della diocesi di Melfi, Basilicata, che sostengono questo progetto della missione. Seguiamo l’esempio

di p. Antonio Germano Das, sx.

22 novembre 2018

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Carissimi Amici e Benefattori,

Innanzitutto voglio ringraziarvi per questa gara di solidarietà che avete ingaggiato per venire incontro al progetto TUITION PROGRAM, che la missione di Chuknagar manda avanti ormai da 40 anni tra i fuoricasta e che adesso è diventato anche il vostro progetto. Mentre vi ringrazio, non vi nascondo la commozione che provo nei miei ormai 80 anni (ma vado ancora in moto), di cui 42 trascorsi tra i fuoricasta, nell’apprendere che il mio sogno è fatto proprio da chi vive a migliaia di chilometri di distanza: questo è un miracolo che solo Dio sa e può operare. 

Il TUITION PROGRAM non è solo un progetto di scolarizzazione, ma vuole essere soprattutto un processo di coscientizzazione e di promozione umana. Ma perché abbiamo scelto di venire a Chuknagar? La risposta è che gli ultimi sono la scelta prioritaria della nostra missione in Bangladesh e qui a Chuknagar c’è una larga concentrazione di fuoricasta e cioè di quelli che per definizione sono gli ultimi nella scala sociale. Nella lingua bengalese sono tanti i termini con cui vengono designati: ONTOJ (quelli che sono in coda), DOLIT ( è un participio passato nella lingua bengalese e significa: stritolato, spappolato, ridotto in polvere), HORIJON (nome preferito da Gandhi. Significa figli di un dio, come a dire figli di nessuno), RISHI (nome che vorrebbe indicare una nobile discendenza, da cui essi sarebbero decaduti), MUCI (scuoiatori di pelli; è il più dispregiativo dei titoli: il solo pronunciarlo fa sputare a terra chi lo sente).

Nella nostra zona essi sono registrati all’anagrafe col nome di DAS, che significa schiavo ed è come uno stigma che si portano sulla fronte, come a dire: tu sei schiavo e schiavo devi rimanre. Quando siamo arrivati in zona, abbiamo capito subito che la via d’uscita da questa situazione di schiavitù era l’alfabetizzazione, intesa nel suo senso più pieno e cioè non soltando saper leggere e scrivere, ma prendere coscienza e coalizzarsi per uscirne. In Bangladesh ci sono sì le scuole pubbliche, che in questi ultimi anni hanno avuto un incremento straordinario, ma i nostri erano e sono ancora relegati agli ultimi posti e nessuno si prende cura di loro.

Fu allora che p. Luigi Paggi, il fondatore della missione di Chuknagar, ebbe la splendida idea di dar vita al TUITION PROGRAM, che è una specie di dopo scuola: gli alunni Das vanno alla scuola pubblica e poi, nel pomeriggio, vengono da noi e si fermano per due ore per integrare l’insegnamento ricevuto a scuola. Inizialmente p. Luigi si prendeva personalmente cura degli alunni; in seguito qualche altro maestro di estrazione musulmana o hindu gli dava una mano. Lentamente questo sistema educativo si è diffuso in altri villaggi Das e in tutti questi anni si è creato un movimento di liberazione che nessuno mai potrà più arrestare. Attualmente sono 13 i villaggi in cui siamo presenti con il TUITION PROGRAM e gli insegnanti sono 45 con un totale di un migliaio di alunni (elementari e scuole superiori).

Ecco i nomi dei villaggi: Chuknagar, che è il centro della missione, Khampur, Hatbash, Aroshnagar, Maltia, Mongolkot, Bausola, Borenga, Patra, Kashimpur, Khornia, Shubna, Tipna.

Come potete capire, il mio discorso è ridotto all’essenziale, ben altro ci vorrebbe per descrivere questa storia meravigliosa, ispirata dall’Alto, di cui anche voi, cari amici e benefattori, vi siete fatti protagonisti. Mentre a nome dei nostri Das vi ringrazio di cuore, ne approfitto per mandarvi in anticipo gli auguri per un Natale colmo di gioia e di serenità.

di p. Antonio Germano Das, sx.

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