"Europa dei cittadini 10. proposte sulle aree interne"

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Il convegno domani, venerdì 12, a Campobasso

di A.C. La Terra

9 novembre 2018

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Domenica 11 novembre, a Castelbottaccio, le donne del collettivo INTRECCIO hanno realizzato un’opera/tributo ai Caduti della Grande Guerra.

Grazie al prezioso lavoro di moltissime donne del paese sono state realizzate centinaia di papaveri rossi utilizzando la tecnica dell’uncinetto.

Una Corona Commemorativa, composta dai papaveri fatti con l’uncinetto, verrà apposta ai piedi della lapide commemorativa che ricorda i nostri Caduti Castelbottaccesi del Primo Conflitto Mondiale.

I papaveri che crescono e fioriscono in essi ricordano la fatica e i pericoli che i nostri giovani caduti hanno affrontato durante il lungo e straziante cammino della guerra e rendono omaggio alla prematura morte che li ha colpiti rendendoli eroi di tutti noi.

Il collettivo INTRECCIO aderisce ad un progetto più ampio sposato da tante altre associazioni come la nostra in tutta Italia, l’evento si chiama “100 anni di papaveri rossi” e, contestualmente alla nostra installazione, ce ne saranno molte analoghe in tutto in nostro paese.

I papaveri rossi (red poppy nella tradizione anglosassone) sono il simbolo della Prima Guerra mondiale, anche se associare il papavero all’immagine dei Caduti non è certo immediato.

La spiegazione sta nella poesia In Flanders Fields (Nei campi di Fiandra) scritta dal canadese John McCrae. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale diresse un ospedale da campo durante la seconda battaglia di Ypres, nel 1915: la poesia venne ispirata dalla morte e sepoltura di un amico. Queste le prime strofe:

Nei campi delle Fiandre sbocciano i papaveri

tra le file di croci

che segnano il nostro posto: e nel cielo

volano le allodole, cantando ancora con coraggio,

appena udite in terra tra i colpi d’arma da fuoco.

Noi siamo i morti. Solo pochi giorni fa

eravamo vivi e sentivamo l’alba e vedevamo il tramonto splendere

e amavamo ed eravamo amati, e ora giacciamo qui,

nei campi delle Fiandre.

Il papavero divenne perciò il simbolo del Remembrance Day (Giorno del Ricordo), noto anche come Poppy Day (Giorno del Papavero).

Il legame tra il papavero e la guerra, peraltro, potrebbe essere di più antica data. Si racconta che il condottiero mongolo Gengis Khan facesse spargere semi di papavero sui campi di battaglia, come omaggio a quanti vi erano morti con onore. Associa il fiore alla guerra anche il cantautore Fabrizio De André, nella ballata La guerra di Piero, canzone nata dai racconti dello zio del cantautore che ha combattuto la campagna di Albania (1964), dove dice:

Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi.

Le tante Associazioni che partecipano, attraverso le loro opere, vogliono dare di nuovo voce ai giovani soldati italiani che hanno perso precocemente la loro vita per difendere la nostra Patria.

di A.C. La Terra

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