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"Ai giovani molisani nati nel terzo millennio"

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Il libro di Franco Valente su Santa Maria della Strada 

di Franco Valente - fb

12 luglio 2018

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Stamattina andando in macchina a Campobasso mi sono perso.

Non fraintendete: non sono rincoglionito totalmente.

Mi sono perso in un ragionamento sull'identità del Molise.

In effetti il 90 % delle cose che si vedono da Venafro a Campobasso sono piuttosto banali: case nuove di pessima architettura, costruzioni in campagna che, a parte la bruttezza, mostrano uno spreco enorme di cubatura, capannoni orribili, officine ed opifici che, se non sono abbandonati, piuttosto sembrano depositi di rottami, pali della luce con grovigli di cavi elettrici, muri di contenimento rivestiti con pietre a scorza di banana.

Anche le strisce bianche dell'ANAS, il più delle volte, sembrano disegnate da un ubriacone!

Fortunatamente esiste un altro 10% che rappresenta la peculiarità della nostra regione.

Il bello del Molise!

Se perdiamo anche un solo piccolo pezzo dei centri antichi di Venafro, Agnone, Oratino, Termoli, Larino, Frosolone, del teatro di Pietrabbondante, di quello di Sepino, delle piazze di Carovilli o di Vastogirardi, di S. Maria della Strada, di Canneto, di S. Giorgio di Petrella, dell'Annunziata di Montorio, della Cripta di Epifanio, 

dei Castelli di Gambatesa, Civitacampomarano, Cerro, Castropignano, della Cripta di Trivento o di Guardialfiera o di S. Angelo in Grotte, dell'abetaia di Collemeluccio o Pescopennataro o Montedimezzo, dei ferri battuti dai Tucci a Campobasso e di tante tante altre cose belle di questa regione, è come se si cancellasse la data o la fotografia dalla nostra carta d'identità... 

L'altro 90% non ci aiuta a dare un senso al nostro voler rimanere in questa terra.

Oggi ho firmato il "visto si stampi" al mio libro su S. Maria della Strada dedicandolo:

"Ai giovani molisani nati nel terzo Millennio".

 di Franco Valente - fb

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