Olio, il Molise imbocca la strada giusta

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La produzione è stata buona, di gran lunga superiore alla campagna precedente

di Bruno Scaglione (da slowfood.it)

10 aprile 2018

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In Molise i produttori hanno dovuto affrontare una stagione bella tosta. Ciliegina sulla torta, alle estreme temperature estive e alla totale assenza di piogge, si sono aggiunte grandinate a macchia di leopardo, che hanno coinvolto anche aree olivetate, come per esempio l’agro di Colletorto. Per fortuna questa storia ha un lieto fine: la produzione è stata buona, di gran lunga superiore alla campagna precedente. A riprova, che chi compromette seriamente la produzione sia la mosca olearia, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Quest’anno, la sua assenza ha fatto la differenza.

Boom di presenze: sono 16 le aziende che segnaliamo con 20 oli di buona caratura, fra cui alcuni davvero interessanti. Parliamo sia di monovarietali sia di blend. Bello il numero di aziende biologiche e crescono i Presìdi Slow Food: alla Rumignana si affianca l’Aurina. Coltivata nel Parco regionale dell’ulivo a Venafro, è nota sin dall’epoca romana.

Bella anche l’espressione dello Sperone di gallo e, novità per il nostro panel, la Gentile di Mafalda, una sorpresa! Anche alcune produzioni di Gentile di Larino si son fatte valere, così come l’Oliva nera di Colletorto (di raccolta precoce) e tutte le Dop presentate. Non ha deluso nemmeno l’Olivastro dritto che conferma i suoi caratteristici sentori di lamponi e frutti di bosco.

Insomma, vi presentiamo una vera e propria carta degli oli! Lodevole l’impegno dell’Ente di Sviluppo regionale per il recupero e la valorizzazione delle cultivar autoctone, così come quello dell’Istituto tecnico agrario di Larino che si è dotato di un frantoio a uso didattico per la formazione di futuri elaiotecnici.

La piccola regione ha imboccato la strada giusta.

di Bruno Scaglione (da slowfood.it)

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