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Il pellegrinaggio di una volta

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I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise (fb)

6 aprile 2018

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Dopo che il banditore aveva annunciato per le vie del paese la data del pellegrinaggio, i fedeli si riunivano sotto la guida di un capo, detto priore, si mettevano sulle spalle la bisaccia piena di provviste e partivano verso i santuari.

Le mete erano soprattutto in Puglia: S. Michele Arcangelo sul Gargano, S. Nicola a Bari e all'Incoronata di Foggia, oppure in Campania: al santuario della Madonna di Monte Vergine e a quello della Madonna di Pompei.

I più poveri, i più devoti e i più resistenti andavano a piedi, gli altri andavano a pagamento sul carro guidato da il "trainere ".

Durante i pernottamenti i pellegrini dormivano quasi tutti nelle taverne o nelle case private, sopra i sacchi di paglia e qualcuno all'addiaccio sull'erba.

Il viaggio dei pellegrini che si recavano al santuario di S. Michele Arcangelo durava una settimana. Si partiva la mattina presto, dopo aver assistito alla messa e aver ricevuto la benedizione e la croce dei pellegrini.

Iniziava il corteo una persona che portava il crocifisso, si cantavano le litanie, uno cantava da solista, tutti gli altri fedeli rispondevano in coro "ora pro nobis".

Sulle salite ripide della Motta o del Gargano il "trainere" poteva trasportare solo le persone anziane o più' deboli.

Giunti al santuario, sempre col canto delle litanie, facevano tre giri intorno alla chiesa e dopo aver comprato le candele da donare al santuario, in ginocchio entravano devotamente. Per qualche presunta guarigione si depositavano presso il santuario gli ex voto o tavolette votive.

Contadini e artigiani pieni di fede che si mettevano in cammino con meno di niente, ma con fede profonda raggiungevano il loro amato "Michelino riccitello" e ricordare al momento dell'uscita dalla Grotta: «Se l'anno prossimo non ci vediamo qui, ci vediamo all'eternità». Così cantavano in quei giorni spensierati.

(Foto di archivio di pellegrinaggio abruzzese)

di Vincenzo Colledanchise (fb)

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