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Elezioni regionali

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La grande fuga dal centrosinistra al centrodestra

di Davide Vitiello (da moliseweb.it)

4 aprile 2018

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Saranno quattro i candidati che si contenderanno la presidenza della giunta regionale alle elezioni del 22 aprile. Questo il verdetto finale alle ore 12.00 di oggi, quando è scaduto il termine per la presentazione delle liste alla Corte d’Appello del Tribunale di viale Elena a Campobasso. I nomi sono quelli di Andrea Greco per il Movimento Cinque Stelle, prima forza politica a presentare nel pomeriggio di ieri la lista definitiva composta da venti candidati; il centrodestra si schiera con una corazzata di dieci liste con a capo il presidente dell’ordine dei commercialisti Donato Toma; per il centrosinistra saranno cinque le liste a sostegno di Carlo Veneziale, assessore regionale alle attività produttive nel governo Frattura. Si è aggiunto a sorpresa nelle ultime ore anche il nome di Agostino Di Giacomo con la lista di Casa Pound.

Confermata nel centrodestra la candidatura di Massimiliano Scarabeo, che dopo aver abbandonato il Partito Democratico con cui i rapporti per la verità sono sempre stati burrascosi, cambia casacca e si candida con Forza Italia. Triplo salto mortale di Domenico Di Nunzio, consigliere regionale delegato al turismo nel governo Frattura, che si candida nella lista del’Unione Di Centro con Toma.

Tante le riconferme nel centrodestra, tra le quali spicca il nome di Michele Iorio e il ritorno sulla scena politica, dopo cinque anni di silenzio, di Gianfranco Vitagliano ma anche i volti nuovi tra cui l’attore e regista Edoardo Siravo. Impressionante la fuga di sindaci e amministratori dal centrosinistra al centrodestra.

Il sindaco di Montenero Di Bisaccia Nicola Travaglini si candida con l’UDC, partito che schiera anche i consiglieri regionali uscenti Giuseppe Sabusco e Salvatore Micone. Bartolomeo Antonacci, sindaco di Guglionesi, scende in campo nella lista dei Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro, lista che schiera ben cinque sindaci: oltre ad Antonacci ci sono Eliseo Castelli di Casalciprano, Giuseppe Di Pilla di Sant’Agapito, Angelo Sticca di Castelmauro e Andrea Di Lucente di Vastogirardi. Si candida col centrodestra anche Donato D’Ambrosio, Sindaco di Santa Croce di Magliano, sostenuto dal PD alle scorse amministrative.   

Molla invece Michele Marone, coordinatore regionale del movimento Energie per l'Italia, che ha rinunciato a una candidatura motivando tale scelta come un gesto di responsabilità contro le grandi ammucchiate. Marone abbandona dunque la campagna elettorale, iniziata da candidato alla presidenza della giunta regionale. 

Acque agitate nel centrosinistra, dove la scelta ricaduta su Carlo Veneziale non è stata digerita da molti di coloro che avevano inizialmente aderito alla coalizione Molise 2.0. Alla fine sone due le liste schierate dai parlamentari uscenti Roberto Ruta e Danilo Leva in appoggio a  Veneziale, ovvero Molise 2.0 e Liberi e Uguali.

Si spacca anche il movimento politico dei Socialisti in Movimento. Dopo l’avv. Oreste Campopiano anche il dirigente nazionale  del movimento Angelo Sollazzo ha condannato la convergenza di Molise 2.0 sul nome di Veneziale, giudicato in continuità con il governo regionale uscente. 

di Davide Vitiello (da moliseweb.it)

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