“La sezione” a S. Martino in Pensilis

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Come è cambiato in questi anni il modo di fare politica

di  Corrado Sala - fb

16 febbraio 2018

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Al mio paese, un piccolo paese del Molise, San Martino in Pensilis, tra la sezione della Democrazia Cristiana e quella del Partito Comunista la distanza, più o meno, era di cento passi. 

Come nel film omonimo, ma con una differenza: alla fine dei cento passi c'erano uomini impastati di onestà, non certo mafiosi. Comunque la si percorresse quella strada, dalla DC al PCI o viceversa, il risultato non cambiava. Alla fine della strada c'era gente di una cifra umana immensa e di una onestà adamantina. 

Parlo dei semplici, di coloro che vivevano la partecipazione politica e l'appartenenza come fosse una fede. Immensamente umani e onesti erano anche quelli che stavano in mezzo, di tutti i partiti. La "sezione" (allora si diceva così) era un luogo di socializzazione, aperto tutto l'anno, intriso del fumo delle sigarette e dell'odore della colla per i manifesti. Sulle mura c'erano le foto del popolo fiero e festante ritratto in occasione di qualche manifestazione o comizio. In sezione si giocava a carte, si leggeva il giornale, si guardava la televisione. Il Giro d'Italia era un appuntamento fisso, così come lo erano le partite del Campionato di calcio. In sezione si teneva viva la memoria del tempo perduto che diventava tempo ritrovato nelle parole e nei racconti degli anziani. Poi c'erano quelli più giovani, che giocavano a biliardino oppure a ping pong. 

La sezione era una cosa viva, calda e vera e lo era sempre, a prescindere dalle elezioni. Oggi, invece, assistiamo all'esatto contrario, all'apertura momentanea (il tempo della campagna elettorale) di luoghi freddi, sterilizzati e morti. Posti dove nessuno, vincitori o vinti, resterà un minuto in più oltre lo scrutinio elettorale. Luoghi finti e prefabbricati che non andrebbero mai aperti. Invece assistiamo in questi giorni al varo seriale di sedi personali, mura effimere spesso popolate da avventurieri e postulanti. Parvenu a cui manca totalmente quello che un tempo abbondava: il carattere e l'umanità. E allora apritele pure le sedi, signori candidati, ma chiudetevici dentro, spegnete la luce e, per favore, gettate la chiave.

di  Corrado Sala - fb

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